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23 Febbraio 2018
Il Castello delle rose di Cordovado entra nel network Grandi Giardini Italiani
Il Castello delle rose di Cordovado fu edificato su un “castelliere” preistorico e su un successivo insediamento romano intorno all'XI secolo per difendere il territorio dalle scorrerie degli Ungari. Della struttura originaria rimangono le due torri scudate e parte delle mura di cinta molto ben conservate, al cui interno si trovano la chiesa del XII secolo, il palazzo Agricola del XV secolo, le casette medievali e la imponente villa Freschi Piccolomini fatta edificare dal conte Federico d'Attimis dopo i crolli causati dal terremoto del 1511 sulle vestigia dell'antico maniero. La sua proprietà passò poi per matrimonio ai conti Freschi di Cuccanea e ai conti Piccolomini di Siena.
Essa si trova immersa in un grande parco romantico realizzato ai primi del XIX secolo dal conte Sigismondo Freschi, che con vero genio sfruttò quanto vi si trovava, i fossati di difesa, le collinette, le mura, le pietre della strada romana , riuscendo a sorprendere il visitatore che ha l'impressione di trovarsi ogni pochi passi in un luogo diverso.
Sono ancora orgogliosamente vive piante ormai secolari: bossi divenuti alberi, una sophora japonica, un platano orientale, magnolie, faggi e un gelso monumentale. All'uscita del parco verso la campagna, recentemente, è stato impiantato un labirinto di rose damascene a forma di sole. Concepito non per perdersi al suo interno, ma per ritrovare se stessi. E' stato disegnato, infatti, per poter camminare a lungo tra il profumo delle rose , che inebriando colui che vi si addentra, gli permette di ritrovare gioia e leggerezza. Così dopo aver percorso i tanti vialetti del vecchio parco, uscirà nella luce e sarà avvolto nel profumo, nei colori e nella straordinaria energia delle rose.
Il parco e il labirinto sono curati esclusivamente con prodotti biodinamici, con ottimi risultati per le piante e per le api, le farfalle, le lucciole e tutti i volatili.
Essa si trova immersa in un grande parco romantico realizzato ai primi del XIX secolo dal conte Sigismondo Freschi, che con vero genio sfruttò quanto vi si trovava, i fossati di difesa, le collinette, le mura, le pietre della strada romana , riuscendo a sorprendere il visitatore che ha l'impressione di trovarsi ogni pochi passi in un luogo diverso.
Sono ancora orgogliosamente vive piante ormai secolari: bossi divenuti alberi, una sophora japonica, un platano orientale, magnolie, faggi e un gelso monumentale. All'uscita del parco verso la campagna, recentemente, è stato impiantato un labirinto di rose damascene a forma di sole. Concepito non per perdersi al suo interno, ma per ritrovare se stessi. E' stato disegnato, infatti, per poter camminare a lungo tra il profumo delle rose , che inebriando colui che vi si addentra, gli permette di ritrovare gioia e leggerezza. Così dopo aver percorso i tanti vialetti del vecchio parco, uscirà nella luce e sarà avvolto nel profumo, nei colori e nella straordinaria energia delle rose.
Il parco e il labirinto sono curati esclusivamente con prodotti biodinamici, con ottimi risultati per le piante e per le api, le farfalle, le lucciole e tutti i volatili.
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Un giardino richiede lavoro e attenzione. Le piante non crescono solo per soddisfare ambizioni o per soddisfare le buone intenzioni. Crescono perché qualcuno ha speso degli sforzi su di loro.- Liberty Hyde Bailey - |
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