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19 Luglio 2019
Viaggio nei Giardini d’Europa. Da Le Nôtre a Henry James
Monica Lamberti intervista Maurizio Reggi, co-curatore e progettista dell'allestimento della mostra “Viaggio nei Giardini d'Europa. Da Le Nôtre a Henry James”
ML: Lo scorso fine settimana è stata inaugurata alla Venaria Reale la mostra “Viaggio nei Giardini d'Europa. Da Le Nôtre a Henry James”. Com'è nata l'idea di una mostra dedicata ai Giardini d'Europa?
MR: Nel luglio di 12 anni fa i giardini della Venaria Reale furono riportati all'onore del mondo, dopo due secoli di assenza, riprendendo con fierezza i tratti identitari del luogo: proporzioni, prospettive, assialità, indissolubilmente immerse nel paesaggio circostante. Un percorso che è proseguito nel corso degli anni, portando i giardini a diventare luogo di formazione per nuovi giardinieri, fino ad affermarsi anche all'interno nel circuito dell'Associazione delle Residenze Reali Europee.
È nata così l'idea di mettere nuovamente in relazione il giardino della Venaria con i suoi omologhi europei riproponendo un'ampia mostra dedica a questo tema ormai assente da molti anni in Italia.
ML: Qual è il fil rouge che lega le opere in esposizione?
MR: La mostra è un grande racconto sul tema del giardino storico. Si è dato vita a questo racconto attraverso i viaggi di personaggi (architetti, pittori, principi, scrittori, intellettuali, eruditi), vissuti tra il cinquecento e la fine dell'ottocento, che hanno lasciato resoconti, che hanno scritto e descritto questi luoghi, abbiamo quindi in presa diretto quello che questi personaggi hanno pensato, che hanno detto, su questo affascinante mondo dei giardini dove emerge una forte capacità di scambio e condivisione di idee e progetti a livello europeo, nel corso della storia, sul tema specifico.
ML: La mostra è dunque un viaggio nei Giardini d'Europa, raccontato attraverso duecento opere circa tra dipinti, disegni, modellini, incisioni, testi, arazzi e molto altro ancora, e articolato in dodici sezioni. Può raccontarcele brevemente?
MR: Ogni sezione si apre con un pannello introduttivo dove viene illustrata brevemente la biografia del personaggio, vengono rappresentate, su una mappa, le tappe del viaggio e poi attraverso le opere esposte, scelte tra quelle dello stesso periodo del personaggio, si illustrano i luoghi e gli elementi di maggiore interesse del viaggio.
L'esposizione prende l'avvio con il viaggio di Montaigne che ci accompagna nei più famosi giardini italiani del Cinquecento, tra grotte, automi e giochi d'acqua, mentre nel secolo successivo il viaggio di André Le Nôtre offre l'occasione per illustrare la diffusione in Europa di un nuovo modo di concepire complessi su grande scala.
Con l'affermazione della nuova moda del giardino inglese, favorita anche dalla conoscenza dei giardini cinesi e delle loro forme ispirate alla natura, l'Inghilterra - insieme alla Francia e all'Italia - costituisce un forte richiamo per architetti e giardinieri, come lo svedese Fredrik Magnus Piper e l'italiano Francesco Bettini.
Il giardino inglese si diffonde ovunque in Europa. In Francia Carmontelle organizza il futuro Parc Monceau secondo una successione di scene, proponendoci all'interno di uno stesso giardino un viaggio immaginario nel tempo e nello spazio (da Oriente a Occidente).
A fine Settecento i viaggi degli aristocratici - i Conti del Nord, eredi al trono di Russia, e il principe De Ligne - ci portano nei maggiori giardini europei sui quali non esitano a esprimere giudizi a volte pungenti.
I giardini della penisola sono tappa obbligata del “Grand Tour”. Pittori come Hubert Robert e Fragonard giungono in Italia per ritrarne i più noti nel loro stato di decadenza e il primo, al rientro in Francia, si cimenterà egli stesso nella progettazione di giardini. Il “Presidente” Charles de Brosses e Stendhal attraversano la Penisola da nord a sud, fino a Napoli, mentre nel suo viaggio nel segno di una rinascita interiore Goethe si spinge ancora oltre, raggiungendo la Sicilia.
Fra Otto e Novecento, con due viaggiatori americani d'eccezione, Henry James ed Edith Wharton, l'Italia si conferma ancora terra di giardini, fonte di ispirazione per quelli d'Oltreoceano.
