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13 Maggio 2021
Terre Borromee: il tesoro green del Lago Maggiore
Vitaliano Borromeo, Terre Borromee (Lago Maggiore)
Intervista a cura di Monica Lamberti
ML: Ereditare un bene culturale di tale importanza e riuscire a valorizzarlo così come ha fatto Lei, quali doti e/o competenze imprenditoriali richiede?
VB: Prima di tutto ritengo sia fondamentale gestire i beni culturali tenendo presenti le regole di una qualunque azienda. Nel mio caso la laurea in economia e commercio è stata molto importante. Poi, quando si amministrano beni fragili è necessario aggiungere specifiche competenze per la tutela dal punto di vista artistico e la corretta conservazione. Per questo mi avvalgo di professionisti e consulenti che conoscono la materia e possano relazionarsi con le Sovrintendenze.
ML: Le Isole Borromee sono state tra i primi giardini privati visitabili in Italia. Quanto è importante oggi il turismo per finanziarne la manutenzione?
VB: Tantissimo. Nel nostro caso le entrate ci consentono di mantenere questi beni molto costosi e delicati per tramandarli alle generazioni future perfettamente conservati. Anche solo il restauro di un muro deve essere fatto con materiali speciali e da persone con competenze di analisi e tecniche proprie del periodo storico a cui appartiene il bene da conservare. Questo implica però costi elevati. Molto importante è poi sviluppare un'offerta di servizi e accessori che possa completare l'esperienza di visita del turista. Da qualche anno ci stiamo concentrando sulla promozione dell'Italian lifestyle che tutto il mondo apprezza, cercando di valorizzare le tipicità del nostro territorio come la ristorazione, lo shopping e il design.
ML: Il turismo culturale è un asset strategico per lo sviluppo economico e per l'offerta di posti di lavoro. Quante persone lavorano direttamente per le Isole Borromee? Le Isole Borromee possono definirsi un'impresa turistica?
VB: Terre Borromeo è senza dubbio un'impresa turistica con i suoi quattro siti museali sul Lago Maggiore (Isola Bella, Isola Madre, Parco Pallavicino, Rocca di Angera) e una destinazione di montagna (Parco del Mottarone) che siamo riusciti a far vivere 12 mesi l'anno. Al momento per gli impianti sciistici e per Terre Borromeo lavorano direttamente 75 persone. Allo staff fisso si aggiungono collaboratori che supportano la struttura nei periodi di maggior flusso turistico. Credo molto nelle nuove generazioni, nella responsabilizzazione e in quanto noi possiamo fare per i più giovani aiutandoli ad accrescere sempre più le loro competenze. Per questo desidero intraprendere la strada della cooperazione con gli istituti di formazione superiore presenti sul territorio.
ML: A gennaio ha acquistato l'intera proprietà di Parco e Villa Pallavicino a Stresa, che insieme a Isola Bella, Isola Madre, Rocca di Angera, Parco Mottarone e Castelli di Cannero entra nel circuito Terre Borromeo sul Lago Maggiore. Qual è il suo progetto di sviluppo del Parco, che ospita circa 50 specie di animali?
VB: Parco Pallavicino è un'oasi verde, un esempio di struttura ottocentesca ben conservato, dove parco e Villa vivono in sintonia.
Nei piani di Terre Borromeo è prevista la valorizzazione di questa attrattiva del Lago Maggiore che richiama molte famiglie, ma non solo. Quando potremo ripartire a pieno regime torneremo con i nostri programmi didattici dedicati ai temi della flora e della fauna. Mentre non abbiamo mai smesso di prenderci cura e accrescere le specie animali che vivono nel Parco o che vengono portate da noi dalle autorità locali per essere guarite e in futuro rilasciate in libertà. Per quanto riguarda la Villa saranno avviati a breve i lavori di restauro. Auspico possa diventare una location per eventi vista l'ampia offerta MICE (Meetings, Incentives, Conferences & Exhibitions) degli albergatori presenti a Stresa e dintorni.
ML: La Rocca di Angera, già famosa per il Museo della Bambola, il più grande d'Europa, ospitato al suo interno, si è arricchito nel corso degli ultimi anni di un nuovo spazio museale con i lavori di riqualificazione che hanno portato alla completa apertura al pubblico dell'Ala Scaligera. Sono previsti altri interventi di ristrutturazione del sito?
