Villa Togni già Averoldi

Il nucleo principale di Villa Togni già Averoldi sorge su una fortificazione del XIV secolo. È questa l'epoca del dominio dei Visconti di Milano e durante la quale la Villa è proprietà del letterato Pagnone Raccagni.
Tra queste mura nel 1426 viene ordita la Congiura di Gussago: un gruppo di nobili locali capeggiati da Gherardo Averoldi cospira contro i Visconti e assedia Brescia finché la città e gran parte della Lombardia orientale cade sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Questi eventi sono celebrati nella sala più importante della Villa con i due importanti affreschi di Ottavio Amigoni commissionati da Giovanni Battista Averoldi nel 1656.
Fu Giulio Averoldi (1563-1602) a comprare la fortificazione medievale e a cominciare un processo di trasformazione di questa proprietà in un pantheon dedicato alla celebrazione della sua famiglia.
Nel 1836 Giuseppe Averoldi commissionò un importante restauro ed ampliamento della Villa portandola alla struttura che vediamo oggi.
Nel 1906 la Villa passò di proprietà ai Togni per volere di Giulio (1869-1933), imprenditore nell'industria siderurgica e bisnonno degli attuali proprietari, che la acquistò e ne curò personalmente i lavori di restauro e ripristino sia del fabbricato che del giardino francese con l'aiuto
di Egidio Dabbeni. L'intervento si concluse nel 1911 con l'inaugurazione del parco all'inglese progettato dall'architetto francese Pierre André.
In questa villa abitò e lavorò Camillo Togni (1922-1993), uno dei più autorevoli compositori del secolo scorso; la sua intensa attività lo ha portato su alcuni dei palcoscenici più importanti tra cui Il Teatro alla Scala di Milano, Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro dell'Opera di Roma e numerose edizioni della Biennale di Venezia. Nel 2025 è prevista la pubblicazione di “Atto Unico - Vita e opere di Camillo Togni”, primo documentario sul maestro bresciano.
I Giardini di Villa Togni coprono circa quattro ettari di superficie e sono suddivisi in un Giardino Francese settecentesco, un Parco all'Inglese di inizio ‘900, un frutteto ed un uliveto. Il Giardino Francese segue la tipica struttura di un giardino formale così come teorizzato da Le Notre e venne realizzato, non senza influenze tipicamente italiane, nei primi del Settecento su commissione dello studioso e celebre letterato Giulio Antonio Averoldi.
L'unicità di questo giardino è da trovarsi nei diciassette affreschi trompe l'oeil che cintano assieme ad una importante siepe di carpino tutti i parterre. Otto di queste “prospettive” affrescate sono da attribuirsi a Ludovico Inganni, nonno del più celebre Angelo e quadraturista bresciano. Questa è l'unica opera ad oggi sopravvissuta di cui si ha notizia.
Attualmente la famiglia Togni vive ancora negli spazi della Villa e a partire dal 2020 ha intrapreso un'importante opera di restauro della Villa e dei Giardini anche con il sostegno del Ministero della Cultura nell'ambito del Bando PNRR Parchi e Giardini Storici.
Su questo impulso è stata creata la Fondazione Domani l'Aurora - Camillo Togni che si occupa di valorizzare il patrimonio musicale più raro ed inedito con particolare attenzione per la musica del ‘600 e ‘700. Attualmente il direttore generale della Fondazione è il clavicembalista e direttore d'orchestra Giulio Francesco Togni, pronipote di Camillo.