Eco-friendly per davvero
Quando si parla di sostenibilità, si dà spesso per scontato che un giardino sia ecofriendly. Non si tratta invece di qualcosa di automatico, occorre che il proprietario o il curatore prenda decisioni precise e di conseguenza, in molti casi, cambi metodi di gestione in uso da generazioni. Per diventare davvero 'green', bisogna investire in nuovi sistemi idrici, in personale qualificato, in nuove piante, spesso si deve anche rivoluzionare l'uso dei fertilizzanti, passando al biologico. A questo riguardo c'è un vero cambiamento complessivo in atto, una presa di coscienza in cui ognuno di noi ha la responsabilità di migliorare il nostro rapporto con l'ambiente; ciò vale a maggior ragione per chi cura alcuni tra i giardini e i parchi più importanti in Italia e un patrimonio botanico tra i più rilevanti al mondo. Sentiamo questo anche come un dovere civico.
Vogliamo condividere con voi questa nostra 'rivoluzione', pacifica ma inesorabile, con un nuovo capitolo della nostra attività: The Great Green, una piattaforma che punta a presentare al pubblico i progressi fatti dai giardini nel campo dell'ecosostenibilità. Azioni concrete volte a ottimizzare l'uso di risorse, evitare gli sprechi, ridurre l'inquinamento.
Le scelte iniziano dalla riqualificazione del patrimonio vegetale dove spesso, a causa dell'età di alcune piante, c'è la necessità appunto di ripiantare. Oggi si fa questo però con maggior cognizione di causa rispetto al passato, ad esempio osservando le distanze e le provenienze e selezionando accuratamente esemplari privi di malattie. C'è una maggior predilezione per le piante perenni rispetto a quelle annuali. Molti giardinieri hanno deciso di tornare a produrre le piante in serra e prestano molta attenzione all'arricchimento delle collezioni botaniche, quando queste si sono un po' impoverite nel tempo. Si toglie la pavimentazione che soffoca le radici degli alberi monumentali, si creano parcheggi con materiale non inquinante, si adotta una rigorosa raccolta differenziata dei rifiuti che si accumulano durante le visite.
È interessante vedere come nei giardini ci sia stata una decisiva riduzione, o addirittura un'abolizione, dell'uso di diserbanti, insetticidi, fungicidi e antiparassitari, con una netta svolta verso prodotti biologici non solo nel giardino ma anche in frutteti, oliveti, orti annessi. Questo ha richiesto un ampio impegno da parte dei giardinieri, si è trattato anche di un'ulteriore professionalizzazione, che sta rendendo tutti partecipi all'interno di una scelta condivisa. Sono state create aree dedicate al compostaggio, un elemento di riciclo importante e nutritivo, sono aumentate le ore di lavoro nei mesi autunnali e invernali, con un'inversione della tendenza ad avere personale solo nei mesi di apertura al pubblico. A consulenti esterni come agronomi e fitopatologi vengono richieste maggior preparazione e maggior conoscenza delle malattie e delle cure.
Negli ultimi anni c'è stata anche una revisione dei sistemi di irrigazione, spesso l'acqua piovana viene ora convogliata in nuove vasche, con relativi gruppi di rilancio. Le antiche fontane adesso sono alimentate con acqua che viene riciclata, neanche una goccia viene sprecata. Nel caso dell'Abbazia della Cervara, l'acqua del mare viene desalinizzata e usata per irrigare, mentre sui tetti dei castelli e delle ville monumentali la pioggia viene convogliata in apposite cisterne, una vera manna dal cielo. Sono inoltre in fase di sostituzione con lampade LED le luci esterne in parchi e giardini, con riposizionamento del faro luce in modo da dare meno fastidio alla fauna.
Vogliamo condividere con voi questa nostra 'rivoluzione', pacifica ma inesorabile, con un nuovo capitolo della nostra attività: The Great Green, una piattaforma che punta a presentare al pubblico i progressi fatti dai giardini nel campo dell'ecosostenibilità. Azioni concrete volte a ottimizzare l'uso di risorse, evitare gli sprechi, ridurre l'inquinamento.
Le scelte iniziano dalla riqualificazione del patrimonio vegetale dove spesso, a causa dell'età di alcune piante, c'è la necessità appunto di ripiantare. Oggi si fa questo però con maggior cognizione di causa rispetto al passato, ad esempio osservando le distanze e le provenienze e selezionando accuratamente esemplari privi di malattie. C'è una maggior predilezione per le piante perenni rispetto a quelle annuali. Molti giardinieri hanno deciso di tornare a produrre le piante in serra e prestano molta attenzione all'arricchimento delle collezioni botaniche, quando queste si sono un po' impoverite nel tempo. Si toglie la pavimentazione che soffoca le radici degli alberi monumentali, si creano parcheggi con materiale non inquinante, si adotta una rigorosa raccolta differenziata dei rifiuti che si accumulano durante le visite.
È interessante vedere come nei giardini ci sia stata una decisiva riduzione, o addirittura un'abolizione, dell'uso di diserbanti, insetticidi, fungicidi e antiparassitari, con una netta svolta verso prodotti biologici non solo nel giardino ma anche in frutteti, oliveti, orti annessi. Questo ha richiesto un ampio impegno da parte dei giardinieri, si è trattato anche di un'ulteriore professionalizzazione, che sta rendendo tutti partecipi all'interno di una scelta condivisa. Sono state create aree dedicate al compostaggio, un elemento di riciclo importante e nutritivo, sono aumentate le ore di lavoro nei mesi autunnali e invernali, con un'inversione della tendenza ad avere personale solo nei mesi di apertura al pubblico. A consulenti esterni come agronomi e fitopatologi vengono richieste maggior preparazione e maggior conoscenza delle malattie e delle cure.
Negli ultimi anni c'è stata anche una revisione dei sistemi di irrigazione, spesso l'acqua piovana viene ora convogliata in nuove vasche, con relativi gruppi di rilancio. Le antiche fontane adesso sono alimentate con acqua che viene riciclata, neanche una goccia viene sprecata. Nel caso dell'Abbazia della Cervara, l'acqua del mare viene desalinizzata e usata per irrigare, mentre sui tetti dei castelli e delle ville monumentali la pioggia viene convogliata in apposite cisterne, una vera manna dal cielo. Sono inoltre in fase di sostituzione con lampade LED le luci esterne in parchi e giardini, con riposizionamento del faro luce in modo da dare meno fastidio alla fauna.