VB: Il restauro della Rocca è stato completato con l'Ala Scaligera. Ogni anno anche qui abbiamo in programma lavori di conservazione di arredi, quadri, affreschi ma anche della parte esterna come il giardino medievale e la vigna.
ML: Quali progetti ha per il futuro per le Isole Borromee?
VB: Con l'avvio della stagione avremo la quarta struttura degli Isola Bella Apartments, le case restaurate dei pescatori nel borgo antico dell'Isola. Successivamente, il grande restauro dell'Albergo Ristorante Delfino, che amplierà ulteriormente la capacità ricettiva e la possibilità di trascorrere una vacanza sul Lago Maggiore.Lo scorso anno abbiamo aperto il ristorante La Piratera sull'Isola Madre, con menu a base di pesce di lago. Anche quest'anno punteremo sull'offerta personalizzata di boat catering, abbinata alla visita del magnifico giardino dell'Isola Madre.
ML: Il turismo sul Lago Maggiore gode del sostegno di politiche regionali?
VB: L'area del Verbano-Cusio-Osola è un'area strategica per la Regione Piemonte, per l'arrivo soprattutto di flussi turistici stranieri e per il grande potenziale di turismo di prossimità. Nel 2020 tutti gli operatori hanno subito una pesante battuta d'arresto che ha spinto istituzioni ed enti a progettare nuove strategie di promozione. Attendiamo di vedere l'evoluzione della situazione pandemica e le azioni che verranno messe in campo. Al tempo stesso auspichiamo una grande collaborazione anche con la sponda lombarda.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani vorrebbe visitare?
VB: Grazzano Visconti, i Giardini della Reggia di Venaria, visitati molto tempo fa, e sicuramente i Giardini di Palazzo Farnese a Caprarola.
ML: Quale angolo delle Isole Borromee predilige e per quale motivo?
VB: La Scala di Porta Suna sull'Isola Madre: trovo che entrambe le prospettive, da Palazzo guardando il lago e dal lago guardando l'Isola, offrano la tipica cartolina del Lago Maggiore.
Intervista a cura di Monica Lamberti
ML: Ereditare un bene culturale di tale importanza e riuscire a valorizzarlo così come ha fatto Lei, quali doti e/o competenze imprenditoriali richiede?
VB: Prima di tutto ritengo sia fondamentale gestire i beni culturali tenendo presenti le regole di una qualunque azienda. Nel mio caso la laurea in economia e commercio è stata molto importante. Poi, quando si amministrano beni fragili è necessario aggiungere specifiche competenze per la tutela dal punto di vista artistico e la corretta conservazione. Per questo mi avvalgo di professionisti e consulenti che conoscono la materia e possano relazionarsi con le Sovrintendenze.
ML: Le Isole Borromee sono state tra i primi giardini privati visitabili in Italia. Quanto è importante oggi il turismo per finanziarne la manutenzione?
VB: Tantissimo. Nel nostro caso le entrate ci consentono di mantenere questi beni molto costosi e delicati per tramandarli alle generazioni future perfettamente conservati. Anche solo il restauro di un muro deve essere fatto con materiali speciali e da persone con competenze di analisi e tecniche proprie del periodo storico a cui appartiene il bene da conservare. Questo implica però costi elevati. Molto importante è poi sviluppare un'offerta di servizi e accessori che possa completare l'esperienza di visita del turista. Da qualche anno ci stiamo concentrando sulla promozione dell'Italian lifestyle che tutto il mondo apprezza, cercando di valorizzare le tipicità del nostro territorio come la ristorazione, lo shopping e il design.
ML: Il turismo culturale è un asset strategico per lo sviluppo economico e per l'offerta di posti di lavoro. Quante persone lavorano direttamente per le Isole Borromee? Le Isole Borromee possono definirsi un'impresa turistica?
VB: Terre Borromeo è senza dubbio un'impresa turistica con i suoi quattro siti museali sul Lago Maggiore (Isola Bella, Isola Madre, Parco Pallavicino, Rocca di Angera) e una destinazione di montagna (Parco del Mottarone) che siamo riusciti a far vivere 12 mesi l'anno. Al momento per gli impianti sciistici e per Terre Borromeo lavorano direttamente 75 persone. Allo staff fisso si aggiungono collaboratori che supportano la struttura nei periodi di maggior flusso turistico. Credo molto nelle nuove generazioni, nella responsabilizzazione e in quanto noi possiamo fare per i più giovani aiutandoli ad accrescere sempre più le loro competenze. Per questo desidero intraprendere la strada della cooperazione con gli istituti di formazione superiore presenti sul territorio.
