Un architetto e storico dei giardini, Francesco Fariello, scriveva: «I giardini rappresentano un legame che l'uomo crea per conciliarsi con il mondo esterno e tale loro funzione è così spontanea e profondamente radicata che, si può dire, non esista civiltà che non abbia espresso questa fondamentale aspirazione».
Il giardino (e l'orto che era concettualmente affine per tutto il Medioevo) come locus amoenus (luogo che rallegra la vista e l'animo) è un motivo ricorrente nella letteratura e nelle varie culture, avendo all'origine, un significato religioso che riporta al Paradiso o al ''bosco sacro'' dei pagani.
Nel corso della storia nel mondo occidentale due sono le linee principali della strutturazione degli spazi esterni : l'hortus conclusus il cui massimo esempio è il giardino dei semplici e l'hortus deliciarum, il giardino della cultura cortese e trobadorica.
Esempio suggestivo del primo genere sono i chiostri dei monasteri medievali, che possiedono una dimensione fortemente simbolica, perché sono strutturati per avere al centro una fonte, simbolo di Cristo, o un albero (l'albero della vita) da cui si dipartono quattro percorsi disposti in maniera cruciforme, a memoria dei quattro fiumi descritti nella Genesi. Sono giardini delimitati da un muro di cinta, che racchiudono uno spazio gelosamente chiuso e murato, l'hortus conclusus, il giardino perfetto, dove la natura ritrova l'originaria bellezza della creazione. 'Il chiostro diventa così immagine del paradiso terrestre e figura di quel paradiso eterno del quale la vita monastica doveva essere anticipazione'.
L'hortus deliciarum è il luogo degli otia, della lettura silenziosa, delle conversazioni d'amore, ma anche uno spazio di scambi e di relazioni. Diversamente dall'hortus conclusus , è uno spazio “aperto”, pensato come parte integrante ed estensione della ''Villa'', un luogo privato che si apre, abbracciando il paesaggio circostante, spesso con una visione di grande impatto estetico. La concezione del giardino rinascimentale deve trovare il giusto equilibrio fra rigore razionale e fantasia creativa, tra natura e cultura. Le caratteristiche che accomunano questi giardini sono la geometria dei tracciati e delle aiuole, il grande uso di sempreverdi, le siepi potate in forme regolari, le stupende architetture e la presenza costante, e a volte massiccia, di statue e fontane. Contestualmente l'agricoltura e la floricultura fanno rapidi progressi: fiori e piante fino allora sconosciuti vengono importati dai paesi asiatici e dal nuovo mondo. Tale evoluzione si accompagna a una selezione delle piante, cercando le più rare, e dalla suddivisione del giardino: al verziere con alberi da frutto, arbusti e piante ornamentali, all'orto per le verdure e i legumi e al giardino dei semplici con le erbe medicinali, si unisce il giardino dei fiori e dei profumi con esclusiva funzione ornamentale.