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22 Settembre 2017
Continua il viaggio tra le meraviglie venete
Eccoci giunti a Verona, la città dell'amore tragico, dell'amore proibito, così come ci è stato tramandato nella celeberrima tragedia di William Shakespeare “Romeo e Giulietta”. Qui nel cuore di questa ridente cittadina sorge il “Giardino Giusti”, un complesso privato di grande interesse e bellezza, visitato e celebrato nei secoli da illustri personaggi della storia e della cultura. Realizzato nel 1400, è stato tramandato fino ai nostri giorni seguendo l'impianto originario voluto nel 1570 da Agostino Giusti, cavaliere della Repubblica Veneta e gentiluomo del Granduca di Toscana. Concepito in ossequio alla logica del contrasto, suscita nel visitatore sentimenti discordanti: dall'amenità del giardino alla terribilità del monte rimasto dirupato, orrido, con pietre sporgenti, come dovessero cadere. Situato di fronte all'atrio cinquecentesco, un viale di cipressi divenuto famoso si inerpica fino ad una grotta a stalattiti, sovrastata da un mascherone costruito in modo da poter emettere dalla bocca lingue di fuoco. Il giardino conserva intatte tutte le originarie strutture cinquecentesche: fontane, grotte acustiche, pergole, bossi all'italiana, statue mitologiche ed un labirinto di tracciato complesso e di piccole dimensioni, che è segnalato tra i più antichi d'Europa, ma il suo fiore all'occhiello è il monumentale “cipresso di Goethe”, sotto la cui ombra si fermò a oziare lo scrittore tedesco, in viaggio da Verona a Venezia.
A pochi chilometri da Verona, a Grezzana, tappa d'obbligo del vostro viaggio alla scoperta delle bellezze botaniche venete è “Villa Arvedi”. Adagiata lungo il declivio di un colle e delimitata a monte da una folta vegetazione di antichissimi olivi che la incorniciano e la proteggono dai venti, fu eretta nel 1650 dall'architetto scultore Giovanni Battista Bianchi che volle impreziosire la Villa con un giardino e un Ninfeo. Completa la proprietà l'elegante cappella barocca dedicata a S. Carlo Borromeo, realizzata alla fine del Seicento, posta alle spalle dell'edificio principale. All'interno la Villa ha conservato il suo aspetto originario che si può ammirare in tutta la sua magnificenza nella maestosità della Sala da Ballo, e nei suoi affreschi rimasti inalterati nel tempo, così come nell'impianto acustico. Per queste sue peculiarità artisti contemporanei hanno scelto questa sala come setting per i loro video musiali. Da qui sono passati Donato Santoianni, i Marracash e gli Zero Assoluto che hanno inciso le loro canzoni più famose. Dalla Sala da Ballo, le finestre a tutta altezza conducono sulla terrazza regalando al visitatore una magistrale vista sul giardino all'italiana, caratterizzato da raffinati motivi a duplice ventaglio, un disegno unico nel suo genere in Italia che sembra ricordare le ali di una farfalla.
Proseguendo nel cuore della Valpolicella, ad Arbizzano di Negrar è “Villa Mosconi Bertani”, la vostra meta. La villa fu progettata dall'architetto Adriano Cristofoli per il conte Giacomo Fattori e fu ultimata nel 1759 ad opera dei nuovi proprietari, i conti Mosconi. Questi completarono il complesso con un parco romantico di otto ettari e contribuirono ad espandere la presente attività vinicola, rendendola una delle maggiori cantine dell'epoca nel Nord Italia. L'amicizia dei conti Mosconi con il poeta e letterato Ippolito Pindemonte si riflesse nello stile inglese del parco e contribuì a rendere la Villa un importante salotto letterario frequentato da esponenti della cultura del tempo. Alle spalle dell'edificio padronale a tre piani, caratterizzato da un'intelaiatura architettonica a doppio ordine, tuscanico al pianterreno e ionico al piano superiore, si estende a destra il vigneto e a sinistra un giardino che culmina con un laghetto circondato da alti Taxodium e un ponticello di legno che conduce alla casa per il caffè, ispirata a simili costruzioni nord europee. In questa stagione le foglie rossastre degli alberi che si riflettono nello specchio d'acqua, contribuiscono ad esaltare l'atmosfera romantica del luogo.