Il percorso della mostra si conclude con un viaggio nel “sistema” i giardini delle Residenze Reali Sabaude, specchio dei diversi modi di progettare la natura succedutisi nei secoli: giardini spesso visitati dagli stessi personaggi - come André Le Nôtre e i Conti del Nord - incontrati lungo le strade d'Europa.
ML: Ci può descrivere gli elementi di curiosità della mostra?
MR: Il visitatore viene introdotto al tema della mostra attraverso una ''overture'' dedicata alla rappresentazione del giardino ideale nelle diverse forme d'arte.
Nella stanza sono raccolti due arazzi, di raffinata fattura e di grandi dimensioni, che raffigurano scene di vita in giardini, alcune vedute ottiche di scenografia teatrali ambientate in giardino e un modellino tridimensionale in scala di giardino mediceo del cinquecento.
Il modellino del giardino era stato realizzato per la grande mostra sul giardino italiano organizzata a Firenze nel 1931. È stato restaurato, per l'occasione, dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, e faceva parte di serie di 10 modellini che illustravano l'evoluzione del giardino in Italia nel corso della storia. Nella sala proponiamo anche una proiezione, realizzata al tempo dall' Istituto Luce, che illustra l'allestimento originale di questi modelli.
Nella stanza dedicata a Carmontelle è stata riproposta una scenografia a teatro dove vengono fatte scorrere le immagini tratte da un rotolo di disegni a colori in cui l'autore aveva rappresentato scene di giardini ideali che, attraverso un particolare ''congegno'', già al tempo, venivano proiettate all'interno di un vero e proprio teatro.
Un'altra curiosa lettura dei giardini ci viene da alcuni commenti significativi che questi personaggi fanno sui giardini visitati, non sono sempre positivi, che abbiamo riproposto sulle pareti delle stanze. Emerge così, ad esempio, che Charles de Brosses fa sempre dei confronti tra i giardini francesi e quelli italiani, ritendo quelli d'oltralpe migliori, Stendhal visita Caserta e la descrive come una caserma, il principe De Ligne critica apertamente il lavoro di Le Nôtre.
ML: C'è una sezione della mostra che sente più sua o a cui è particolarmente legato? Se sì, perché?
MR: È difficile fare una scelta perché tutte le sezioni presentano opere di grande valore con una chiave di lettura sempre molto interessante, grazie all'attento lavoro di Vincenzo Cazzato e Paolo Cornaglia.
Il mio ruolo nell'organizzazione delle mostra si è concentrato principalmente nella progettazione dell'allestimento. Sono particolarmente legato alla sezione dedicata al principe De Ligne e ai Conti Del Nord. La sezione presente dipinti di grande valore tra cui opere di Bernardo Bellotto, Jan Van Nickelen, George Lambert, Hubert Robert e l'allestimento ha cercato di dare il massimo risalto alle opere esposte.
Un altro personaggio molto interessante raccontato dalla mostra è Frederick Magnus Piper, architetto e paesaggista svedese, esperto di orticoltura e maggiore interprete in Svezia del giardino di scuola ''all'inglese''. Nel 1773 parte per un lungo viaggio, che durerà diversi anni, portandolo in Inghilterra, Francia e Italia e la suo ritorno in patria si occuperà dei più importanti giardini di re Gustavo III.
In mostra sono esposti per la prima volta insieme una serie di suoi disegni che rappresentano alcuni dei luoghi da lui visitati e i progetti per i parchi di Drottningholm e di Haga; sono disegni a colori, di grande formato, molto belli e suggestivi ricchi di particolari che sicuramente colpiranno gli appassionati dei giardini.
ML: Quali sono le altre iniziative organizzate dalla Venaria Reale dedicate ai giardini per quest'anno?
MR: Partendo dal presupposto che i giardini non sono solo un luogo da vedere, ma anche da vivere, è nato il progetto ''Vivi i Giardini!'' che comprende un vasto programma di eventi, spettacoli, concerti, installazioni che accompagneranno i nostri visitatori durante il periodo della mostra tra l'estate e l'inizio dell'autunno.
Tra queste iniziative segnalo la mostra fotografica intitolata ''Viaggio fotografico nei Giardini delle Residenze Reali d'Europa'', concepita anche con la volontà coinvolgere e far interagire i giardini di Venaria con l'esposizione ospitate nelle sale della Reggia.
