Cenni storici
Creato alla fine del 1400, il giardino si presenta oggi nella struttura voluta nel 1570 da Agostino Giusti, cavaliere della Repubblica Veneta e gentiluomo del Granduca di Toscana.
È stato progettato come sfondo del palazzo Giusti sfruttando il terreno a terrazzamenti che doveva rivelare la città allo sguardo un poco alla volta, secondo un percorso preordinato.
Situato di fronte all'atrio cinquecentesco, un viale di cipressi divenuto famoso si inerpica fino a una grotta a stalattiti, sovrastata da un mascherone costruito in modo da poter emettere dalla bocca lingue di fuoco.
Dal belvedere che corona in alto il mascherone si gode uno dei più suggestivi panorami di Verona. Oltre a collezioni di fiori e importanti reperti romani, il giardino conserva intatte tutte le originarie strutture cinquecentesche: fontane, grotte acustiche, pergole, bossi all'italiana, statue mitologiche e un labirinto di tracciato complesso e di piccole dimensioni, che è segnalato tra i più antichi d'Europa.
Visitato e celebrato nei secoli da illustri personaggi della storia e della cultura (si ricordano tra gli altri Cosimo De' Medici, De Brosses, Addison, l'imperatore Giuseppe II, Goethe, Mozart, Carlo Felice di Savoia, Suares e Gabriel Faure), questo giardino costituisce, con il contiguo palazzo cinquecentesco, un complesso urbano di grande interesse e bellezza.