ML: A gennaio ha acquistato l'intera proprietà di Parco e Villa Pallavicino a Stresa, che insieme a Isola Bella, Isola Madre, Rocca di Angera, Parco Mottarone e Castelli di Cannero entra nel circuito Terre Borromeo sul Lago Maggiore. Qual è il suo progetto di sviluppo del Parco, che ospita circa 50 specie di animali?
VB: Parco Pallavicino è un'oasi verde, un esempio di struttura ottocentesca ben conservato, dove parco e Villa vivono in sintonia.
Nei piani di Terre Borromeo è prevista la valorizzazione di questa attrattiva del Lago Maggiore che richiama molte famiglie, ma non solo. Quando potremo ripartire a pieno regime torneremo con i nostri programmi didattici dedicati ai temi della flora e della fauna. Mentre non abbiamo mai smesso di prenderci cura e accrescere le specie animali che vivono nel Parco o che vengono portate da noi dalle autorità locali per essere guarite e in futuro rilasciate in libertà. Per quanto riguarda la Villa saranno avviati a breve i lavori di restauro. Auspico possa diventare una location per eventi vista l'ampia offerta MICE (Meetings, Incentives, Conferences & Exhibitions) degli albergatori presenti a Stresa e dintorni.
ML: La Rocca di Angera, già famosa per il Museo della Bambola, il più grande d'Europa, ospitato al suo interno, si è arricchito nel corso degli ultimi anni di un nuovo spazio museale con i lavori di riqualificazione che hanno portato alla completa apertura al pubblico dell'Ala Scaligera. Sono previsti altri interventi di ristrutturazione del sito?
VB: Il restauro della Rocca è stato completato con l'Ala Scaligera. Ogni anno anche qui abbiamo in programma lavori di conservazione di arredi, quadri, affreschi ma anche della parte esterna come il giardino medievale e la vigna.
ML: Quali progetti ha per il futuro per le Isole Borromee?
VB: Con l'avvio della stagione avremo la quarta struttura degli Isola Bella Apartments, le case restaurate dei pescatori nel borgo antico dell'Isola. Successivamente, il grande restauro dell'Albergo Ristorante Delfino, che amplierà ulteriormente la capacità ricettiva e la possibilità di trascorrere una vacanza sul Lago Maggiore.Lo scorso anno abbiamo aperto il ristorante La Piratera sull'Isola Madre, con menu a base di pesce di lago. Anche quest'anno punteremo sull'offerta personalizzata di boat catering, abbinata alla visita del magnifico giardino dell'Isola Madre.
ML: Il turismo sul Lago Maggiore gode del sostegno di politiche regionali?
VB: L'area del Verbano-Cusio-Osola è un'area strategica per la Regione Piemonte, per l'arrivo soprattutto di flussi turistici stranieri e per il grande potenziale di turismo di prossimità. Nel 2020 tutti gli operatori hanno subito una pesante battuta d'arresto che ha spinto istituzioni ed enti a progettare nuove strategie di promozione. Attendiamo di vedere l'evoluzione della situazione pandemica e le azioni che verranno messe in campo. Al tempo stesso auspichiamo una grande collaborazione anche con la sponda lombarda.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani vorrebbe visitare?
VB: Grazzano Visconti, i Giardini della Reggia di Venaria, visitati molto tempo fa, e sicuramente i Giardini di Palazzo Farnese a Caprarola.
ML: Quale angolo delle Isole Borromee predilige e per quale motivo?
VB: La Scala di Porta Suna sull'Isola Madre: trovo che entrambe le prospettive, da Palazzo guardando il lago e dal lago guardando l'Isola, offrano la tipica cartolina del Lago Maggiore.
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E' il luogo più voluttuoso che io abbia mai visto al mondo. La natura incanta con mille seduzioni sconosciute e ci si sente in uno stato di rara sensualità e raffinatezza.- Gustave Flaubert - |
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