La mostra è allestita in alcuni dei luoghi più suggestivi dei giardini: la Peschiera, il Potager, il Roseto, il Gran Parterre e l'allea d'Ercole, dove passeggiando si incontrano sei ''spazi'' in cui vengono presentate una serie di fotografie di ampio formato, riguardanti alcuni aspetti caratterizzanti i giardini storici che ritraggono i giardini delle Residenze Reali d'Europa, da Caserta al Cremlino a Versailles, dal Royal Palace di Godollo agli Historic Royal Palaces inglesi, da Het Loo a Peterhof e a Sanssouci in Postdam.
120 scatti che ritraggono giochi d'acqua, architetture, sculture, parterre, orti e giochi prospettici dei più bei giardini d'Europa.
Le fotografie sono state raccolte attraverso una richiesta ufficiale inoltrata alle residenze dell'Associazione delle Residenze Reali Europee che hanno aderito con entusiasmo e originalità.
I giardini quest'estate vengono arricchiti dalla nuova ''opera'' del maestro Giuseppe Penone intitolata Anafora, con cui l'artista completa il suo Giardino delle Sculture Fluide con una nuova installazione nelle sette grotte del grande Muro Castellamontiano.
Camminando sotto le terrazze, lungo il muro di sostegno, si scorgono opere in spazi discreti, come segreti socchiusi, le sette grotte nelle quali sono posti i nuovi lavori in marmo scandiscono la passeggiata dei visitatori. Una dopo l'altra, le opere legano la loro presenza al giardino con una scritta. Le sette sculture sono composte ognuna da due blocchi di marmo zebrino sovrapposti come tomi di libri. L'insieme pone al centro dell'esperienza le riflessioni sul rapporto tra l'uomo e la natura che il giardino rappresenta.
INFORMAZIONI
REGGIA DI VENARIA - Piazza della Repubblica, 4 - 10078 Venaria Reale (TO) - Tel. +39 011 4992333
MOSTRA ''Viaggio nei Giardini d'Europa. Da Le Nôtre a Henry James''
5 Luglio - 20 Ottobre 2019
Biglietto
Intero: 12,00 euro
Gruppi (min. 12 pax) e Over 65: 10,00 euro
Under 21 (ragazzi dai 6 ai 20 anni) e universitari under 26: 6,00 euro
Bambini (0-6 anni): gratuito
ML: Lo scorso fine settimana è stata inaugurata alla Venaria Reale la mostra “Viaggio nei Giardini d'Europa. Da Le Nôtre a Henry James”. Com'è nata l'idea di una mostra dedicata ai Giardini d'Europa?
MR: Nel luglio di 12 anni fa i giardini della Venaria Reale furono riportati all'onore del mondo, dopo due secoli di assenza, riprendendo con fierezza i tratti identitari del luogo: proporzioni, prospettive, assialità, indissolubilmente immerse nel paesaggio circostante. Un percorso che è proseguito nel corso degli anni, portando i giardini a diventare luogo di formazione per nuovi giardinieri, fino ad affermarsi anche all'interno nel circuito dell'Associazione delle Residenze Reali Europee.
È nata così l'idea di mettere nuovamente in relazione il giardino della Venaria con i suoi omologhi europei riproponendo un'ampia mostra dedica a questo tema ormai assente da molti anni in Italia.
ML: Qual è il fil rouge che lega le opere in esposizione?
MR: La mostra è un grande racconto sul tema del giardino storico. Si è dato vita a questo racconto attraverso i viaggi di personaggi (architetti, pittori, principi, scrittori, intellettuali, eruditi), vissuti tra il cinquecento e la fine dell'ottocento, che hanno lasciato resoconti, che hanno scritto e descritto questi luoghi, abbiamo quindi in presa diretto quello che questi personaggi hanno pensato, che hanno detto, su questo affascinante mondo dei giardini dove emerge una forte capacità di scambio e condivisione di idee e progetti a livello europeo, nel corso della storia, sul tema specifico.
ML: La mostra è dunque un viaggio nei Giardini d'Europa, raccontato attraverso duecento opere circa tra dipinti, disegni, modellini, incisioni, testi, arazzi e molto altro ancora, e articolato in dodici sezioni. Può raccontarcele brevemente?
MR: Ogni sezione si apre con un pannello introduttivo dove viene illustrata brevemente la biografia del personaggio, vengono rappresentate, su una mappa, le tappe del viaggio e poi attraverso le opere esposte, scelte tra quelle dello stesso periodo del personaggio, si illustrano i luoghi e gli elementi di maggiore interesse del viaggio.