A mezz'ora dalla città degli innamorati il viaggio prosegue al “Parco Giardino Sigurtà” a Valeggio sul Mincio. La storia di questo parco è relativamente recente e risale al 1941 quando il Dottor Carlo Sigurtà, si recò nella cittadina per l'acquisto di un calesse, ma si innamorò di una tenuta agricola di 60 ettari che acquistò di impulso. Grazie ad un antico diritto a prelevare l'acqua dal Mincio, il Sig. Sigurtà insieme al nipote riuscì negli anni a fare del Parco un tesoro botanico di impareggiabile bellezza che oggi tutti noi possiamo ammirare grazie alla passione e alla cura che i figli dedicano per mantenere intatto questo angolo naturalistico. Questo fine settimana al Parco si svolgeranno le partenze e gli arrivi del prestigioso “Campionato Mondiale di Endurance Junior 2017”. A sfidarsi 50 nazioni, in un percorso lungo 120 km esterno al Parco, che vedranno concorrere fantastici esemplari di cavalli arabi. A far da cornice a questo spettacolare evento un giardino di 600.000 metri quadrati nel quale ammirare la grande quercia, il tappeto erboso, il labirinto, i 18 laghetti con le loro ninfee multicolore, il Castelletto, l'Eremo e molto altro ancora.
Lasciata Verona, ultima tappa del nostro viaggio è il ''Serraglio di Villa Fracanzan Piovene” ad Orgiano in provincia di Vicenza. La Villa fu realizzata dall'architetto Francesco Muttoni su commissione dei nobili Fracanzan all'inizio del Settecento su terreni di loro proprietà dal 1316. La Villa fu sede di un importante salotto letterario e qui vi soggiornò a lungo Elisabetta Caminer Turra, prima donna giornalista dell'epoca, nota per le sue idee illuministiche. Nell'Ottocento i beni dei Fracanzan, rilevati dagli Orgian, passarono quindi per successione alla famiglia Piovene. La dimora è contornata da un giardino all'italiana e da uno tra i più vasti parchi paesaggistici del Veneto. Tutta l'area è cinta da mura e nel Settecento fu creato un ''serraglio'' per lasciarvi liberi gli animali da caccia. Di fronte alla villa un giardino formale con siepi di bosso, quattro monumentali tassi e un brolo, con alberi da frutta e orti coltivati con verdure e fiori, uno dei pochi sopravvissuti nei giardini veneti. Da non perdere l'anfiteatro collinare progettato da Muttoni per poter eseguire rappresentazioni all'aperto con la villa come scenario.
Qui termina il nostro viaggio.
A me non resta che augurarvi un buon fine settimana tra le bellezze e i paesaggi dei Grandi Giardini Italiani del Veneto.
Monica Lamberti
A pochi chilometri da Verona, a Grezzana, tappa d'obbligo del vostro viaggio alla scoperta delle bellezze botaniche venete è “Villa Arvedi”. Adagiata lungo il declivio di un colle e delimitata a monte da una folta vegetazione di antichissimi olivi che la incorniciano e la proteggono dai venti, fu eretta nel 1650 dall'architetto scultore Giovanni Battista Bianchi che volle impreziosire la Villa con un giardino e un Ninfeo. Completa la proprietà l'elegante cappella barocca dedicata a S. Carlo Borromeo, realizzata alla fine del Seicento, posta alle spalle dell'edificio principale. All'interno la Villa ha conservato il suo aspetto originario che si può ammirare in tutta la sua magnificenza nella maestosità della Sala da Ballo, e nei suoi affreschi rimasti inalterati nel tempo, così come nell'impianto acustico. Per queste sue peculiarità artisti contemporanei hanno scelto questa sala come setting per i loro video musiali. Da qui sono passati Donato Santoianni, i Marracash e gli Zero Assoluto che hanno inciso le loro canzoni più famose. Dalla Sala da Ballo, le finestre a tutta altezza conducono sulla terrazza regalando al visitatore una magistrale vista sul giardino all'italiana, caratterizzato da raffinati motivi a duplice ventaglio, un disegno unico nel suo genere in Italia che sembra ricordare le ali di una farfalla.
