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3 Dicembre 2020
Le molteplici sfumature del Parco Angelo e Lina Nocivelli
Monica Lamberti intervista l'Assessore Carlotta Bragadina, Comune di Verolanuova
ML: La storia del Parco Angelo e Lina Nocivelli ha inizio nel 2000 con la stipula della convenzione tra la Famiglia Nocivelli e l'Associazione Anziani Lavoratori della OCEAN S.p.A. da un lato e l'Amministrazione Comunale di Verolanuova dall'altro. Può raccontarci la genesi di questo accordo che ha fatto si che la cittadinanza possa oggi godere del Parco della Famiglia Nocivelli?
CB: Quando nel 1999 fummo eletti come amministratori del nostro bel paese, vi era in corso la realizzazione di un parco ‘naturale' lungo il fiume ‘Strone', che attraversa il centro di Verolanuova prima di raggiungere il fiume Oglio più noto perché affluente del fiume Po. Sicuramente poteva essere un intervento interessante, ma noi pensammo a qualcosa di più qualificante, ad un parco da vivere come fosse l'estensione del giardino di casa. Avevamo negli occhi l'esempio del parco Sigurtà, certamente molto più esteso, ma sicuramente modello per il nostro. Allora contattammo la famiglia Nocivelli, che in quel momento era a capo di una multinazionale del freddo e riuscimmo a condividere l'idea di realizzare un parco a disposizione di tutti. Studiammo l'accordo affinché non avesse costi per la comunità. La famiglia Nocivelli, nelle persone del sig. Gianfranco e sig. Luigi, si impegnò a garantire la copertura economica delle opere del giardino e l'associazione Anziani Lavoratori della OCEAN S.p.A. sottoscrissero l'impegno alla manutenzione gratuita del parco, mentre l'amministrazione comunale, con il sindaco Dotti, si fece carico della realizzazione di uno spazio per gli ‘spettacoli' e la ristrutturazione di una Cascina adiacente al parco, con l'obiettivo di un punto di ristoro e relax per i frequentatori.
ML: Grazie alla donazione iniziale da parte della Famiglia Nocivelli, il Comune di Verolanuova ha potuto riqualificare il Parco. Quali sono stati i primi interventi?
CB: Le vicende economiche della Ocean condizionarono le modalità convenute per la realizzazione del parco. L'azienda, acquisita due anni prima la Moulinex francese, nel settembre del 2001 dichiarò fallimento, ma l'impegno dei due fratelli sul progetto continuò. In particolare il sig. Luigi si dedicò personalmente alla progettazione e direzione dei lavori.
Dapprima studiò il comportamento delle ‘piene' del fiume Strone e su quella base furono ‘alzate' le sponde del fiume spostando migliaia di metri cubi di terra per garantire la sicurezza all futuro parco. Poi furono realizzate le stradine che lo avrebbero reso percorribile, scavato un piccolo ‘laghetto' dove mettere piante acquatiche, realizzato l'impianto di illuminazione e quello di irrigazione. Per sopperire all'esigenza di acqua fu perforato un pozzo ed infine furono messe a dimora più 3000 tra arbusti, cespugli e rose lungo la sponda.
Quindi la piantumazione vera e propria, cercando di salvaguardare le piante esistenti ed inserite quelle nuove.
È stato realizzato un accesso con un suggestivo ponticello in legno e completata l'area ‘ricreativa' con una copertura in lamellare di particolare fascino.
ML: Il 19 giugno 2005 è stato inaugurato il Parco. Come è stata accolto dalla cittadinanza?
CB: L'intervento era molto atteso e, quando finalmente si è giunti alla conclusione, è stata davvero una grande festa. Il giorno dell'inaugurazione è stato uno spettacolo di colori e di gioia. Alla presenza di sindaci dei comuni vicini e delle autorità locali e della famiglia Nocivelli. Il parco porta i nomi dei genitori dei fratelli Nocivelli, della signora Lina e del signor Angelo.
