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19 Aprile 2018
Stefanina Aldobrandini racconta i romantici Giardini della Landriana
Monica Lamberti intervista Stefanina Aldobrandini de ''I Giardini della Landriana'' (Tor San Lorenzo, RM)
M.L.: A quando risalgono i suoi primi ricordi de ''I Giardini della Landriana?
S.A.: Ad una cinquantina di anni fa: i miei genitori acquistarono la tenuta nel 1956.
M.L.: Sua madre Lavinia Taverna dove conobbe Russell Page?
S.A.: L'ha conosciuto attraverso un suo caro amico Donato Sanminiatelli, grande amante dei giardini. Mia madre e Donato si consultavano molto spesso per i loro giardini ed in quel momento Russell Page si stava proprio occupando della tenuta a San Liberato. Approfittando del soggiorno italiano di Russell Page, mia madre lo invitò alla Landriana.
M.L.: Per quanti anni Russell Page lavorò per sua madre? Che tipo di collaborazione avevano instaurato? Erano animati dalla stessa visione sul futuro dei giardini o nutrivano idee discordanti?
S.A.: Mia madre incontrò Russell Page nel 1967. Da quel momento e fino alla sua morte venne molto spesso alla Landriana per darle consigli. Oltre ad essere un grande professionista, Russell Page era proprio diventato un caro amico di mia madre: erano accomunati da una grande passione per il giardinaggio.
Sono sempre andati molto d'accordo ed avevano la stessa visione su quanto servisse al giardino. Certo non pensavano ad un giardino aperto al pubblico o sede di grandi eventi di giardinaggio, come è oggi.
M.L.: Quanti giardinieri si occupavano al tempo dei Giardini e quanti se ne occupano oggi?
S.A.: Non c'è molta differenza tra il numero di ieri e di oggi. Certamente ci sono stati periodi (soprattutto nella fase di costruzione) dove ci sono stati anche 12 giardinieri. Oggi per la sua manutenzione impiego 7 persone.
M.L.: Quale parte del giardino predilige e perché?
S.A.: Amo molto tutto il giardino, anche perché è un ricordo di mia madre, ma c'è una zona che mi piace molto, perché l'ho creata io. Si trova tra il giardino all'italiana e la valle delle rose. In quella zona ho fatto costruire degli obelischi con ''Rincospermum'' e ''Ophiopogon'', la convallaria nera e fiori bianchi.
M.L.: I Giardini della Landriana nascono su un terreno incolto, che ospitava un tempo i mattatoi di Ardea. Grazie all'impegno della sua famiglia oggi, quello stesso terreno ha subito un'incredibile trasformazione, è rinato, divenendo uno tra i giardini più amati e visitati al mondo. L'amministrazione pubblica locale ha riconosciuto il vostro ruolo in questa importante opera di recupero e bonifica dei terreni e se si in che modo ha ringraziato la sua famiglia per il lavoro svolto?
S.A.: Quando i miei genitori acquistarono la Landriana trovarono un terreno completamente spoglio ed infestato da mine e bombe residui di guerra, non mi pare ci fosse un mattatoio. Certamente l'amministrazione comunale ha sempre riconosciuto la Landriana come un piccolo gioiellino del litorale e ci ha sempre ringraziato concedendo il patrocinio alle nostre manifestazioni.
M.L.: Sono ormai 18 anni che i Giardini della Landriana fanno parte di Grandi Giardini Italiani. Qual è il giardino del Network che Lei preferisce e perché?
S.A.: Sicuramente i ''Giardini di Villa Melzi'' a Bellagio perché mi fanno riaffiorare tanti ricordi d'infanzia.
M.L.: Qual è il suo sogno nel cassetto?
S.A.: Non ho molti sogni nel cassetto perché nella vita ho sempre cercato di realizzarli e mi sono sempre accontentata di ciò che ho potuto avere. Per il futuro mi auguro che anche i miei figli possano continuare ad occuparsi del mio giardino perché così si manterrà vivo il ricordo di mia madre.
M.L.: Può consigliare ai nostri lettori un libro che per conoscere e apprezzare il vostro giardino?
S.A.: La nuova edizione di “Un giardino mediterraneo” edizioni Pendragon, la ristampa di un libro che aveva scritto mia madre.
M.L.: La Primavera alla Landriana è stata una tra le prime mostre di giardinaggio e continua ad essere una tra le più famose ed apprezzate in Italia. Quali le novità della prossima 23esima edizione?
S.A.: Saranno presenti, come consuetudine, i più importanti vivaisti italiani ed anche qualcuno dall'estero e proporranno molte piante e fiori insoliti e rari. Saranno anche proposte attività molto interessanti tra le quali: come scegliere piante e fiori per creare un giardino a misura di farfalla ed un viaggio esplorativo nell'universo della rosa, con appuntamenti, insieme ad esperti nel campo della botanica, della cucina, dell'arte floreale per conoscere, attraverso racconti e dimostrazioni pratiche, utilizzi, tradizioni e mode delle rose come cibo e come ornamento delle tavole imbandite.
Informazioni
Giardini della Landriana
Via Campo di Carne, 51 - 00040 Tor S. Lorenzo-Ardea (Roma)
T. 06.91014140 - Mob. 333.2266855
M.L.: A quando risalgono i suoi primi ricordi de ''I Giardini della Landriana?
