Grandi Giardini Italiani Srl

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Italy

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29 Aprile 2021

Le rose della pace

Intervista a Cesare Cappella, Roseto della Pace (Induno Olona, VA)
A cura di Monica Lamberti

ML: Com'è nata l'idea di creare un roseto all'interno di una casa di cura per anziani? A chi si deve la cura e lo sviluppo del Roseto della Pace?
CC: Il ROSETO DELLA PACE è una collezione di sole rose, presenti in centinaia di varietà diverse. Un roseto molto curato, amato e vissuto, che si trova di fronte alla casa di riposo del Comune di Induno Olona e di proprietà della stessa azienda speciale pubblica dell'amministrazione comunale.
È nato sull'area esterna alla casa di riposo dove prima su un'area dove c'era un fitto bosco di conifere, distrutto da una violenta tromba d'aria nell'estate 2011.
A dare l'idea di sostituire gli alberi con le rose è stato Elio Bigi, giardiniere e floricoltore di Induno Olona: «È dal 1913 che qui in paese si organizza tutti gli anni a maggio una festa delle rose recise», racconta, «perciò proporre un roseto ci sembrava il modo migliore di onorare questa tradizione». Il Comune (proprietario della casa di riposo) e Pro Loco sono stati entusiasti dell'idea: nel giro di pochi mesi sono partiti i lavori e a maggio 2013, 100 anni dopo la prima edizione della Festa delle rose, il giardino è stato ufficialmente inaugurato.
La cura del roseto è demandata alla gestione della casa di riposo dove i giardinieri in attività sono coordinati dal Sig. Bigi Elio che svolge la propria attività di curatore del parco a titolo di volontariato.

ML: Siamo fieri che la Rosa Grandi Giardini Italiani abbia trovato posto nel suo magnifico roseto, accanto a centinaia di varietà di altre rose. Quante varietà ci sono in tutto?
CC: Sono quasi 6.500 gli esemplari presenti, per un totale di 632 varietà diverse. Rose antiche, inglesi, rampicanti, ma il gruppo più numeroso è quello degli ibridi di Tè.
Perché sono rifiorenti e anche perché volevamo creare grandi aiuole suddivise in base alle diverse sfumature dei colori principali. Gli ibridi di Tè da questo punto di vista offrono una gamma infinita. Una simile concentrazione di rose, su una superficie di 2.300 metri quadrati, dà l'impressione di trovarsi di fronte a un catalogo vivente. E la collezione si arricchisce di anno in anno di varietà nuove tra cui lo scorso anno quella dei Grandi Giardini Italiani.

ML: Qual è la varietà di rosa che Lei preferisce?
CC: Le rispondo volentieri facendo anche mio il pensiero del sig. Bigi da cui in questi anni ho avuto modo di “conoscere” il fantastico mondo delle rose. Al mattino presto le rose semplici formate da quattro petali, sono le più belle da osservare sotto i primi raggi di sole. A mezzogiorno le rose Tea, nel massimo del loro splendore. E dal pomeriggio alla sera le rose profumate che sprigionano il massimo delle loro fragranze. Fermo restando ciò le rose che però preferiscono sono le rose ad “albero” perché sono libere di crescere al vento in tutte le direzioni, libere da muri, spalliere e costrizioni varie.

