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6 Aprile 2018
Rocca di Lonato del Garda: un incanto sospeso tra terra e cielo
Monica Lamberti intervista Stefano Lusardi e Roberta Valbusa, della Rocca di Lonato del Garda (BS)
ML: Da quanti anni Vi occupate della casa museo e delle collezioni del Senatore Ugo Da Como?
SL: Il nostro incarico risale all'anno 2000
ML: Roberta, quali sono secondo Lei le più importanti collezioni librarie in Italia? Sono per lo più visitabili? Quali consiglierebbe al nostro pubblico di non perdere?
RV: Prendo spunto dall'ultima parte della domanda per rispondere. Il grande pubblico purtroppo può poche volte ammirare i libri più belli, miniati, decorati, illustrati da incisioni, aperti ed esposti in teche perché la gestione delle mostre documentarie è sempre molto difficile.
Per questo consiglio di visitare Biblioteche che non solo hanno uno straordinario patrimonio, ma sono anche conservate in luoghi di eccezionale bellezza.
La ''Biblioteca Malatestiana di Cesena'' merita una tappa perché è l'unico esempio di biblioteca monastica umanistica giunta fino ai nostri giorni in perfetto stato di conservazione, integra nel suo patrimonio ma anche nell'allestimento dell'edificio; è la prima in Italia inserita nel Registro della Memoire du Monde dall'Unesco.
Accanto a questa, la ''Biblioteca Vaticana'' con il celeberrimo ''Salone Sistino'' e la ''Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia'' il cui cuore – il Palazzo della Libreria – fu progettato dal Sansovino per ospitare la collezione del Cardinale Bessarione.
Non posso dimenticare infine la Biblioteca dei Girolamini di Napoli purtroppo nota alle cronache perché depredata di moltissimi volumi preziosi per anni, ma su cui oggi c'è un grandissimo impegno per il rilancio delle attività.
ML: Quali competenze servono per custodire e valorizzare una tra le raccolte di libri tra le più importanti in Italia?
SL: La particolarità della collezione del Senatore Ugo Da Como è data dall'inserimento all'interno della casa museo e dunque dal continuo dialogo che si intesse tra libri, oggetti e arredi. È fondamentale avere una preparazione approfondita del libro antico perché qui si conservano 500 codici manoscritti, 400 incunaboli (i primissimi libri a stampa del XV secolo) e oltre 2.000 edizioni del Cinquecento; e poi la conoscenza delle norme di conservazione perché i libri – tutti esposti negli scaffali di legno – sono in pericolo costante: l'umidità, i repentini cambiamenti di temperatura, l'attacco di microrganismi e di tarli.
ML: Lo scopo statutario della Fondazione Ugo Da Como sin dalla sua nascita, è quello di “promuovere ed incoraggiare gli studi, stimolandone l'amore nei giovani”. In che modo portate avanti questa importante eredità storica?
SL: Il nostro principale interlocutore è, orami da qualche anno, la scuola. Stiamo costruendo molte attività didattiche che, affiancate ad una visita della casa museo, permettono agli studenti di ogni ordine e grado di entrare nella casa di un uomo politico, collezionista e studioso vissuto tra ‘800 e ‘900.
ML: Nel 2011, la famiglia Nocivelli ha depositato presso la Fondazione Ugo Da Como la preziosa raccolta di trattati di architettura, antiquaria e archeologia appartenuta a Luigi Nocivelli, Cavaliere della Legion d'Onore, una collezione privata nata dagli interessi, dai gusti, dalla necessità di sapere del suo possessore. Oltre alla famiglia Nocivelli, avete stabilito collaborazioni fruttuose con altre famiglie del network Grandi Giardini Italiani?
SL: Un legame naturale è da molti anni instaurato con la ''Biblioteca di Gabriele d'Annunzio al Vittoriale''; un confronto interessante perché costituita nei medesimi anni e da due personaggi che – seppur molto diversi – giungono a costituire “cittadelle di cultura” che hanno anche tantissime affinità, non solo per vicinanza geografica.
ML: La manifestazione “Fiori nella Rocca” porta fiori e profumi in un luogo di studio e di contemplazione. Quanti visitatori attira in media ogni anno? Quali le novità della presente edizione?
SL: Si tratta indiscutibilmente dell'appuntamento di maggior successo, promosso dalla ''Fondazione Ugo Da Como'' in stretta collaborazione con il Garden Club, realtà bresciana che orami oltre 10 anni ebbe l'intuizione di organizzare all'interno del complesso monumentale di Lonato del Garda una mostra di fiori e piante rare. La manifestazione chiama ogni anno 20.000 presenze circa, un bel numero se considerate che i visitatori alla casa museo e alla Rocca sono 18.000 durante tutto l'anno. Evidentemente l'idea del Garden Club Brescia è stata vincente.
