Cenni storici
Il Giardino del Balio è ubicato a 740 metri s.l.m. sulla sella che unisce il versante Nord e Sud della Montagna di Erice concludendo l'antico borgo medievale ad Est.
La sua realizzazione fu frutto di un accordo tra il Comune di Erice ed il bolognese Conte Agostino Sieri Pepoli. Il singolare accordo prevedeva la creazione di un giardino pubblico a fronte della cessione dei ruderi delle Torri del Castello al magnate che ne fece la sua residenza.
La costruzione di questo giardino pubblico si colloca nel periodo in cui in varie parti dell'Isola la nuova Italia sabauda disegnò diversi spazi pubblici in Sicilia. L'accordo venne sottoscritto nel 1872 e il conte Agostino Pepoli riedificò la torre pentagonale di Sud, la cortina merlata, e realizzò il giardino in stile inglese.
Tipiche le siepi di Buxus sempervirens che modulano la luce dei sentieri all'ombra di esemplari mediterranei ed esotici fino allo spettacolare belvedere dove sorge il Sole. Tra la folta vegetazione e le siepi di aiuole fiorite il Balio consente la vista da diversi punti panoramici che, sul lato sud, abbracciano Trapani, le saline, le isole Egadi, la laguna dello Stagnone e le coste del marsalese. Sul fronte opposto guardano monte Cofano e il suo golfo, i monti dello Zingaro e i colli dell'agro ericino. Particolarmente significative sono le orientate presenze scultoree della Fontana di Venere con la sua Ape datata 1933 come segno di reazione alle leggi razziali, l'Inginocchiatoio che guarda verso la Città di Custonaci e l'icona della omonima Madonna, forse anche Madonna della Libera venerata dai Templari. Da lì è possibile la visione della sagoma dell'isola di Ustica. Il giardino si estende sul Bosco mesofilo dei Runzi con la romantica Torretta Pepoli guardiana di un unicum di bellezza fatta da Bosco e Giardino.