Certificazione Green - azioni intraprese in chiave ecosostenibile (dopo il 2022)
1) Riqualificazione del patrimonio vegetale
Potatura speciale di querce centenarie endogene in un aranceto per permettere il loro rinvigorimento. Abbiamo anche potato olivi secolari e pini di circa 40 anni danneggiati da un incendio doloso, per permettere la loro sopravvivenza e rinvigorimento. L'intervento é stato fatto in parte da nostri operai specializzati e in parte da potatori acrobatici della ditta Vivai Valverde di Valverde (CT)
2) Implementazione del patrimonio vegetale
Piantate 30 palme Washingtonia, 15 esemplari di Chorisia speciosa, 2 Carrubi (Cerimonia siliqua); 3 alberi di pepe rosa (Schinus molle) lungo il viale delle arance per aumentare la diversità botanica e, nel caso dei carrubi introdurre specie di valore per il territorio, e nel caso dello Schinus specie capaci di un grande sviluppo della parte aerea per creare ampie zone d'ombra per le lunghe estati soleggiate e siccitose. Abbiamo piantato 250 esemplari di rose antiche; 40 esemplari di camelia e 30 di hibiscus sp per delle collezioni ornamentali. Abbiamo messo a dimora migliaia di piante e arbusti di rosmarino, cisto, santolina, artemisia, lentisco, salvione (phlomis fruticosa), rosa chinensis, pelargoni, Euchium, gelsomino, salvia ornamentale, Pennisetum, Teucrium ecc. , per ripristinare e arricchire la già esistente macchia mediterranea a protezione dei pendii della zona collinare soggetta a erosione. Questi arbusti inoltre offrono il vantaggio di richiedere irrigazione solo nei primi 3/4 anni di attecchimento: in seguito grazie alle loro caratteristiche potranno svolgere la loro funzione in regime di seccagno. Abbiamo messo a dimora 15 esemplari di Pino d'Aleppo, e 15 di Jacaranda, oltreché 3 esemplari di Quercus suber, e parecchi esemplari di cipressi con l'obiettivo di aumentare il verde, accrescere il valore ornamentale e stabilizzare il terreno. Il Pino d'Aleppo é stato selezionato per la caratteristica dei suoi semi la cui germinazione viene facilitata dagli incendi. Abbiamo messo a dimora in un aranceto circa 100 esemplari di antiche varietà da frutto siciliane con l'intento di diversificare le varietà e potere contribuire al mantenimento e alla diffusione della conoscenza di tali specie non più coltivate commercialmente. Su di una superficie del Parco di circa 6 ettari, il nuovo verde interessa il 40% del territorio.
3) Conservazione e incremento della biodiversità
Su di una superficie di 2 ettari circa non più coltivata, abbiamo provveduto a rimuovere rovi e piante invadenti tipo lantana e fico d'india, per permettere la crescita di specie autoctone quali Quercus pubescens (quercia roverella), mandorli ed altri Prunus selvatici (per ricrescita da vecchie piante o autopropagazione da semi), phlomis fruticosa, rosa selvatica, teucrium spontaneo. Abbiamo anche proceduto ad installare un sistema di protezione dagli incendi dolosi e, in piccole dimensioni, anche un terrazzamento con fasciature in canna e legno per limitare i danni da dilavamento a causa delle piogge torrenziali. Il nostro obiettivo é di ripristinare questa porzione del parco ad uno stato il più possibile “naturale” e mitigare gli effetti dell'abbandono del territorio collinare non più produttivo da un punto di vista agricolo. Rientra in questa categoria anche la già citata messa a dimora di 100 esemplari di antiche varietà siciliane da frutto (pero, melo, susino ecc.), non più coltivate perché la coltivazione a fini
4) Fauna selvatica
Abbiamo creato un laghetto (biolago) di 15 m per 5 m scavando un invaso impermeabile e riempendo con acqua del fiume Alcantara. L'acqua viene depurata attraverso una combinazione di fattori. Tre pompe a basso consumo permettono la circolazione costante e la conseguente ossigenazione. La materia inorganica (a base per esempio di azoto e fosforo inorganico) viene assorbita dalle radici delle piante acquatiche che catturano anche sedimenti e particelle. La materia organica viene bio-degradata da colonie batteriche “buone” e filtri di ghiaia. Il biolago ha permesso di arricchire il parco con piante acquatiche e attira innumerevoli libellule e damigelle. Abbiamo fatto la scelta di non il luminare il Parco.
5) Educazione ambientale e divulgazione
Tra il 2023 e oggi abbiamo avuto circa mille visite, alcune nell'ambito di visite guidate per gruppi amatori di giardini, altre per giovani e altri residenti desiderosi di conoscere questo Giardino improntato al ripristino della biodiversità e al recupero di colline abbandonate. Per esempio nel quadro delle giornate del FAI abbiamo avuto decine di giovani e giovanissimi che ci hanno anche aiutato nel guidare le visite e spiegare l'importanza della biodiversità, del rispetto del territorio, dell'attenzione all'economia circolare e della prevenzione dell'inquinamento da plastiche. Alcuni pannelli sono stati posti all'ingresso del Pomario per illustrare quali specie di antichi alberi da frutto siciliano abbiamo piantato.