L'edizione del 2018 conferma il nostro canonico palinsesto che, oltre ad accogliere importanti espositori provenienti da tutta Italia, abbina la presentazione dei maggiori produttori di fiori, frutti e piante a numerosi appuntamenti di matrice culturale.
Siamo onorati di poter vantare anche quest'anno la presenza di Giusy Ferrari Cielo che concepirà per noi alcune poetiche composizione ispirate alla pittura rinascimentale europea.
ML: Quali sono i progetti della Fondazione per il 2018?
SL: In linea generale i progetti che la Fondazione Ugo Da Como intende portare a compimento nel 2018 riguardano soprattutto la realizzazione di un importante padiglione per eventi all'interno della Rocca visconteo veneta. Questa struttura ci permetterà l'organizzazione di nuovi eventi, anche nel periodo invernale e siamo certi che consentirà di ideare nuove proposte di livello culturale, ludico e di intrattenimento, volti soprattutto a fare conoscere di più questa eccezionale realtà culturale.
ML: C'è un giardino del Network al quale guarda con interesse per il suo modello di gestione?
SL: Siamo certi che ogni giardino debba difendere le proprie peculiarità storiche, paesaggistiche e culturali. Non abbiamo un modello identitario, semmai guardiamo, in generale e con ammirazione, proprio al network Grandi Giardini Italiani e alla Signora Judith Wade perché desideriamo riuscire a promuovere e animare il più possibile il nostro meraviglioso patrimonio.
ML: Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato alla sua proprietà?
SL: Sono davvero tantissimi, ma potremmo riferire di uno che è vuole anche dimostrare quante siano le ambizioni per il nostro futuro.
Tempo fa abbiamo bonificato un versante della collina sulla quale si erge maestosa la Rocca di Lonato. La boscaglia era un insieme informe e intricatissimo di rovi. L'operazione di pulizia ha permesso di rintracciare un antico vialetto di bossi inselvatichiti che delineava la via pedonale verso il cimitero del paese e del quale si era smarrita la memoria. I bossi sono tornati a nascondersi e attendono la nostra opera di cura, salvaguardia e valorizzazione. Attendiamo il momento in cui l'intero versante di questa boscaglia potrà finalmente essere riconsegnato ai visitatori.
Informazioni
Complesso Monumentale della Fondazione Ugo Da Como
Via Rocca, 2 - 25017 Lonato del Garda (BS) - Tel. 030 9130060
Orari di apertura
Rocca e Museo Ornitologico
sabato e domenica, 10.00-12.00 e 14.30-18.30
Nel periodo estivo (luglio-agosto) aperto tutti i giorni
ML: Da quanti anni Vi occupate della casa museo e delle collezioni del Senatore Ugo Da Como?
SL: Il nostro incarico risale all'anno 2000
ML: Roberta, quali sono secondo Lei le più importanti collezioni librarie in Italia? Sono per lo più visitabili? Quali consiglierebbe al nostro pubblico di non perdere?
RV: Prendo spunto dall'ultima parte della domanda per rispondere. Il grande pubblico purtroppo può poche volte ammirare i libri più belli, miniati, decorati, illustrati da incisioni, aperti ed esposti in teche perché la gestione delle mostre documentarie è sempre molto difficile.
Per questo consiglio di visitare Biblioteche che non solo hanno uno straordinario patrimonio, ma sono anche conservate in luoghi di eccezionale bellezza.
La ''Biblioteca Malatestiana di Cesena'' merita una tappa perché è l'unico esempio di biblioteca monastica umanistica giunta fino ai nostri giorni in perfetto stato di conservazione, integra nel suo patrimonio ma anche nell'allestimento dell'edificio; è la prima in Italia inserita nel Registro della Memoire du Monde dall'Unesco.
Accanto a questa, la ''Biblioteca Vaticana'' con il celeberrimo ''Salone Sistino'' e la ''Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia'' il cui cuore – il Palazzo della Libreria – fu progettato dal Sansovino per ospitare la collezione del Cardinale Bessarione.
Non posso dimenticare infine la Biblioteca dei Girolamini di Napoli purtroppo nota alle cronache perché depredata di moltissimi volumi preziosi per anni, ma su cui oggi c'è un grandissimo impegno per il rilancio delle attività.
ML: Quali competenze servono per custodire e valorizzare una tra le raccolte di libri tra le più importanti in Italia?
SL: La particolarità della collezione del Senatore Ugo Da Como è data dall'inserimento all'interno della casa museo e dunque dal continuo dialogo che si intesse tra libri, oggetti e arredi. È fondamentale avere una preparazione approfondita del libro antico perché qui si conservano 500 codici manoscritti, 400 incunaboli (i primissimi libri a stampa del XV secolo) e oltre 2.000 edizioni del Cinquecento; e poi la conoscenza delle norme di conservazione perché i libri – tutti esposti negli scaffali di legno – sono in pericolo costante: l'umidità, i repentini cambiamenti di temperatura, l'attacco di microrganismi e di tarli.