Purtroppo poco tempo dopo il sig. Luigi è deceduto, l'impegno che si era preso di completare alcune parti è stato portato avanti dalla vedova signora Barbara, che per alcuni anni ha continuato a collaborare facendosi carico di alcuni lavori di manutenzione che l'associazione pensionati, disciolta, non ha più garantito.
ML: Il “Parco Angelo e Lina Nocivelli” è uno dei rari esempi di collaborazione tra pubblico e privato. Da allora ci sono state altre donazioni da parte del privato?
CB: Trovare la collaborazione con il privato non è facile, sicuramente di questa entità no, ma altre aziende hanno concorso con loro donazioni a garantire mezzi e servizi per le persone più fragili.
ML: Il Parco è sempre fruibile durante l'anno e viene animato in estate da una rassegna musicale dedicata al jazz. Può raccontarci il progetto e le novità per la prossima edizione?
CB: La Cascinetta nel parco è stata data in gestione con una gara, con l'obiettivo che potesse essere un punto non solo di ristoro fisico, ma anche per lo spirito. Infatti, in collaborazione con l'assessorato della cultura, vengono realizzati eventi spettacoli musicali e anche una rassegna dedicata alla musica jazz. Questo grazie alla sensibilità e passione della sig. Elena che gestisce il locale ed ha saputo promuovere iniziative che vanno oltre i confini provinciali e regionali. Ora sono in corso alcuni lavori di ampliamento degli spazi della Cascinetta, le vicende del covid hanno limitato gli eventi nel corso del 2020, sicuramente per il prossimo anno potranno riprendere i concerti di jazz.
ML: Come descriverebbe il Parco a qualcuno che non lo avesse mai visto?
CB: Quando entri nel parco comunale ‘Nocivelli' ti senti proiettato in un altro mondo, ti dà la sensazione di essere in una città mitteleuropea, ti domandi come è possibile trovare tanta bellezza ed ordine (abbiamo la fortuna di aver trovato un giardiniere davvero innamorato del parco, che riesce a manutenere i quarantamila metri quadrati in modo perfetto ed encomiabile) in un paese così piccolo, al centro della pianura padana, tra campi di mais e di frumento.
ML: Qual è la parte del Parco che preferisce e perché?
CB: Non c'è un angolo del parco che non abbia una sua particolarità, dunque è sufficiente fare una passeggiata e poi sedersi su una delle ottanta panchine per apprezzarne la bellezza e la serenità che ti trasmette. È un luogo di meditazione e di tranquillità.
ML: Il Comune di Verolanuova può definirsi eco-friendly? Quali sono le azioni ecologiche che lo contraddistinguono?
CB: Il comune ha sempre prestato molto attenzione all'ambiente, la nostra è una zona molto industrializzata, ma anche con la presenza di attività agricole ed allevamenti di bovini e suini, abbiamo operato perché le aziende fossero attente all'ambiente ed operassero con il rispetto di tutte le norme.
Abbiamo creato punti di ricarica per le auto elettriche, abbiamo acquistato anche noi un mezzo elettrico per la consegna di pasti alle fasce fragili.
Abbiamo promosso la realizzazione di impianti fotovoltaici, di impianti per la realizzazione di centraline idro-elettriche o produzione di biogas.
ML: Il Parco Nocivelli è stato tra i primi a riaprire dopo il lockdown. Quali sono oggi le modalità di accesso all'area e quali i suoi suggerimenti per i visitatori per un'esperienza piacevole nel rispetto delle norme del distanziamento sociale?
CB: Appena è stato possibile i cancelli del parco sono stati aperti perché i cittadini potessero nel verde riprendere a vivere e trascorrere momenti di relax con la famiglia. Abbiamo indicato in 150 il numero massimo di presenze in contemporanea.