Proseguendo nel cuore della Valpolicella, ad Arbizzano di Negrar è “Villa Mosconi Bertani”, la vostra meta. La villa fu progettata dall'architetto Adriano Cristofoli per il conte Giacomo Fattori e fu ultimata nel 1759 ad opera dei nuovi proprietari, i conti Mosconi. Questi completarono il complesso con un parco romantico di otto ettari e contribuirono ad espandere la presente attività vinicola, rendendola una delle maggiori cantine dell'epoca nel Nord Italia. L'amicizia dei conti Mosconi con il poeta e letterato Ippolito Pindemonte si riflesse nello stile inglese del parco e contribuì a rendere la Villa un importante salotto letterario frequentato da esponenti della cultura del tempo. Alle spalle dell'edificio padronale a tre piani, caratterizzato da un'intelaiatura architettonica a doppio ordine, tuscanico al pianterreno e ionico al piano superiore, si estende a destra il vigneto e a sinistra un giardino che culmina con un laghetto circondato da alti Taxodium e un ponticello di legno che conduce alla casa per il caffè, ispirata a simili costruzioni nord europee. In questa stagione le foglie rossastre degli alberi che si riflettono nello specchio d'acqua, contribuiscono ad esaltare l'atmosfera romantica del luogo.
A mezz'ora dalla città degli innamorati il viaggio prosegue al “Parco Giardino Sigurtà” a Valeggio sul Mincio. La storia di questo parco è relativamente recente e risale al 1941 quando il Dottor Carlo Sigurtà, si recò nella cittadina per l'acquisto di un calesse, ma si innamorò di una tenuta agricola di 60 ettari che acquistò di impulso. Grazie ad un antico diritto a prelevare l'acqua dal Mincio, il Sig. Sigurtà insieme al nipote riuscì negli anni a fare del Parco un tesoro botanico di impareggiabile bellezza che oggi tutti noi possiamo ammirare grazie alla passione e alla cura che i figli dedicano per mantenere intatto questo angolo naturalistico. Questo fine settimana al Parco si svolgeranno le partenze e gli arrivi del prestigioso “Campionato Mondiale di Endurance Junior 2017”. A sfidarsi 50 nazioni, in un percorso lungo 120 km esterno al Parco, che vedranno concorrere fantastici esemplari di cavalli arabi. A far da cornice a questo spettacolare evento un giardino di 600.000 metri quadrati nel quale ammirare la grande quercia, il tappeto erboso, il labirinto, i 18 laghetti con le loro ninfee multicolore, il Castelletto, l'Eremo e molto altro ancora.
Lasciata Verona, ultima tappa del nostro viaggio è il ''Serraglio di Villa Fracanzan Piovene” ad Orgiano in provincia di Vicenza. La Villa fu realizzata dall'architetto Francesco Muttoni su commissione dei nobili Fracanzan all'inizio del Settecento su terreni di loro proprietà dal 1316. La Villa fu sede di un importante salotto letterario e qui vi soggiornò a lungo Elisabetta Caminer Turra, prima donna giornalista dell'epoca, nota per le sue idee illuministiche. Nell'Ottocento i beni dei Fracanzan, rilevati dagli Orgian, passarono quindi per successione alla famiglia Piovene. La dimora è contornata da un giardino all'italiana e da uno tra i più vasti parchi paesaggistici del Veneto. Tutta l'area è cinta da mura e nel Settecento fu creato un ''serraglio'' per lasciarvi liberi gli animali da caccia. Di fronte alla villa un giardino formale con siepi di bosso, quattro monumentali tassi e un brolo, con alberi da frutta e orti coltivati con verdure e fiori, uno dei pochi sopravvissuti nei giardini veneti. Da non perdere l'anfiteatro collinare progettato da Muttoni per poter eseguire rappresentazioni all'aperto con la villa come scenario.
Qui termina il nostro viaggio.
A me non resta che augurarvi un buon fine settimana tra le bellezze e i paesaggi dei Grandi Giardini Italiani del Veneto.
Monica Lamberti
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Il bene è, come la natura, un immenso paesaggio in cui l'uomo avanza attraverso secoli di esplorazione- Jose Ortega y Gasset - |
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