ML: Lo scopo statutario della Fondazione Ugo Da Como sin dalla sua nascita, è quello di “promuovere ed incoraggiare gli studi, stimolandone l'amore nei giovani”. In che modo portate avanti questa importante eredità storica?
SL: Il nostro principale interlocutore è, orami da qualche anno, la scuola. Stiamo costruendo molte attività didattiche che, affiancate ad una visita della casa museo, permettono agli studenti di ogni ordine e grado di entrare nella casa di un uomo politico, collezionista e studioso vissuto tra ‘800 e ‘900.
ML: Nel 2011, la famiglia Nocivelli ha depositato presso la Fondazione Ugo Da Como la preziosa raccolta di trattati di architettura, antiquaria e archeologia appartenuta a Luigi Nocivelli, Cavaliere della Legion d'Onore, una collezione privata nata dagli interessi, dai gusti, dalla necessità di sapere del suo possessore. Oltre alla famiglia Nocivelli, avete stabilito collaborazioni fruttuose con altre famiglie del network Grandi Giardini Italiani?
SL: Un legame naturale è da molti anni instaurato con la ''Biblioteca di Gabriele d'Annunzio al Vittoriale''; un confronto interessante perché costituita nei medesimi anni e da due personaggi che – seppur molto diversi – giungono a costituire “cittadelle di cultura” che hanno anche tantissime affinità, non solo per vicinanza geografica.
ML: La manifestazione “Fiori nella Rocca” porta fiori e profumi in un luogo di studio e di contemplazione. Quanti visitatori attira in media ogni anno? Quali le novità della presente edizione?
SL: Si tratta indiscutibilmente dell'appuntamento di maggior successo, promosso dalla ''Fondazione Ugo Da Como'' in stretta collaborazione con il Garden Club, realtà bresciana che orami oltre 10 anni ebbe l'intuizione di organizzare all'interno del complesso monumentale di Lonato del Garda una mostra di fiori e piante rare. La manifestazione chiama ogni anno 20.000 presenze circa, un bel numero se considerate che i visitatori alla casa museo e alla Rocca sono 18.000 durante tutto l'anno. Evidentemente l'idea del Garden Club Brescia è stata vincente.
L'edizione del 2018 conferma il nostro canonico palinsesto che, oltre ad accogliere importanti espositori provenienti da tutta Italia, abbina la presentazione dei maggiori produttori di fiori, frutti e piante a numerosi appuntamenti di matrice culturale.
Siamo onorati di poter vantare anche quest'anno la presenza di Giusy Ferrari Cielo che concepirà per noi alcune poetiche composizione ispirate alla pittura rinascimentale europea.
ML: Quali sono i progetti della Fondazione per il 2018?
SL: In linea generale i progetti che la Fondazione Ugo Da Como intende portare a compimento nel 2018 riguardano soprattutto la realizzazione di un importante padiglione per eventi all'interno della Rocca visconteo veneta. Questa struttura ci permetterà l'organizzazione di nuovi eventi, anche nel periodo invernale e siamo certi che consentirà di ideare nuove proposte di livello culturale, ludico e di intrattenimento, volti soprattutto a fare conoscere di più questa eccezionale realtà culturale.
ML: C'è un giardino del Network al quale guarda con interesse per il suo modello di gestione?
SL: Siamo certi che ogni giardino debba difendere le proprie peculiarità storiche, paesaggistiche e culturali. Non abbiamo un modello identitario, semmai guardiamo, in generale e con ammirazione, proprio al network Grandi Giardini Italiani e alla Signora Judith Wade perché desideriamo riuscire a promuovere e animare il più possibile il nostro meraviglioso patrimonio.
ML: Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato alla sua proprietà?
SL: Sono davvero tantissimi, ma potremmo riferire di uno che è vuole anche dimostrare quante siano le ambizioni per il nostro futuro.
Tempo fa abbiamo bonificato un versante della collina sulla quale si erge maestosa la Rocca di Lonato. La boscaglia era un insieme informe e intricatissimo di rovi. L'operazione di pulizia ha permesso di rintracciare un antico vialetto di bossi inselvatichiti che delineava la via pedonale verso il cimitero del paese e del quale si era smarrita la memoria. I bossi sono tornati a nascondersi e attendono la nostra opera di cura, salvaguardia e valorizzazione. Attendiamo il momento in cui l'intero versante di questa boscaglia potrà finalmente essere riconsegnato ai visitatori.
Informazioni
Complesso Monumentale della Fondazione Ugo Da Como
Via Rocca, 2 - 25017 Lonato del Garda (BS) - Tel. 030 9130060
Orari di apertura
Rocca e Museo Ornitologico
sabato e domenica, 10.00-12.00 e 14.30-18.30
Nel periodo estivo (luglio-agosto) aperto tutti i giorni
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I giardini sono una delle forme dei sogni, come le poesie, la musica e l'algebra.- Hector Bianciotti - |
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