Grandi Giardini Italiani Srl

c/o Villa Erba
Largo Luchino Visconti, 4
22012 Cernobbio (COMO)
Italy

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2 Febbraio 2018

Scoprendo il Giardino di Villa Trinità

Monica Lamberti intervista Salvatore Bonajuto, proprietario del Giardino di Villa Trinità


M. L.: Lei è tra i primi proprietari ad aderire a Grandi Giardini Italiani. Cosa l'ha spinta a farlo?
S. B.: Ho ospitato molti anni fa in un alloggio del giardino la signora Wade e mi parlò in maniera molto convincente del Network, questo è stato determinante. Mi propose di entrare con il Giardino di Villa Trinità, che già aveva molti visitatori, e con il giardino di Villa Madonna della Rocca a Taormina, dove già portavamo i primi turisti. Purtroppo questa ultima proprietà di mia suocera e dei suoi numerosi cugini è stata venduta. Dunque ero già sul percorso di fare impresa in giardino sull'esempio inglese e dopo qualche anno ho aderito con entusiasmo perché l'unione fa sempre la forza nella comunicazione e crea occasioni di scambio, sempre motivo di crescita. Al nord ci sono grandi esempi di giardini impresa cui fare riferimento.

M. L.: Quando è stato aperto il giardino al pubblico? Chi l'ha deciso e perché?
S. B.: Ho aperto il giardino al pubblico subito dopo avere iniziato ad offrire ospitalità nel 1993 nei primi alloggi ai turisti. Il mio modello cui mi sono sempre ispirato è il Giardino del Biviere della principessa Borghese, la prima grande giardiniera siciliana ad aprire il parco ai turisti e a fare impresa in Sicilia oltre con l'agricoltura anche offrendo tradizione e cultura del verde.

M. L.: Qual è la fioritura più importante del Giardino?
S. B.: La fioritura più importante è stata indubbiamente quella degli iris botanici e ibridi dei quali ho una collezione e da molti anni attirano in aprile molti garden club a farci visita. In marzo i narcisi, a fine aprile lo spettacolo più sensuale è dato dalla zagara, fiore degli agrumi in collezione a pieno campo e dal suo profumo inconfondibile.

M. L.: Oggi Villa Trinità è un'azienda agrituristica a conduzione familiare, circondata da un incantevole giardino botanico. Può raccontarci il dietro le quinta del progetto che ha visto la collaborazione tra Lei e sua moglie?
S. B.: Come dicevo, offro ospitalità dal 1993, sono 25 anni ormai, abbiamo acquisito esperienza e grazie a mia moglie professionalità. L'anno scorso c'è stata la svolta di immagine: ci chiamiamo adesso ETNA BOTANIC GARDEN, come logo e sito relativo all'ospitalità, sempre restando fermo il nome del Giardino di Villa Trinità. Ciò ha comportato visibilità in molti ambiti internazionali. Vengono adesso a soggiornare ad esempio paesaggisti dalla Danimarca e dalla Russia e così via. L'aiuto da parte di mia moglie all'attività di ospitalità alberghiera e nell'offerta di pranzi nel 1994 e poi nel 1997 è stato importantissimo, perché io da solo avevo dei criteri un po' naif di gestione, che pur tuttavia hanno interessato la stampa nazionale, come GARDENIA e DOVE, ed estera, come il NEW YORK TIMES che ha parlato di me e del giardino in termini lusinghieri. Mia moglie, per metà taorminese, ha nel dna una propensione all'accoglienza di una località mito nel mondo multietnico, dove c'e' l'incontro di culture, lingue, nazionalità, religioni diverse.

M. L.: Qual è la parte del suo giardino che predilige e perché?
S. B.: Il mio è un giardino eclettico dove sviluppo vari temi, l'orto, il frutteto, l'agrumeto, il vigneto (novità assoluta bla Ficaia collezione di fichi siciliani) come aree a verde proficue. Poi ci sono gli spazi per la fruizione quali le piscine, i posteggi, i giardini delle abitazioni, il grande cortile, e ancora le collezioni: le succulente, l'arboreto, le piante australiane, le conifere, la collezione di palme, i frutti tropicali con i vari sentieri da percorrere per visitarlo tutto. Adoro i tratti dove ci sono le emergenze laviche del 1300 che lo rendono unico e sono come sculture naturali, in particolare tra le cactacee. Ma le zone del giardino che prediligo in assoluto sono quelle vicino alle lave e alle saje - antica irrigazione di origine araba - poiché entrambe sono testimonianze uniche da preservare e che tutto il mondo ammira.