ML: Nel 2018 il Roseto è stato insignito del premio “Miglior Terapia non convenzionale” da parte di Onda-Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere. Quali sono i benefici per i pazienti per aver a disposizione un Roseto?
CC: Il parco è circondato in tutta la sua lunghezza da un sentiero percorribile con carrozzine e deambulatori. Lungo il percorso si trovano angoli interessanti per la stimolazione senso percettiva:
- sculture facenti parte del “popolo del cibo” provenienti da EXPO, ricche di colori e particolari interessanti;
- l'ORTO con angoli di coltivazione di spezie, ortaggi e frutta, con la possibilità di accedervi con facilità grazie ai grandi vasconi ad altezza uomo;
- punti di sosta panoramici con tavolini e sedie lungo tutto il percorso tra cui la Topia (bersò sotto un piccolo vigneto con diverse qualità di uva).
- MUSICA RILASSANTE/STIMOLANTE in filodiffusione.
Il progetto “A passeggio nel parco” è un percorso multisensoriale per il trattamento di disturbi comportamentali quali agitazione, aggressività e apatia, tramite stimolazione senso-percettiva, attivazione di interessi, massaggio e rilassamento.
Permette di contrastare l'inattività e l'apatia con lo stimolo a guardarsi attorno e scoprire attraverso i sensi la realtà circostante. Viene proposta e stimolata la manipolazione di prodotti della natura, l'ascolto di suoni e rumori, l'osservazione attenta del paesaggio, l'assaggio e il riconoscimento di sapori o profumi. Ogni stimolo è pretesto per favorire l'attivazione di ricordi ed emozioni vissuti in passato e la comunicazione verbale degli stessi.
L'ortoterapia aiuta a diminuire l'aggressività e l'agitazione psicomotoria: chi ha una buona manualità e l'interesse, viene invitato a piantare frutta e verdura, innaffiare, riordinare il piccolo orto posto in una enorme vasca alta che permette di poter lavorare senza doversi abbassare, ma stando comodamente seduti. Il lavoro è accompagnato dallo stimolo alla narrazione dei propri vissuti, all'orientamento legato allo scorrere delle stagioni.
Inoltre l'attività di massaggio e rilassamento riduce l'ansia e l'agitazione psicomotoria: in un angolo tranquillo del parco, con una musica dolce in sottofondo e l'utilizzo di creme profumate, viene proposto uno spazio di accoglienza e benessere attraverso il contatto e il massaggio a partire dalle mani, modulato nell'intensità e nei tempi, sulla risposta dell'utente.
Le pendenze del percorso di camminamento del roseto sono state studiate con i tecnici del servizio di fisioterapia per permettere durante il suo camminamento un'attività di ginnastica dolce, il percorso si sviluppa infatti per oltre 255 metri con pendenze dallo 0 al 5%.

ML: Ha da raccontarci un aneddoto di come è stato vissuto dai pazienti e dagli operatori sanitari il giardino durante il lockdown?
CC: Il parco è stato per i nostri ospiti una boccata di ossigeno nel periodo di lockdown. Con la chiusura al pubblico è diventata una ricchezza “tutta per loro”. Hanno potuto godere della tranquillità e del silenzio che hanno reso possibile l'ascolto dei suoni della natura. Hanno potuto ammirare il risveglio della primavera con l'esplosione dei suoi colori e il suo mutare lento. Più che negli anni passati si è cercato di stare all'aperto, proponendo il più possibile attività a contatto con la natura. Alcuni ospiti ispirati hanno scattato magnifiche fotografie e scritto riflessioni che sono state poi messe in mostra all'interno della struttura.

ML: Ci racconta dell'interessante ricerca che è stata effettuata per stabilire il nesso tra il profumo e la memoria presso il Roseto della Pace.
CC: L'esame del cervello mostra come vista e olfatto rievocano il passato. Se un senso viene stimolato per evocare un ricordo, anche gli altri 4 sono chiamati in causa. Quante volte un odore o un suono ci hanno riportato alla mente ricordi e immagini del passato? Lo stesso Marcel Proust diceva che “l'odore e il sapore delle cose rimangono a lungo depositate, pronte a riemergere” in qualsiasi momento.
Grazie al profumo evocato dalle rose con il supporto della collega che si occupa del servizio di animazione socio-culturale abbiamo riproposto un esperimento di alcuni studiosi inglesi che aveva già analizzato l'attività cerebrale, dando una prova scientifica a questo fenomeno ben conosciuto. Secondo questo studio, il ricordo di un avvenimento viene suddiviso nel nostro cervello tra le varie aree di cui esso si compone, aree coordinate da una regione definita ippocampo. Se uno dei nostri sensi viene stimolato a rievocare un ricordo, subito anche gli altri ricordi relativi ad altri sensi tornano a galla. Così si spiegherebbe perché un suono a noi familiare ha il potere di riportarci alla mente un'immagine dettagliata di un determinato momento del passato.
Alla ricerca del profumo perduto. Per arrivare a queste conclusioni come i ricercatori inglesi abbiamo mostrato ad un gruppo di nostri ospiti alcune immagini a cui era stato associato un odore non loro (per esempio una papera e il profumo delle rose). A ogni partecipante è stato poi chiesto di associare l'immagine al profumo (così, per l'esempio precedente, i nostri anziani spesso pensavano a un'anatra che cammina in un prato di rose). Successivamente sono state mostrate le stesse immagini, mischiate con altre e senza far sentire alcun odore. Le foto già viste hanno stimolato sia l'ippocampo, sia la corteggia piriforme (che si occupa del senso dell'olfatto); quelle mai viste prima non avevano lo stesso effetto.
Lo studio ha confermato quindi, che il senso dell'olfatto ha una grande importanza nei nostri ricordi e nella loro rievocazione. Profumi e odori sarebbero tra i ricordi più duraturi e capaci di ''coordinare'' anche altre memorie.

