Testo di Egle Pagano
C'è un vino che mette quasi sempre d'accordo tutte le principali guide enologiche italiane, conquistando i punteggi più alti. È il San Leonardo, l'etichetta di punta dell'omonima tenuta che i marchesi Guerrieri Gonzaga possiedono ad Avio, in Trentino. Rosso di grande corpo ed eleganza, taglio bordolese nato dall'assemblaggio di Cabernet Sauvignon, Carmenère e Merlot, il San Leonardo è il frutto degli studi enologici e della passione del marchese Carlo Guerrieri Gonzaga, ma anche della sua collaborazione con il grande enologo Giacomo Tachis, fra gli artefici del Rinascimento del vino italiano, autore di best seller che hanno proiettato la Toscana al vertice del mercato internazionale, come il Tignanello di Antinori o il Sassicaia della Tenuta San Guido dei Marchesi Incisa della Rocchetta.
La Tenuta San Leonardo, oggi amministrata da Anselmo Guerrieri Gonzaga, che ha nel padre Carlo un costante punto di riferimento, è parte di una grande proprietà, oltre 300 ettari suddivisi fra boschi, prati e vigneti, in un contesto di biodiversità prezioso per la viticoltura. I terreni alluvionali di natura prevalentemente calcarea protetti dai Monti Lessini e favoriti dalla ventilazione proveniente dal lago di Garda costituiscono un terroir ideale per le uve da cui nascono, oltre al San Leonardo, anche il Villa Gresti, da uve Merlot e Carmenère, e il Vette di San Leonardo, da uve Sauvignon blanc. Uve coltivate e lavorate secondo i dettami dell'agricoltura biologica.
La Tenuta San Leonardo non è però l'unico esempio di dimora storica in cui il giardino è armoniosamente inserito nel contesto di un paesaggio vitivinicolo. È frequente infatti, soprattutto nelle regioni a più spiccata vocazione enologica quali Toscana, Veneto, Piemonte, alzare lo sguardo oltre la siepe di un magico giardino e scorgere le perfette geometrie dei vigneti che ricoprono la piana o le colline.
Nel network Grandi Giardini Italiani, per esempio, figurano ben otto proprietà che alla villa e al giardino storico affiancano un'azienda agricola che produce vino. La gamma è ampia: vini importanti e vini quotidiani, etichette da vitigni internazionali e varietà autoctone, addirittura di nicchia, vini celebrati e famosi e altri meno noti ma sorprendenti: tutti, comunque, da scoprire. Accade così che al visitatore attratto dall'architettura verde si aprano scorci inattesi e affascinanti, con la possibilità di esplorare anche una parte della ricchissima mappa del Vigneto Italia.
C'è un vino che mette quasi sempre d'accordo tutte le principali guide enologiche italiane, conquistando i punteggi più alti. È il San Leonardo, l'etichetta di punta dell'omonima tenuta che i marchesi Guerrieri Gonzaga possiedono ad Avio, in Trentino. Rosso di grande corpo ed eleganza, taglio bordolese nato dall'assemblaggio di Cabernet Sauvignon, Carmenère e Merlot, il San Leonardo è il frutto degli studi enologici e della passione del marchese Carlo Guerrieri Gonzaga, ma anche della sua collaborazione con il grande enologo Giacomo Tachis, fra gli artefici del Rinascimento del vino italiano, autore di best seller che hanno proiettato la Toscana al vertice del mercato internazionale, come il Tignanello di Antinori o il Sassicaia della Tenuta San Guido dei Marchesi Incisa della Rocchetta.
La Tenuta San Leonardo, oggi amministrata da Anselmo Guerrieri Gonzaga, che ha nel padre Carlo un costante punto di riferimento, è parte di una grande proprietà, oltre 300 ettari suddivisi fra boschi, prati e vigneti, in un contesto di biodiversità prezioso per la viticoltura. I terreni alluvionali di natura prevalentemente calcarea protetti dai Monti Lessini e favoriti dalla ventilazione proveniente dal lago di Garda costituiscono un terroir ideale per le uve da cui nascono, oltre al San Leonardo, anche il Villa Gresti, da uve Merlot e Carmenère, e il Vette di San Leonardo, da uve Sauvignon blanc. Uve coltivate e lavorate secondo i dettami dell'agricoltura biologica.
La Tenuta San Leonardo non è però l'unico esempio di dimora storica in cui il giardino è armoniosamente inserito nel contesto di un paesaggio vitivinicolo. È frequente infatti, soprattutto nelle regioni a più spiccata vocazione enologica quali Toscana, Veneto, Piemonte, alzare lo sguardo oltre la siepe di un magico giardino e scorgere le perfette geometrie dei vigneti che ricoprono la piana o le colline.
Nel network Grandi Giardini Italiani, per esempio, figurano ben otto proprietà che alla villa e al giardino storico affiancano un'azienda agricola che produce vino. La gamma è ampia: vini importanti e vini quotidiani, etichette da vitigni internazionali e varietà autoctone, addirittura di nicchia, vini celebrati e famosi e altri meno noti ma sorprendenti: tutti, comunque, da scoprire. Accade così che al visitatore attratto dall'architettura verde si aprano scorci inattesi e affascinanti, con la possibilità di esplorare anche una parte della ricchissima mappa del Vigneto Italia.