L'esposizione prende l'avvio con il viaggio di Montaigne che ci accompagna nei più famosi giardini italiani del Cinquecento, tra grotte, automi e giochi d'acqua, mentre nel secolo successivo il viaggio di André Le Nôtre offre l'occasione per illustrare la diffusione in Europa di un nuovo modo di concepire complessi su grande scala.
Con l'affermazione della nuova moda del giardino inglese, favorita anche dalla conoscenza dei giardini cinesi e delle loro forme ispirate alla natura, l'Inghilterra - insieme alla Francia e all'Italia - costituisce un forte richiamo per architetti e giardinieri, come lo svedese Fredrik Magnus Piper e l'italiano Francesco Bettini.
Il giardino inglese si diffonde ovunque in Europa. In Francia Carmontelle organizza il futuro Parc Monceau secondo una successione di scene, proponendoci all'interno di uno stesso giardino un viaggio immaginario nel tempo e nello spazio (da Oriente a Occidente).
A fine Settecento i viaggi degli aristocratici - i Conti del Nord, eredi al trono di Russia, e il principe De Ligne - ci portano nei maggiori giardini europei sui quali non esitano a esprimere giudizi a volte pungenti.
I giardini della penisola sono tappa obbligata del “Grand Tour”. Pittori come Hubert Robert e Fragonard giungono in Italia per ritrarne i più noti nel loro stato di decadenza e il primo, al rientro in Francia, si cimenterà egli stesso nella progettazione di giardini. Il “Presidente” Charles de Brosses e Stendhal attraversano la Penisola da nord a sud, fino a Napoli, mentre nel suo viaggio nel segno di una rinascita interiore Goethe si spinge ancora oltre, raggiungendo la Sicilia.
Fra Otto e Novecento, con due viaggiatori americani d'eccezione, Henry James ed Edith Wharton, l'Italia si conferma ancora terra di giardini, fonte di ispirazione per quelli d'Oltreoceano.
Il percorso della mostra si conclude con un viaggio nel “sistema” i giardini delle Residenze Reali Sabaude, specchio dei diversi modi di progettare la natura succedutisi nei secoli: giardini spesso visitati dagli stessi personaggi - come André Le Nôtre e i Conti del Nord - incontrati lungo le strade d'Europa.
ML: Ci può descrivere gli elementi di curiosità della mostra?
MR: Il visitatore viene introdotto al tema della mostra attraverso una ''overture'' dedicata alla rappresentazione del giardino ideale nelle diverse forme d'arte.
Nella stanza sono raccolti due arazzi, di raffinata fattura e di grandi dimensioni, che raffigurano scene di vita in giardini, alcune vedute ottiche di scenografia teatrali ambientate in giardino e un modellino tridimensionale in scala di giardino mediceo del cinquecento.
Il modellino del giardino era stato realizzato per la grande mostra sul giardino italiano organizzata a Firenze nel 1931. È stato restaurato, per l'occasione, dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, e faceva parte di serie di 10 modellini che illustravano l'evoluzione del giardino in Italia nel corso della storia. Nella sala proponiamo anche una proiezione, realizzata al tempo dall' Istituto Luce, che illustra l'allestimento originale di questi modelli.
Nella stanza dedicata a Carmontelle è stata riproposta una scenografia a teatro dove vengono fatte scorrere le immagini tratte da un rotolo di disegni a colori in cui l'autore aveva rappresentato scene di giardini ideali che, attraverso un particolare ''congegno'', già al tempo, venivano proiettate all'interno di un vero e proprio teatro.
Un'altra curiosa lettura dei giardini ci viene da alcuni commenti significativi che questi personaggi fanno sui giardini visitati, non sono sempre positivi, che abbiamo riproposto sulle pareti delle stanze. Emerge così, ad esempio, che Charles de Brosses fa sempre dei confronti tra i giardini francesi e quelli italiani, ritendo quelli d'oltralpe migliori, Stendhal visita Caserta e la descrive come una caserma, il principe De Ligne critica apertamente il lavoro di Le Nôtre.
ML: C'è una sezione della mostra che sente più sua o a cui è particolarmente legato? Se sì, perché?
MR: È difficile fare una scelta perché tutte le sezioni presentano opere di grande valore con una chiave di lettura sempre molto interessante, grazie all'attento lavoro di Vincenzo Cazzato e Paolo Cornaglia.
