Cenni storici
È sorprendente viaggiare tra gli estesi campi romagnoli e i frutteti governati con maestria per poi trovarsi davanti all'improvviso un gioiello, il piccolo e raffinatissimo giardino settecentesco di Villa Pasolini dall'Onda, fuori asse rispetto alla severa facciata della fortificata dimora nobiliare. Le siepi di bosso, scolpite in forme geometriche, disegnano un ricamo: il contrasto con la campagna è tale da creare suggestioni magiche. Sorta attorno alla residenza fortificata del Quattrocento, che è stata decorata nel Settecento e si può ammirare ancor oggi, la proprietà si è allargata nel tempo, inglobando la villa nobiliare di campagna, il bosco popolato di daini e fagiani e la tenuta agricola, già attiva nel Settecento per produrre frutta e vino pregiato.
La famiglia Pasolini dall'Onda si è adoperata nel restauro degli edifici e per conservare e ampliare il giardino, con abbellimenti e introduzioni di piante secondo il gusto delle varie epoche. Maria Pasolini Ponti, studio- sa della storia dei giardini italiani, alla fine dell'Ottocento ha creato un parterre di rose antiche, moderne e roselline “Bengala”. Figli e nipoti hanno allestito una collezione di lavande (Lavandula angustifolia, L. officinalis, L. vera, L. spica e altre), che formano un cuscino profumato tra la villa e la campagna.
Quasi tutti i grandi giardini storici sono ormai isole fuori dal tempo, pa- trimoni di cultura avulsi dai territori in cui sono calati, distanti dai pae- saggi antichi che l'urbanesimo ha trasformato. Questa proprietà invece è rimasta intatta, dimostrando la possibilità di integrazione tra campagna produttiva e giardini per il piacere degli occhi. Non stupisce che custodi di questo miracolo siano i fratelli Niccolò e Desidera Pasolini dall'Onda, fondatori dell'associazione Dimore Storiche e di Italia Nostra.