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14 Giugno 2019
Villa Arvedi: la culla dei Grandi Giardini Italiani
Monica Lamberti intervista Alda Arvedi, proprietaria di Villa Arvedi a Grezzana in provincia di Verona.
ML: Villa Arvedi è stata tra le prime proprietà ad aderire a Grandi Giardini Italiani; secondo Lei qual è il vantaggio di far parte del nostro network?
AA: I vantaggi principali di far parte del Network sono: entrare in contatto con giornalisti di tutto il mondo; conoscere e sviluppare rapporti con gli altri proprietari di Ville e Giardini; partecipare ad eventi di alto livello organizzati da Grandi Giardini Italiani con la possibilità di essere sempre aggiornati sulle metodologie agricole e sulle tecniche di promozione.
ML: Quando è sbocciato il suo amore per le piante e i fiori?
AA: Ho sempre amato e coltivato l'amore per le piante avendo sempre vissuto in campagna e nei giardini.
ML: A che età ha cominciato a occuparsi di Villa Arvedi e del suo famosissimo parterre?
AA: Da quando ho sposato mio marito e mi sono trasferita a Villa Arvedi, cioè da oltre 60 anni.
ML: A proposito del giardino e del suo disegno unico nel suo genere in Italia, potrebbe raccontarci la storia della sua ideazione e il nome dell'architetto che l'ha ideato?
AA: Il disegno a farfalla rappresenta la rinascita verso la bellezza e si presume sia stato impostato nel periodo di profonda ristrutturazione della Villa eseguito dall'architetto Bianchi.
ML: Nella potatura delle siepi di bosso preferite il metodo tradizionale o ne avete sperimentato uno tutto vostro?
AA: Per la potatura dei bossi manteniamo il metodo tradizionale, cioè seguiamo il disegno della pianta senza modificarlo, ma mantenendo il suo andamento originario utilizzando tagliasiepi elettrici e manuali, disinfettando sempre le cesoie per evitare di trasmettere infezioni tra una pianta e l'altra. Alla fine della potatura è fatto un trattamento a base di verderame per disinfettare i tagli effettuati.
ML: Ho notato lungo le bordure del parterre all'italiana una splendida collezione di rose. A quando risale la collezione?
AA: La tradizione delle rose a Villa Arvedi è antichissima. La nostra collezione vanta delle rose selvatiche che hanno più di 100 anni.
ML: Sono rimasta sorpresa dalla presenza di capperi sulle mura di cinta della Villa, un'idea geniale, di cui mi piacerebbe condividesse la genesi.
AA: I capperi nascono in terreni molto acidi e con una buona esposizione al sole. Nella tradizione veneta culinaria il cappero è molto importante e perciò si trova in molti muri delle ville venete.
ML: La vocazione agricola di Villa Arvedi, ereditata nell'ottocento, prosegue tutt'oggi con quali risultati e con quale filosofia?
AA: La tradizione agricola è antichissima, testimoniata ad esempio da alcuni documenti in nostro possesso che attestano la presenza del frantoio al 1519. I vigneti, che si estendono per circa 35 ettari, sono ancor'oggi coltivati.
ML: Nel 2000 Villa Arvedi ha ospitato il convegno internazionale dedicato all'Arte Topiaria. Quale ricordo ha di quell'incontro?
AA: Ho un fervido ricordo di quell'incontro e grazie alle informazioni acquisite abbiamo migliorato la manutenzione dei nostri bossi.
ML: Quanto tempo dedica la sua famiglia alla cura e alla manutenzione degli affreschi della Villa e quali sono gli interventi di restauro in programma?
AA: Il restauro interno ed esterno della Villa è la nostra costante preoccupazione. Di recente abbiamo restaurato due sale interamente affrescate, con un lavoro di restauro conservativo che è durato per oltre sei mesi e ha richiesto un impegno economico notevole. Il prossimo intervento conservativo è volto al ripristino degli affreschi della volta del Salone dei Titani.
ML: I suoi figli partecipano alla gestione di Villa Arvedi? Se si di cosa si occupano?
AA: Si certamente. L'intera famiglia è coinvolta nello sviluppo agricolo e turistico del complesso della Villa che comprende oltre 200 ettari di proprietà.
ML: Quale futuro ha in mente per Villa Arvedi?
AA: Vista la mia giovane età (87 anni) lascio ai miei figli il problema.
ML: Villa Arvedi è cornice ideale per matrimoni, eventi privati o aziendali. Qual è la formula che vi garantisce il successo?
AA: L'imponenza di Villa Arvedi e i suoi ampi spazi interni ed esterni permettono una modularità nella gestione di eventi piccoli e grandi, estremamente flessibili ed efficaci.
ML: Mi racconta per chiudere un aneddoto legato alla sua proprietà?
AA: La leggenda di Cuzzano indica che il Conte Allegri avesse un pozzo irto di lame e rampini dove venivano gettati gli ospiti non graditi. A tutt'oggi il pozzo non è ancora stato trovato.