S.A.: Ad una cinquantina di anni fa: i miei genitori acquistarono la tenuta nel 1956.
M.L.: Sua madre Lavinia Taverna dove conobbe Russell Page?
S.A.: L'ha conosciuto attraverso un suo caro amico Donato Sanminiatelli, grande amante dei giardini. Mia madre e Donato si consultavano molto spesso per i loro giardini ed in quel momento Russell Page si stava proprio occupando della tenuta a San Liberato. Approfittando del soggiorno italiano di Russell Page, mia madre lo invitò alla Landriana.
M.L.: Per quanti anni Russell Page lavorò per sua madre? Che tipo di collaborazione avevano instaurato? Erano animati dalla stessa visione sul futuro dei giardini o nutrivano idee discordanti?
S.A.: Mia madre incontrò Russell Page nel 1967. Da quel momento e fino alla sua morte venne molto spesso alla Landriana per darle consigli. Oltre ad essere un grande professionista, Russell Page era proprio diventato un caro amico di mia madre: erano accomunati da una grande passione per il giardinaggio.
Sono sempre andati molto d'accordo ed avevano la stessa visione su quanto servisse al giardino. Certo non pensavano ad un giardino aperto al pubblico o sede di grandi eventi di giardinaggio, come è oggi.
M.L.: Quanti giardinieri si occupavano al tempo dei Giardini e quanti se ne occupano oggi?
S.A.: Non c'è molta differenza tra il numero di ieri e di oggi. Certamente ci sono stati periodi (soprattutto nella fase di costruzione) dove ci sono stati anche 12 giardinieri. Oggi per la sua manutenzione impiego 7 persone.
M.L.: Quale parte del giardino predilige e perché?
S.A.: Amo molto tutto il giardino, anche perché è un ricordo di mia madre, ma c'è una zona che mi piace molto, perché l'ho creata io. Si trova tra il giardino all'italiana e la valle delle rose. In quella zona ho fatto costruire degli obelischi con ''Rincospermum'' e ''Ophiopogon'', la convallaria nera e fiori bianchi.
M.L.: I Giardini della Landriana nascono su un terreno incolto, che ospitava un tempo i mattatoi di Ardea. Grazie all'impegno della sua famiglia oggi, quello stesso terreno ha subito un'incredibile trasformazione, è rinato, divenendo uno tra i giardini più amati e visitati al mondo. L'amministrazione pubblica locale ha riconosciuto il vostro ruolo in questa importante opera di recupero e bonifica dei terreni e se si in che modo ha ringraziato la sua famiglia per il lavoro svolto?
S.A.: Quando i miei genitori acquistarono la Landriana trovarono un terreno completamente spoglio ed infestato da mine e bombe residui di guerra, non mi pare ci fosse un mattatoio. Certamente l'amministrazione comunale ha sempre riconosciuto la Landriana come un piccolo gioiellino del litorale e ci ha sempre ringraziato concedendo il patrocinio alle nostre manifestazioni.
M.L.: Sono ormai 18 anni che i Giardini della Landriana fanno parte di Grandi Giardini Italiani. Qual è il giardino del Network che Lei preferisce e perché?
S.A.: Sicuramente i ''Giardini di Villa Melzi'' a Bellagio perché mi fanno riaffiorare tanti ricordi d'infanzia.
M.L.: Qual è il suo sogno nel cassetto?
S.A.: Non ho molti sogni nel cassetto perché nella vita ho sempre cercato di realizzarli e mi sono sempre accontentata di ciò che ho potuto avere. Per il futuro mi auguro che anche i miei figli possano continuare ad occuparsi del mio giardino perché così si manterrà vivo il ricordo di mia madre.
M.L.: Può consigliare ai nostri lettori un libro che per conoscere e apprezzare il vostro giardino?
S.A.: La nuova edizione di “Un giardino mediterraneo” edizioni Pendragon, la ristampa di un libro che aveva scritto mia madre.
M.L.: La Primavera alla Landriana è stata una tra le prime mostre di giardinaggio e continua ad essere una tra le più famose ed apprezzate in Italia. Quali le novità della prossima 23esima edizione?
S.A.: Saranno presenti, come consuetudine, i più importanti vivaisti italiani ed anche qualcuno dall'estero e proporranno molte piante e fiori insoliti e rari. Saranno anche proposte attività molto interessanti tra le quali: come scegliere piante e fiori per creare un giardino a misura di farfalla ed un viaggio esplorativo nell'universo della rosa, con appuntamenti, insieme ad esperti nel campo della botanica, della cucina, dell'arte floreale per conoscere, attraverso racconti e dimostrazioni pratiche, utilizzi, tradizioni e mode delle rose come cibo e come ornamento delle tavole imbandite.
Informazioni
Giardini della Landriana
Via Campo di Carne, 51 - 00040 Tor S. Lorenzo-Ardea (Roma)
T. 06.91014140 - Mob. 333.2266855
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Qualsiasi pianta tu voglia coltivare, devi capirla nella sua essenza più profonda. Il pollice verde esiste ed è un mistero solo per coloro che non sono pratici. Il pollice verde è l’estensione di un cuore verde.- Russell Page - |
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