Cenni storici
Il Parco del Castello di Grazzano Visconti venne realizzato tra fine Ottocento e inizio Novecento dal duca Giuseppe Visconti di Modrone, padre del regista Luchino Visconti che qui trascorse la sua infanzia.
Si tratta di un giardino eclettico, in cui ispirazioni diverse convivono armoniosamente: le simmetrie del giardino all'italiana, di fronte all'ingresso principale del maestoso Castello del XIV secolo, e le linee dei viali che sembrano dirigere la visuale coesistono con l'atmosfera romantica creata dalle zone a bosco e dai vialetti sinuosi che vi si inoltrano, in un gioco di luci e ombre tra gli alberi.
Il suono dell'acqua del piccolo fiume Rio Grazzano che scorre all'interno della proprietà pervade tutto il parco, ricco di fontane, statue, ponticelli e fossati; oltrepassato un passaggio arcuato nella siepe di carpini, appare la fiabesca Casetta dei bambini, voluta dal duca Giuseppe per i giochi delle figlie minori Uberta e Nane, attigua a un labirinto di tassi.
La scelta delle piante è stata finalizzata a ottenere un effetto architettonico permanente grazie a sempreverdi, come cipressi, pini, lecci, tassi e arbusti di mirto e bosso. Tra i fiori prevalgono rose e ortensie. Nel parco vivono inoltre essenze autoctone tipiche dell'area ecologica in cui è inserito Grazzano Visconti: farnie, olmi, pioppi neri, noccioli, aceri campestri, ciliegi, carpini e frassini, oltre ad arbusti del sottobosco come il melo selvatico, il sanguinello, il ligustro. Danno invece un tono più ricercato all'insieme arboreo del parco alcuni esemplari di cedro, glicine, cipresso d'America e diverse distese di bambù. Nei 150.000 metri quadrati del parco spiccano alcuni esemplari ultrasecolari, tra i quali un platano aceriforme di oltre 150 anni, un tiglio di 80 e uno splendido gruppo di cedri del Libano.