ML: Villa Arvedi è stata tra le prime proprietà ad aderire a Grandi Giardini Italiani; secondo Lei qual è il vantaggio di far parte del nostro network?
AA: I vantaggi principali di far parte del Network sono: entrare in contatto con giornalisti di tutto il mondo; conoscere e sviluppare rapporti con gli altri proprietari di Ville e Giardini; partecipare ad eventi di alto livello organizzati da Grandi Giardini Italiani con la possibilità di essere sempre aggiornati sulle metodologie agricole e sulle tecniche di promozione.
ML: Quando è sbocciato il suo amore per le piante e i fiori?
AA: Ho sempre amato e coltivato l'amore per le piante avendo sempre vissuto in campagna e nei giardini.
ML: A che età ha cominciato a occuparsi di Villa Arvedi e del suo famosissimo parterre?
AA: Da quando ho sposato mio marito e mi sono trasferita a Villa Arvedi, cioè da oltre 60 anni.
ML: A proposito del giardino e del suo disegno unico nel suo genere in Italia, potrebbe raccontarci la storia della sua ideazione e il nome dell'architetto che l'ha ideato?
AA: Il disegno a farfalla rappresenta la rinascita verso la bellezza e si presume sia stato impostato nel periodo di profonda ristrutturazione della Villa eseguito dall'architetto Bianchi.
ML: Nella potatura delle siepi di bosso preferite il metodo tradizionale o ne avete sperimentato uno tutto vostro?
AA: Per la potatura dei bossi manteniamo il metodo tradizionale, cioè seguiamo il disegno della pianta senza modificarlo, ma mantenendo il suo andamento originario utilizzando tagliasiepi elettrici e manuali, disinfettando sempre le cesoie per evitare di trasmettere infezioni tra una pianta e l'altra. Alla fine della potatura è fatto un trattamento a base di verderame per disinfettare i tagli effettuati.
ML: Ho notato lungo le bordure del parterre all'italiana una splendida collezione di rose. A quando risale la collezione?
AA: La tradizione delle rose a Villa Arvedi è antichissima. La nostra collezione vanta delle rose selvatiche che hanno più di 100 anni.
ML: Sono rimasta sorpresa dalla presenza di capperi sulle mura di cinta della Villa, un'idea geniale, di cui mi piacerebbe condividesse la genesi.
AA: I capperi nascono in terreni molto acidi e con una buona esposizione al sole. Nella tradizione veneta culinaria il cappero è molto importante e perciò si trova in molti muri delle ville venete.
ML: La vocazione agricola di Villa Arvedi, ereditata nell'ottocento, prosegue tutt'oggi con quali risultati e con quale filosofia?
AA: La tradizione agricola è antichissima, testimoniata ad esempio da alcuni documenti in nostro possesso che attestano la presenza del frantoio al 1519. I vigneti, che si estendono per circa 35 ettari, sono ancor'oggi coltivati.
ML: Nel 2000 Villa Arvedi ha ospitato il convegno internazionale dedicato all'Arte Topiaria. Quale ricordo ha di quell'incontro?
AA: Ho un fervido ricordo di quell'incontro e grazie alle informazioni acquisite abbiamo migliorato la manutenzione dei nostri bossi.
ML: Quanto tempo dedica la sua famiglia alla cura e alla manutenzione degli affreschi della Villa e quali sono gli interventi di restauro in programma?
AA: Il restauro interno ed esterno della Villa è la nostra costante preoccupazione. Di recente abbiamo restaurato due sale interamente affrescate, con un lavoro di restauro conservativo che è durato per oltre sei mesi e ha richiesto un impegno economico notevole. Il prossimo intervento conservativo è volto al ripristino degli affreschi della volta del Salone dei Titani.
ML: I suoi figli partecipano alla gestione di Villa Arvedi? Se si di cosa si occupano?
AA: Si certamente. L'intera famiglia è coinvolta nello sviluppo agricolo e turistico del complesso della Villa che comprende oltre 200 ettari di proprietà.
ML: Quale futuro ha in mente per Villa Arvedi?
AA: Vista la mia giovane età (87 anni) lascio ai miei figli il problema.
ML: Villa Arvedi è cornice ideale per matrimoni, eventi privati o aziendali. Qual è la formula che vi garantisce il successo?
AA: L'imponenza di Villa Arvedi e i suoi ampi spazi interni ed esterni permettono una modularità nella gestione di eventi piccoli e grandi, estremamente flessibili ed efficaci.
ML: Mi racconta per chiudere un aneddoto legato alla sua proprietà?
AA: La leggenda di Cuzzano indica che il Conte Allegri avesse un pozzo irto di lame e rampini dove venivano gettati gli ospiti non graditi. A tutt'oggi il pozzo non è ancora stato trovato.
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L'amore per il giardinaggio è un seme che una volta seminato non muore mai- Gertrude Jekyll - |
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