Il mio ruolo nell'organizzazione delle mostra si è concentrato principalmente nella progettazione dell'allestimento. Sono particolarmente legato alla sezione dedicata al principe De Ligne e ai Conti Del Nord. La sezione presente dipinti di grande valore tra cui opere di Bernardo Bellotto, Jan Van Nickelen, George Lambert, Hubert Robert e l'allestimento ha cercato di dare il massimo risalto alle opere esposte.
Un altro personaggio molto interessante raccontato dalla mostra è Frederick Magnus Piper, architetto e paesaggista svedese, esperto di orticoltura e maggiore interprete in Svezia del giardino di scuola ''all'inglese''. Nel 1773 parte per un lungo viaggio, che durerà diversi anni, portandolo in Inghilterra, Francia e Italia e la suo ritorno in patria si occuperà dei più importanti giardini di re Gustavo III.
In mostra sono esposti per la prima volta insieme una serie di suoi disegni che rappresentano alcuni dei luoghi da lui visitati e i progetti per i parchi di Drottningholm e di Haga; sono disegni a colori, di grande formato, molto belli e suggestivi ricchi di particolari che sicuramente colpiranno gli appassionati dei giardini.
ML: Quali sono le altre iniziative organizzate dalla Venaria Reale dedicate ai giardini per quest'anno?
MR: Partendo dal presupposto che i giardini non sono solo un luogo da vedere, ma anche da vivere, è nato il progetto ''Vivi i Giardini!'' che comprende un vasto programma di eventi, spettacoli, concerti, installazioni che accompagneranno i nostri visitatori durante il periodo della mostra tra l'estate e l'inizio dell'autunno.
Tra queste iniziative segnalo la mostra fotografica intitolata ''Viaggio fotografico nei Giardini delle Residenze Reali d'Europa'', concepita anche con la volontà coinvolgere e far interagire i giardini di Venaria con l'esposizione ospitate nelle sale della Reggia.
La mostra è allestita in alcuni dei luoghi più suggestivi dei giardini: la Peschiera, il Potager, il Roseto, il Gran Parterre e l'allea d'Ercole, dove passeggiando si incontrano sei ''spazi'' in cui vengono presentate una serie di fotografie di ampio formato, riguardanti alcuni aspetti caratterizzanti i giardini storici che ritraggono i giardini delle Residenze Reali d'Europa, da Caserta al Cremlino a Versailles, dal Royal Palace di Godollo agli Historic Royal Palaces inglesi, da Het Loo a Peterhof e a Sanssouci in Postdam.
120 scatti che ritraggono giochi d'acqua, architetture, sculture, parterre, orti e giochi prospettici dei più bei giardini d'Europa.
Le fotografie sono state raccolte attraverso una richiesta ufficiale inoltrata alle residenze dell'Associazione delle Residenze Reali Europee che hanno aderito con entusiasmo e originalità.
I giardini quest'estate vengono arricchiti dalla nuova ''opera'' del maestro Giuseppe Penone intitolata Anafora, con cui l'artista completa il suo Giardino delle Sculture Fluide con una nuova installazione nelle sette grotte del grande Muro Castellamontiano.
Camminando sotto le terrazze, lungo il muro di sostegno, si scorgono opere in spazi discreti, come segreti socchiusi, le sette grotte nelle quali sono posti i nuovi lavori in marmo scandiscono la passeggiata dei visitatori. Una dopo l'altra, le opere legano la loro presenza al giardino con una scritta. Le sette sculture sono composte ognuna da due blocchi di marmo zebrino sovrapposti come tomi di libri. L'insieme pone al centro dell'esperienza le riflessioni sul rapporto tra l'uomo e la natura che il giardino rappresenta.
INFORMAZIONI
REGGIA DI VENARIA - Piazza della Repubblica, 4 - 10078 Venaria Reale (TO) - Tel. +39 011 4992333
MOSTRA ''Viaggio nei Giardini d'Europa. Da Le Nôtre a Henry James''
5 Luglio - 20 Ottobre 2019
Biglietto
Intero: 12,00 euro
Gruppi (min. 12 pax) e Over 65: 10,00 euro
Under 21 (ragazzi dai 6 ai 20 anni) e universitari under 26: 6,00 euro
Bambini (0-6 anni): gratuito
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È difficile immaginare Andre Le Notre mentre progetta il raffinato paesaggio di Vaux-le-Vicomte, e più tardi il magnifico Chateau de Versailles, senza una collina alta su cui sostare, nessun elicottero da far volare, e nessun drone a mostrargli la complessità del terreno. Eppure lo ha fatto, con estrema precisione, accuratezza e stile.- Martha Stewart - |
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