Storia
Il parco, situato alle pendici dell'Etna, si estende per circa 4 ettari. E' fortemente caratterizzato dalla presenza di numerosi affioramenti lavici risalenti ad un'antica colata (1.444 D.C.), che hanno consentito la realizzazione di spettacolari scorci di giardino roccioso con, fra le altre essenze, Agavi, Yuccae e Dasylirion, Encephalartos in varietà.
Il forte dislivello fra le diverse zone del parco rappresenta uno dei motivi di maggiore suggestione.
Il sistema degli antichi terrazzamenti in pietra lavica, infatti, pur rievocando la tradizione dei giardini d'agrumi e dei vigneti presenti in tutto il territorio etneo, è sfruttato per creare ambienti rigogliosi,
in cui è inserita, con estrema naturalezza, una grande varietà di essenze, provenienti da tutto il mondo.
Oreopanax peltatum (nord America, Messico), Chorisia speciosa (sud America), Dracaena draco (isole Canarie, isole di Capo Verde, Madera), solo per citarne alcune, qualche specie introdotta in Italia dallo stesso proprietario (ad es. Brachychiton rupestris, Australia).
E poi la grande passione del paesaggista Ettore Paternò del Toscano: le palme. Il parco ne ospita oltre 20 varietà.
Il giardino è stato realizzato tra le fine degli anni 50 ed è da allora in continua evoluzione. L'ultima, in ordine cronologico, è la collezione di piante grasse che annovera oltre 30 varietà di esemplari.
Nella parte centrale della proprietà si trova il di bosco etneo ricco di specie autoctone che il progettista ha conservato a testimonianza dell'antica vocazione del luogo.
Recentemente è stato realizzato un nuovo Parco Urbano che ospita una collezione di agrumi, percorsi sensoriali, un orto e un frutteto, un anfiteatro per ospitare spettacoli e concerti, una serra didattica. Il parcheggio è dotato di un ampio parcheggio e wifi.