ML: Ogni anno il Giardino della Rosa ospita il “Festival della rosa recisa”? Può raccontarci come si svolge e come viene scelto il vincitore?
CC: La festa della rosa recisa è uno degli eventi più attesi dalla comunità indunese e dall'intera Provincia di Varese e non solo e che ogni anno richiama migliaia di persone da tutta la regione per ammirare queste meraviglie della natura.
Nonostante il coronavirus con tutte le restrizioni che tutti noi conosciamo, gli organizzatori anche per quest'anno, il Comune, la Pro-Loco e Asfarm hanno deciso di non annullarla ma di modificarne il suo assetto originario facendola divenire per la seconda volta mostra digitale visitabile via web ma non prima di avere organizzato un concorso fotografico a tema, in sostituzione di quello “reale” dove i partecipanti si sfidavano a colpi di rose originali che venivano esposte e messe in mostra per tutta la giornata dove una giuria di esperti Arturo Croci, Tina Ponzellini, Anna Furlani Pedoja e Maria Eva Giorgioni procedeva al loro giudizio.
Sarà possibile caricare le foto delle proprie rose da domenica 16 maggio a domenica 23 maggio. Le rose saranno valutate da una giuria di esperti vincitori saranno proclamati mercoledì 2 giugno. Ogni partecipante potrà partecipare con al massimo 3 rose e per ciascuna dovrà caricare le seguenti 4 foto:
- 1 foto d'insieme della rosa sulla pianta prima di essere recisa
- 1 foto in cui sia ben visibile solo il fiore
- 1 foto d'insieme del fiore intero reciso
- 1 foto in cui siano ben visibili stelo e fogliame
Le rose saranno giudicate all'interno di tre differenti categorie:
1) Rose HT (Ibridi di Tea)
2) Rose Floribunde
3) Rose arbustive e grandiflora (comprese rose antiche a fioritura unica o rifiorenti) e tappezzanti
Per tutte le categorie vengono premiate le tre rose migliori che hanno raccolto il maggior numero di voti dai giudici. Una medaglia per ogni vincitore ed una serie di piante di rose da 6 a 3 dal primo al terzo vincitore per categoria.
È previsto poi un premio speciale rivolto alla rosa premiata dalla giuria popolare, che potrà esprimersi sul sito web (festarose.lerosedifarm.it) fino al 30 maggio.

ML: Conosce gli altri roseti che aderiscono al circuito dei Grandi Giardini Italiani? Quale le piacerebbe visitare?
CC: Abbiamo avuto modo di poter visitare e interagire con i rappresentati del Roseto di Monza. Ci piacerebbe visitare tutti i roseti del network dei Grandi Giardini per continuare ad “Imparare” qualcosa sempre da tutti. È prima di tutto un onore far parte del network dei Grandi Giardini Italiani, un traguardo per per noi inaspettato ed accolto con stupore e grande piacere. Siamo molto orgogliosi di far parte del network grazie anche al lavoro di “squadra” di tutte le persone che hanno aiutato silenziosamente ed assiduamente il Roseto della Pace a crescere in questi anni, solo così si possono raggiungere questi risultati in un ambiente pubblico come il nostro.

INFORMAZIONI
ROSETO DELLA PACE - Via Maciachini, 9 - 21056 Induno Olona (VA) - T. +39 0332 206001

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Io so che se l’odore fosse visibile, come lo è il colore, vedrei un giardino d’estate nelle nubi dell’arcobaleno.

- Robert Bridges -

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