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29 Giugno 2018

Un giardino antico nel cuore di Acireale - II parte

Monica Lamberti intervista Maria Pennisi per il Giardino di Casa Pennisi (Acireale, CT)

ML: Come ha conosciuto David Romano, direttore artistico del Festival e Presidente dell'Associazione MAR - Musica Arte Ricerca, che cura l'organizzazione di “Villa Pennisi in Musica”?
MP: Il più giovane dei miei figli, Riccardo, che all'epoca lavorava a Roma, mi chiese se poteva invitare da noi a mare, con altri amici per festeggiare i suoi trent'anni, un suo amico violinista dell'Accademia di S. Cecilia, con cui aveva molto legato. Ovviamente dissi di si, aspettandomi di veder arrivare un ospite etereo e un po' anemico, con quell'aria sofferta e spirituale che si conveniva al suo ruolo di artista affermato. Arrivò, invece, un ciclone bruno e barbuto, dalla stazza imponente, e dalla travolgente simpatia, che galvanizzò, oltre al gruppo degli ospiti arrivati per l'occasione, l'intero corso dei festeggiamenti. Era David Romano.
Volle vedere il giardino di Acireale, e, entusiasta, cominciò a picchiare con le nocche sui tronchi degli alberi, sotto i nostri sguardi interrogativi. Fu così che noi conoscemmo David, e che lui si innamorò del nostro giardino.
''Villa Pennisi in Musica'' nacque da una sua idea, e dall'intenzione di onorare la memoria di un altro membro della famiglia, il cugino e omonimo di mio marito. ''Francesco Pennisi'', scomparso nell'anno 2000, fondatore di “Nuova Consonanza”, era uno straordinario e poliedrico artista, acuto ed efficace scrittore, disegnatore e pittore di gusto squisito, musicista di fama internazionale, anche se risonante soprattutto in una sofisticata cerchia di colti rappresentanti dello scenario di musica contemporanea, persona di intelligenza, cultura e sensibilità difficilmente coesistenti con l'affabilità la semplicità e la simpatia che lo contraddistinguevano.

ML: Ha dei progetti futuri per il suo giardino?
MP: Questo giardino, incardinato nel centro cittadino, rappresenta l'ultimo fuoco di resistenza ad un'aggressione sempre più arrogante che tende a soffocarne la fragile bellezza. Difendere questa, conservarne la memoria e recuperare se possibile le parti che erano caratteristiche singolari del suo tempo e della sua storia, come le piccole, tipiche, strutture che hanno mano a mano ceduto all'affronto del tempo, costituisce, al momento, il nostro progetto più ambizioso.

ML: Quale parte del suo giardino ama di più e perché?
MP: Mi intriga particolarmente proprio la più interessante di queste piccole strutture: una specie di tempietto a croce greca che probabilmente ospitava la tea-house del Grande Albergo, sovrastato da una simulazione di colata lavica, e, subito in alto, da un “belvedere” dal quale un tempo si godeva la vista dell'Etna. All'interno si intravvedono ancora le grandi tele che rappresentavano signore abbigliate con le vesti dell'epoca, residui di stipiti lignei scolpiti con fiori e frutti, manufatti in ferro battuto dagli elaborati disegni.

ML: C'è una pianta che caratterizza il suo giardino o alla quale è particolarmente legata per un specifico vissuto?
MP: La pianta più interessante del giardino è una vecchissima ''Phoenix Reclinata'' i cui sottili e flessibili rami si spandono allargandone la struttura, mentre si torcono e si allungano in uno stravagante disegno.

ML: Com'è cambiato nel corso degli anni il turismo in Sicilia, in generale, e nella zona del catanese in particolare?
MP: E' piuttosto evidente il mutamento di tipologia e di volume del turismo in Sicilia.
Gli eventi mondiali che hanno caratterizzato gli ultimi tempi hanno, palesemente, deviato le mete turistiche dai paesi a rischio, orientandole verso l'isola mediterranea. Di conseguenza, mentre si è notevolmente ampliata la platea dei viaggiatori, si è rapidamente moltiplicata l'offerta di ospitalità che, con il mutamento di regole normative e di tipologia dei destinatari, ha registrato un vero e proprio pullulare di strutture ricettive, eccellenti o poco accoglienti, regolari o abusive.
Ovviamente, l'ampliamento del bacino di utenza ha comportato di pari passo un allargamento della sua gamma, con una richiesta estremamente variegata, ed un impulso notevole verso la ricerca di soluzioni poco dispendiose; anche se, per altro verso, sono emersi nell'offerta turistica picchi di vera eccellenza, molto apprezzati da un turismo elitario e poco reattivo rispetto alla consistenza di un budget adeguato allo standard richiesto.
A Catania e nella zona circostante questa evoluzione è particolarmente evidente: nel centro storico cittadino molti proprietari di immobili si sono attrezzati, o stanno per farlo, per destinarli all'ospitalità: anche utilizzando gli incentivi molto allettanti messi a disposizione dalle autorità regionali e locali.
Temo, tuttavia, che il tumultuoso ampliamento dell'offerta ricettiva non sia accompagnato, al momento, da un altrettanto veloce incremento e miglioramento delle infrastrutture e dei servizi messi a disposizione.
La grande attrattività dell'hinterland catanese che offre paesaggi di mare, di collina e di montagna di particolare bellezza, è sempre più apprezzata da un turismo soprattutto internazionale; e credo che, se assecondata con capacità imprenditoriale e strumenti adeguati, sia ancora in grado di offrire ulteriori spazi e prospettive molto interessanti.

ML: Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato alla sua proprietà?
MP: I documenti di cronaca cittadina raccontano, con molti dettagli, del soggiorno di Wagner in questa struttura, e, in particolare, di un piccolo concerto offertogli dalla cittadinanza sotto il balcone della sua camera. Il grande musicista, ebbe la cortesia di dichiarare il suo apprezzamento per l'omaggio musicale, e volle complimentarsi con gli esecutori, invitandoli ad intrattenersi insieme qualche tempo nel giardino.
Le medesime cronache riferiscono, anche, che dallo stesso balcone Wagner assisté stupito alla trionfale accoglienza della popolazione di Acireale a Garibaldi di passaggio dalla Stazione ferroviaria. Avendo richiesto chi era quello straordinario personaggio, ed essendogli stato risposto che si trattava dell'Eroe dei due mondi, l'autore del Parsifal, dimostrando una non ferrata conoscenza della storia contemporanea d'Italia, si limitò ad un dubitativo e deluso “Ah”.


Informazioni
Giardino di Casa Pennisi
Piazza Agostino Pennisi, 29
95024 Acireale (CT)
Tel. 095 442677

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Il verde è il primo colore del mondo e ciò da cui deriva la sua bellezza.

- Pedro Calderon de la Barca -

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