Cenni storici
Il Palazzo Arese Borromeo, edificato a metà del XVII secolo per volere di Giulio Arese e portato a compimento grazie a Bartolomeo III e ai suoi successori, deve essere letto all'interno di un più complesso progetto urbanistico, teso a dare il massimo risalto alla nobile dimora all'interno del borgo di Cesano.
La palazzina tardo-barocca dialoga tuttora con il contesto paesaggistico di cui è parte, grazie all'affaccio sulla scenografica piazza a esedra, ma soprattutto attraverso la caratteristica loggia alla “genovese”, elemento caratterizzante di questa residenza.
Di fronte a essa si sviluppa il vasto giardino all'italiana, con aiuole a parterre contornate da siepi di bosso potate formalmente, per sottolineare la prospettiva centrale e lo schematismo compositivo dell'insieme architettonico e paesaggistico.
L'aspetto attuale del giardino, esteso su una superficie di circa 9 ettari, è l'esito di accurati interventi di restauro promossi negli ultimi decenni dall'ente pubblico proprietario. L'arredo architettonico di epoca barocca è stato quasi interamente mantenuto, a partire dalle sculture in arenaria di soggetto mitologico o allegorico, attraverso l'Uccelliera e il Tempietto del Fauno, con la sottostante ghiacciaia, fino all'apparato decorativo del Ninfeo, ricavato nell'ala settentrionale della residenza come luogo di contemplazione, elemento di raccordo tra quest'ultima e il paesaggio circostante.
Al termine del cannocchiale prospettico, enfatizzato dal viale di carpini, si può ammirare l'esedra con la scenografica fontana a gradoni, originariamente alimentata dalla Roggia Borromeo che incanalava l'acqua della Valsorda fino ai giochi d'acqua del giardino. Oltre il limite dell'impianto formale si accede al “lago ovale'', dove l'itinerario prosegue nel giardino all'inglese, con un migliaio di esemplari arborei, tra cui si segnalano numerose piante secolari.