Testo di Giusi Galimberti
È storia. I tulipani con le loro corolle a coppa o, come definirono i turchi ottomani a “turbante'' (il nome viene dal termine “tulbendè” usato per questo copricapo) sono amatissimi. O meglio, piacciono proprio da impazzire, come si racconta di uomini che pur di averli nel loro giardino persero quasi la ragione. A cominciare dal sultano Solimano il Magnifico (1494-1566), che fece portare a Costantinopoli queste Liliacee dal loro luogo di origine: l'Anatolia e il mitico Pamir, il “tetto del mondo” dei russi, le “montagne celesti” dei cinesi.
In Europa fu il botanico olandese Carulus Clusius (1526-1609) che per primo coltivò questi fiori a Leiden, facendo scoppiare in quel Paese, nel Seicento, una tale mania per questi fiori da provocare una vera bolla economica. Gli olandesi, popolo pragmatico, seri calvinisti e commercianti abili non amano parlare di quegli anni, quando molti ricchi e nobili persero tutto per quell'effimera “febbre” floreale. Stesero un velo di silenzio storico. Ma è agli atti, per esempio, che il 5 febbraio 1637, nella cittadina olandese di Alkmaar, si tenne un'asta dove furono fatte folli offerte per questi bulbi: in un'epoca in cui una famiglia viveva con 300 fiorini l'anno, lotti di tulipani furono venduti a 4.000 fiorini. Per bulbi straordinari furono pagati fino all'equivalente in euro di di tre miliardi di oggi. La tulipanomania olandese, che colpì anche parte d'Europa e soprattutto l'Inghilterra, presto passò: i bulbi non avevano più mercato e vennero persino bruciati. Salvati per fortuna da uomini innamorati, non della speculazione finanziaria, ma della natura di quegli splendidi fiori. Botanici e giardinieri come quelli che oggi lavorano nei Grandi Giardini Italiani, che inaugurano a marzo e ad aprile la loro stagione con la meravigliosa e coloratissima fioritura dei tulipani. Innamorati anche i visitatori, che restano strabiliati dalle forme sempre diverse e dalle infinite sfumature e screziature, queste ultime dovute - lo scoprirono già nel Seicento gli esperti, a un virus, non nocivo per la pianta ma che al contrario crea incredibili nuance.
I primi a fiorire sono i tulipani di Beranu Froriu - Il Giardino di Turri, a Turri nella provincia del Sud Sardegna. Il proprietario, durante un viaggio proprio in Olanda, era rimasto impressionato dalla bellezza dei campi di tulipani di Keukenhof, il parco botanico di fiori da bulbo più importante al mondo. Decise così di realizzare in Sardegna, nel 2018, il primo campo sperimentale di tulipani: un luogo magico, in cui il pubblico poteva ammirare i fiori più rari e straordinari, ma anche acquistarli. Suddiviso in due aree, una dedicata all'esposizione delle collezioni e l'altro alla raccolta, presenta più di 70 varietà di tulipani, oltre a 450 altre varietà bulbose tra iris, narcisi, peonie, muscari, giacinti, allium, ranuncoli e oltre 5.000 rose.
Aperto dal 2 marzo il parco vedrà la fioritura di 500.000 tulipani. Scopri qui le novità che ti attendono visitando Beranu Froriu - Il Giardino di Turri questa primavera.
È storia. I tulipani con le loro corolle a coppa o, come definirono i turchi ottomani a “turbante'' (il nome viene dal termine “tulbendè” usato per questo copricapo) sono amatissimi. O meglio, piacciono proprio da impazzire, come si racconta di uomini che pur di averli nel loro giardino persero quasi la ragione. A cominciare dal sultano Solimano il Magnifico (1494-1566), che fece portare a Costantinopoli queste Liliacee dal loro luogo di origine: l'Anatolia e il mitico Pamir, il “tetto del mondo” dei russi, le “montagne celesti” dei cinesi.
In Europa fu il botanico olandese Carulus Clusius (1526-1609) che per primo coltivò questi fiori a Leiden, facendo scoppiare in quel Paese, nel Seicento, una tale mania per questi fiori da provocare una vera bolla economica. Gli olandesi, popolo pragmatico, seri calvinisti e commercianti abili non amano parlare di quegli anni, quando molti ricchi e nobili persero tutto per quell'effimera “febbre” floreale. Stesero un velo di silenzio storico. Ma è agli atti, per esempio, che il 5 febbraio 1637, nella cittadina olandese di Alkmaar, si tenne un'asta dove furono fatte folli offerte per questi bulbi: in un'epoca in cui una famiglia viveva con 300 fiorini l'anno, lotti di tulipani furono venduti a 4.000 fiorini. Per bulbi straordinari furono pagati fino all'equivalente in euro di di tre miliardi di oggi. La tulipanomania olandese, che colpì anche parte d'Europa e soprattutto l'Inghilterra, presto passò: i bulbi non avevano più mercato e vennero persino bruciati. Salvati per fortuna da uomini innamorati, non della speculazione finanziaria, ma della natura di quegli splendidi fiori. Botanici e giardinieri come quelli che oggi lavorano nei Grandi Giardini Italiani, che inaugurano a marzo e ad aprile la loro stagione con la meravigliosa e coloratissima fioritura dei tulipani. Innamorati anche i visitatori, che restano strabiliati dalle forme sempre diverse e dalle infinite sfumature e screziature, queste ultime dovute - lo scoprirono già nel Seicento gli esperti, a un virus, non nocivo per la pianta ma che al contrario crea incredibili nuance.
I primi a fiorire sono i tulipani di Beranu Froriu - Il Giardino di Turri, a Turri nella provincia del Sud Sardegna. Il proprietario, durante un viaggio proprio in Olanda, era rimasto impressionato dalla bellezza dei campi di tulipani di Keukenhof, il parco botanico di fiori da bulbo più importante al mondo. Decise così di realizzare in Sardegna, nel 2018, il primo campo sperimentale di tulipani: un luogo magico, in cui il pubblico poteva ammirare i fiori più rari e straordinari, ma anche acquistarli. Suddiviso in due aree, una dedicata all'esposizione delle collezioni e l'altro alla raccolta, presenta più di 70 varietà di tulipani, oltre a 450 altre varietà bulbose tra iris, narcisi, peonie, muscari, giacinti, allium, ranuncoli e oltre 5.000 rose.
Aperto dal 2 marzo il parco vedrà la fioritura di 500.000 tulipani. Scopri qui le novità che ti attendono visitando Beranu Froriu - Il Giardino di Turri questa primavera.