In copertina:
Parco Angelo e Lina Nocivelli,
© Gilberti,
Archivio Grandi Giardini Italiani
ML: La storia del Parco Angelo e Lina Nocivelli ha inizio nel 2000 con la stipula della convenzione tra la Famiglia Nocivelli e l'Associazione Anziani Lavoratori della OCEAN S.p.A. da un lato e l'Amministrazione Comunale di Verolanuova dall'altro. Può raccontarci la genesi di questo accordo che ha fatto si che la cittadinanza possa oggi godere del Parco della Famiglia Nocivelli?
CB: Quando nel 1999 fummo eletti come amministratori del nostro bel paese, vi era in corso la realizzazione di un parco ‘naturale' lungo il fiume ‘Strone', che attraversa il centro di Verolanuova prima di raggiungere il fiume Oglio più noto perché affluente del fiume Po. Sicuramente poteva essere un intervento interessante, ma noi pensammo a qualcosa di più qualificante, ad un parco da vivere come fosse l'estensione del giardino di casa. Avevamo negli occhi l'esempio del parco Sigurtà, certamente molto più esteso, ma sicuramente modello per il nostro. Allora contattammo la famiglia Nocivelli, che in quel momento era a capo di una multinazionale del freddo e riuscimmo a condividere l'idea di realizzare un parco a disposizione di tutti. Studiammo l'accordo affinché non avesse costi per la comunità. La famiglia Nocivelli, nelle persone del sig. Gianfranco e sig. Luigi, si impegnò a garantire la copertura economica delle opere del giardino e l'associazione Anziani Lavoratori della OCEAN S.p.A. sottoscrissero l'impegno alla manutenzione gratuita del parco, mentre l'amministrazione comunale, con il sindaco Dotti, si fece carico della realizzazione di uno spazio per gli ‘spettacoli' e la ristrutturazione di una Cascina adiacente al parco, con l'obiettivo di un punto di ristoro e relax per i frequentatori.
ML: Grazie alla donazione iniziale da parte della Famiglia Nocivelli, il Comune di Verolanuova ha potuto riqualificare il Parco. Quali sono stati i primi interventi?
CB: Le vicende economiche della Ocean condizionarono le modalità convenute per la realizzazione del parco. L'azienda, acquisita due anni prima la Moulinex francese, nel settembre del 2001 dichiarò fallimento, ma l'impegno dei due fratelli sul progetto continuò. In particolare il sig. Luigi si dedicò personalmente alla progettazione e direzione dei lavori.
Dapprima studiò il comportamento delle ‘piene' del fiume Strone e su quella base furono ‘alzate' le sponde del fiume spostando migliaia di metri cubi di terra per garantire la sicurezza all futuro parco. Poi furono realizzate le stradine che lo avrebbero reso percorribile, scavato un piccolo ‘laghetto' dove mettere piante acquatiche, realizzato l'impianto di illuminazione e quello di irrigazione. Per sopperire all'esigenza di acqua fu perforato un pozzo ed infine furono messe a dimora più 3000 tra arbusti, cespugli e rose lungo la sponda.
Quindi la piantumazione vera e propria, cercando di salvaguardare le piante esistenti ed inserite quelle nuove.
È stato realizzato un accesso con un suggestivo ponticello in legno e completata l'area ‘ricreativa' con una copertura in lamellare di particolare fascino.
ML: Il 19 giugno 2005 è stato inaugurato il Parco. Come è stata accolto dalla cittadinanza?
CB: L'intervento era molto atteso e, quando finalmente si è giunti alla conclusione, è stata davvero una grande festa. Il giorno dell'inaugurazione è stato uno spettacolo di colori e di gioia. Alla presenza di sindaci dei comuni vicini e delle autorità locali e della famiglia Nocivelli. Il parco porta i nomi dei genitori dei fratelli Nocivelli, della signora Lina e del signor Angelo.
