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18 Gennaio 2024
12 nuove meraviglie botaniche e artistiche
I Grandi Giardini Italiani continuano a crescere
È inarrestabile la crescita del network Grandi Giardini Italiani che saluta il 2024 con l'ingresso nel circuito di dodici nuovi capolavori botanici, che attraversano con la loro storia gli ultimi quattro secoli.
Sono molto diversi tra loro per origine, destinazione d'uso ed evoluzione nel tempo: cornice austera di una villa veneta seicentesca con tenuta agraria il parco di Villa di Modolo a Belluno; visionaria e onirica interpretazione del giardino la stupefacente opera architettonica de La Scarzuola, progettata in pieno Novecento accanto a un convento medioevale nell'Umbria di San Francesco.
Nomi illustri invece tratteggiano le vicende dei Giardini Reali a Venezia, di Villa Valmy a Bologna e di Palazzo Boncompagni a Bologna. Se i primi due sono testimoni della presenza di Napoleone Bonaparte in Italia, il terzo, invece, fu il luogo in cui visse e si formò il Papa Gregorio XIII, salito sul soglio pontificio il 25 maggio 1572.
Al Novecento e alla contemporaneità si riferiscono poi gli altri giardini entrati nel circuito dei Grandi Giardini Italiani: dalla nuovissima cornice subtropicale del giardino sardo dell' Hotel Sant'Efis a Pula (CA) al Botanic Garden della Fattoria di Maiano a Fiesole (FI), tra agricoltura biologica, storia, arte ed emozioni da vivere in ampi e suggestivi spazi, passando per il giardino d'autore de La Pellegrina a Bagnoregio (VT) che, facendo proprie le istanze ambientali contemporanee, condivide gli spazi con la natura selvatica e con le creature che, favorite, garantiscono alla Terra e all'uomo un futuro. Illustre testimone del concetto del giardino-campagna che si sviluppa in epoca rinascimentale è il giardino del Castello Benelli a Bellaria Igea Marina (RN) che in primavera regala un tripudio di profumi per la presenza di gelsomini e rose in grande varietà, da quelle screziate alle eleganti “Pierre de Ronsard”. Evoluzione è il leitmotiv che caratterizza la storia del Parco Paternò del Toscano a Sant'Agata Li Battiati (CT) che si distende per circa tre ettari alle pendici del vulcano più attivo d'Europa, l'Etna. Il forte dislivello fra le diverse zone del parco rappresenta uno dei motivi di maggiore suggestione. Qui il sistema degli antichi terrazzamenti in pietra lavica è sfruttato per creare ambienti rigogliosi, in cui è inserita, con estrema naturalezza, una grande varietà di essenze, provenienti da tutto il mondo. Dal recupero di un'antica cava abbandonata nascono invece i Giardini Mileto a Pozzo Faceto di Fasano (BR). Grazie all'opera di valorizzazione di un territorio di circa quattordici ettari compiuto dalla famiglia Zizzi è sbocciato un giardino dalle molteplici anime che accompagna il visitatore in un percorso multisensoriale.
Dulcis in fundo si arricchiscono i giardini dell'arte del Network con l'ingresso dell' Oasy Contemporary Art a San Marcello (PT), un luogo che già racchiude, nel nome che porta, le sue due anime: quella di oasi naturalistica e quella di spazio per l'arte contemporanea.
In copertina: La Pellegrina, ©Archivio Grandi Giardini Italiani
Sono molto diversi tra loro per origine, destinazione d'uso ed evoluzione nel tempo: cornice austera di una villa veneta seicentesca con tenuta agraria il parco di Villa di Modolo a Belluno; visionaria e onirica interpretazione del giardino la stupefacente opera architettonica de La Scarzuola, progettata in pieno Novecento accanto a un convento medioevale nell'Umbria di San Francesco.
Nomi illustri invece tratteggiano le vicende dei Giardini Reali a Venezia, di Villa Valmy a Bologna e di Palazzo Boncompagni a Bologna. Se i primi due sono testimoni della presenza di Napoleone Bonaparte in Italia, il terzo, invece, fu il luogo in cui visse e si formò il Papa Gregorio XIII, salito sul soglio pontificio il 25 maggio 1572.
Al Novecento e alla contemporaneità si riferiscono poi gli altri giardini entrati nel circuito dei Grandi Giardini Italiani: dalla nuovissima cornice subtropicale del giardino sardo dell' Hotel Sant'Efis a Pula (CA) al Botanic Garden della Fattoria di Maiano a Fiesole (FI), tra agricoltura biologica, storia, arte ed emozioni da vivere in ampi e suggestivi spazi, passando per il giardino d'autore de La Pellegrina a Bagnoregio (VT) che, facendo proprie le istanze ambientali contemporanee, condivide gli spazi con la natura selvatica e con le creature che, favorite, garantiscono alla Terra e all'uomo un futuro. Illustre testimone del concetto del giardino-campagna che si sviluppa in epoca rinascimentale è il giardino del Castello Benelli a Bellaria Igea Marina (RN) che in primavera regala un tripudio di profumi per la presenza di gelsomini e rose in grande varietà, da quelle screziate alle eleganti “Pierre de Ronsard”. Evoluzione è il leitmotiv che caratterizza la storia del Parco Paternò del Toscano a Sant'Agata Li Battiati (CT) che si distende per circa tre ettari alle pendici del vulcano più attivo d'Europa, l'Etna. Il forte dislivello fra le diverse zone del parco rappresenta uno dei motivi di maggiore suggestione. Qui il sistema degli antichi terrazzamenti in pietra lavica è sfruttato per creare ambienti rigogliosi, in cui è inserita, con estrema naturalezza, una grande varietà di essenze, provenienti da tutto il mondo. Dal recupero di un'antica cava abbandonata nascono invece i Giardini Mileto a Pozzo Faceto di Fasano (BR). Grazie all'opera di valorizzazione di un territorio di circa quattordici ettari compiuto dalla famiglia Zizzi è sbocciato un giardino dalle molteplici anime che accompagna il visitatore in un percorso multisensoriale.
Dulcis in fundo si arricchiscono i giardini dell'arte del Network con l'ingresso dell' Oasy Contemporary Art a San Marcello (PT), un luogo che già racchiude, nel nome che porta, le sue due anime: quella di oasi naturalistica e quella di spazio per l'arte contemporanea.
In copertina: La Pellegrina, ©Archivio Grandi Giardini Italiani
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I giardini sono una delle forme dei sogni, come le poesie, la musica e l’algebra.- Héctor Bianciotti - |
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