M. L.: Quali sono stati i lavori più impegnativi eseguiti quest'anno nel suo giardino?
S. B.: I lavori più onerosi sono stati senz'altro la rimozione e potatura di grandi alberi. Purtroppo i forti venti d'inizio anno hanno fatto dei grossi danni e, ancora stiamo cercando di porvi rimedio.

M. L.: In passato è stata attivata una collaborazione con la “Fondazione Minoprio” – uno dei 130 giardini del Network - che ha permesso ad alcuni studenti di fare uno stage presso la sua proprietà. Cosa le è rimasto di quell'esperienza?
S. B.: La collaborazione con la Fondazione è stata una bellissima esperienza e ancora sento alcuni dei ragazzi ottimi elementi e, non escludo che ci possa essere modo di collaborare in futuro. Non riesco purtroppo ad organizzare a breve di riprendere stagisti per problemi logistici, ma sento la mancanza di questo scambio di esperienze, non riusciamo ad avere ad aprile, periodo di stage, alloggi liberi e al tempo stesso mia moglie sentiva il peso di ospitare due o più minori in famiglia. Spero di trovare un compromesso.

M. L.: “Dove Fiorisce La Jacaranda”, l'evento che caratterizza il suo giardino, quest'anno giunge alla sua sesta edizione. Può anticiparci qualche novità?
S. B.: Sono felice di dare delle anteprime su DOVE FIORISCE LA JACARANDA, l'edizione corrente si terrà il 9 e 10 giugno, e vorrei inaugurarla la sera di sabato 9 con un cantante noto che attiri un pubblico più giovane, per invogliarli a comprare piante per il loro giardino e a farci visita. Essendo l'inaugurazione in notturna, proporrò ai vivaisti presenti di illuminare con fiaccole il loro stand, e saranno invitati a partecipare anche espositori di arredi da giardino e di illuminazione. Saranno presenti, inoltre, 3 scultori uno romano, uno calabrese e una polacca di fama internazionale, che sveleranno le loro opere che resteranno in giardino, in modo da continuare il progetto del nascente parco d'arte moderna, che aggiunge nuovo interesse al parco botanico. Le prime opere che fanno parte del giadino sono a cura di Alessandra Bruno, Marco Nones e Giampaolo Osele, artisti che fanno parte del Progetto RespirART.

M. L.: Qual è il periodo migliore per visitare il suo giardino?
S. B. : Io sono molto affascinato dai colori autunnali del mio giardino - ottobre e novembre - perché fra le sempreverdi si accendono di rosso, giallo e bruno le foglie destinate a cadere. In Primavera il Giardino è indubbiamente colorato e profumato ma, come m'insegna la famosa paesaggista Penelope Hobhouse: i giardini si apprezzano d'inverno, si valuta meglio la loro struttura.

M. L.: Per i vostri ospiti organizzate tour guidati alla vicina Taormina e alle isole Eolie?
S. B.: Abbiamo investito molte risorse nel turismo, grande risorsa per la Sicilia. Abbiamo case vacanze a Lipari e a Taormina e in centro a Catania che proponiamo con successo. Proponiamo alla nostra clientela autisti per le maggiori località o guide che li conducano sull'Etna per escursioni di media o alta quota Siamo in generale sempre disponibili a dare consigli ai nostri ospiti per lo shopping, la scelta dei ristoranti, le escursioni, i musei e altre destinazioni di interesse come visite private alla Cappella Bonajuto a Catania. Per il futuro c'è il progetto di apertura di una cantina, in piazza accanto all'azienda, quale rivendita di vari prodotti ma soprattutto di vino.

M. L.: Come architetto del paesaggio, quale altro giardino consiglia di visitare in Sicilia?
S. B.: Senz'altro quello del Biviere, di cui ho già parlato, ma adesso ce ne sono molti altri in zona. Il nostro target di ospiti chiede sempre di quello di Casa Pennisi, che mi vanto di avervi segnalato in passato: l'accoglienza è molto signorile e la tipologia del giardino è molto interessante.

M. L.: Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato al Giardino?
S. B.: Il giardino mi ha dato negli anni molte emozioni, tra cui alcune sono segrete, le rivelo solo agli ospiti più meritevoli. Ha avuto numerosi ospiti illustri di case reali quali Lala, la principessa zia dell'attuale Re del Marocco e Amedeo d'Aosta; l'arci nota Oprah Winfrey, che i media danno come probabile candidata alle presidenziali americane; infine la ministra della cultura Azulene di Hollande. Alcuni di loro sono arrivati a noi, grazie all'appartenenza a Grandi Giardini Italiani, e per questo ringrazio la signora Wade.

I giardini sono il risultato di una collaborazione tra arte e natura

- Penelope Hobhouse -

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