Purtroppo poco tempo dopo il sig. Luigi è deceduto, l'impegno che si era preso di completare alcune parti è stato portato avanti dalla vedova signora Barbara, che per alcuni anni ha continuato a collaborare facendosi carico di alcuni lavori di manutenzione che l'associazione pensionati, disciolta, non ha più garantito.
ML: Il “Parco Angelo e Lina Nocivelli” è uno dei rari esempi di collaborazione tra pubblico e privato. Da allora ci sono state altre donazioni da parte del privato?
CB: Trovare la collaborazione con il privato non è facile, sicuramente di questa entità no, ma altre aziende hanno concorso con loro donazioni a garantire mezzi e servizi per le persone più fragili.
ML: Il Parco è sempre fruibile durante l'anno e viene animato in estate da una rassegna musicale dedicata al jazz. Può raccontarci il progetto e le novità per la prossima edizione?
CB: La Cascinetta nel parco è stata data in gestione con una gara, con l'obiettivo che potesse essere un punto non solo di ristoro fisico, ma anche per lo spirito. Infatti, in collaborazione con l'assessorato della cultura, vengono realizzati eventi spettacoli musicali e anche una rassegna dedicata alla musica jazz. Questo grazie alla sensibilità e passione della sig. Elena che gestisce il locale ed ha saputo promuovere iniziative che vanno oltre i confini provinciali e regionali. Ora sono in corso alcuni lavori di ampliamento degli spazi della Cascinetta, le vicende del covid hanno limitato gli eventi nel corso del 2020, sicuramente per il prossimo anno potranno riprendere i concerti di jazz.
ML: Come descriverebbe il Parco a qualcuno che non lo avesse mai visto?
CB: Quando entri nel parco comunale ‘Nocivelli' ti senti proiettato in un altro mondo, ti dà la sensazione di essere in una città mitteleuropea, ti domandi come è possibile trovare tanta bellezza ed ordine (abbiamo la fortuna di aver trovato un giardiniere davvero innamorato del parco, che riesce a manutenere i quarantamila metri quadrati in modo perfetto ed encomiabile) in un paese così piccolo, al centro della pianura padana, tra campi di mais e di frumento.
ML: Qual è la parte del Parco che preferisce e perché?
CB: Non c'è un angolo del parco che non abbia una sua particolarità, dunque è sufficiente fare una passeggiata e poi sedersi su una delle ottanta panchine per apprezzarne la bellezza e la serenità che ti trasmette. È un luogo di meditazione e di tranquillità.
ML: Il Comune di Verolanuova può definirsi eco-friendly? Quali sono le azioni ecologiche che lo contraddistinguono?
CB: Il comune ha sempre prestato molto attenzione all'ambiente, la nostra è una zona molto industrializzata, ma anche con la presenza di attività agricole ed allevamenti di bovini e suini, abbiamo operato perché le aziende fossero attente all'ambiente ed operassero con il rispetto di tutte le norme.
Abbiamo creato punti di ricarica per le auto elettriche, abbiamo acquistato anche noi un mezzo elettrico per la consegna di pasti alle fasce fragili.
Abbiamo promosso la realizzazione di impianti fotovoltaici, di impianti per la realizzazione di centraline idro-elettriche o produzione di biogas.
ML: Il Parco Nocivelli è stato tra i primi a riaprire dopo il lockdown. Quali sono oggi le modalità di accesso all'area e quali i suoi suggerimenti per i visitatori per un'esperienza piacevole nel rispetto delle norme del distanziamento sociale?
CB: Appena è stato possibile i cancelli del parco sono stati aperti perché i cittadini potessero nel verde riprendere a vivere e trascorrere momenti di relax con la famiglia. Abbiamo indicato in 150 il numero massimo di presenze in contemporanea.
In copertina:
Parco Angelo e Lina Nocivelli,
© Gilberti,
Archivio Grandi Giardini Italiani
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Piantare un giardino è credere nel domani- Audrey Hepburn - |
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