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6 Maggio 2021

Il parco e il Castello di Pralormo tornano visitabili!

Il Parco e il castello di Pralormo tornano visitabili da domenica 9 maggio fino al 31 ottobre. Apertura straordinaria sabato 8 maggio.

Nell'antica serra francese, bellissima costruzione del XIX secolo in ferro e vetro proveniente da Parigi, fra una bellissima collezione di felci particolari e il profumatissimo gelsomino, regna indisturbata Madamigella Orchidea.
Tra le varietà di orchidee fiorite si ammirano la Cypripedium (detta anche scarpetta di Venere), la Phalaenopsis, la Cymbidium e la straordinaria varietà Vanda (che si è naturalizzata dopo 7 anni sul muro della serra) la cui particolarità è quella di non avere la terra ma di ricevere nutrimento solo tramite la nebulizzazione delle radici.
Inoltre, da sabato 8 maggio, una NOVITA' all'interno della serra!
Quest'ultima infatti è ospita l'esposizione di una serie di acquerelli dell'artista e scrittrice cinese Kwong Kuen Shan tratti dal suo libro Il gatto e l'orchidea. Questa idea è nata anche per omaggiare Lunetta, la gatta castellana.
Gli acquerelli illustrano i gatti e la saggezza del loro comportamento, ma raccontano anche della bellezza e dell'energia silenziosa dei fiori e, in particolare, delle orchidee.
In Cina il significato dei fiori, le cui radici risalgono a migliaia di anni fa, è strettamente legato alla cultura, alla religione e ai miti. Molti sarebbero dotati di grande saggezza, e alcuni di essi sono divenuti parole chiave che
evocano concetti, simboli di vita, esempi di virtù.
Le illustrazioni sono accompagnate da proverbi, poesie, pensieri e citazioni da classici popolari cinesi che aiutano a guardare i fiori con occhi nuovi e che animano bei sentimenti, riflessioni e stupore. Come accade ai gatti
raffigurati, che sembrano affascinati dai fiori tra i quali si muovono.

Ma... il parco del Castello di Pralormo è anche molto altro!

La passeggiata infatti si snoda tra alberi secolari, il laghetto delle rane, il rosmarino gigante, piante di limoni e sinuosi sentieri da cui si godono straordinari scorci sulle catene montuose circostanti, con un panorama
mozzafiato dal Monviso al Monte Rosa.
In particolare il parco ospita meravigliose siepi di spirea bianca in piena fioritura, il glicine rigoglioso, maestose peonie centenarie e profumati lillà.
Ma anche gli Ireos, le prime rose tra cui la varietà Banksia, unico esemplare senza le spine, le Calle, le Pervinche azzurre ed infine cespugli dalla bianca fioritura come la Deutzia e il Caprifoglio.
Nel sentiero del boschetto si affacciano “alberi animati” con intagliati nel tronco alcuni abitanti del parco come il gufo che sorveglia cosa accade nel bosco, gli scoiattoli, gli gnomi e gli uccellini: un merlo, una ghiandaia, un picchio, uno scricciolo e un pettirosso allietano con i loro delicati cinguetti la quiete del parco.
Nei viali del parco sono a disposizione panchine per sostare e ascoltare i suoni della natura.
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Il Castello

La visita all'interno del Castello è guidata e si propone di illustrare ai visitatori alcuni dei principali ambienti, mostrando loro come si svolgeva la vita delle persone che vi lavoravano e vi abitavano nel periodo tra la metà del XIX° e l'inizio del XX° secolo.
L'itinerario si snoda attraverso diversi ambienti, penetrando nelle più intime zone della dimora: la Cantina, dedicata alle attrezzature per la vendemmia e la vinificazione; grandi armadi dove si conservano i servizi di ceramica e di porcellana, argenti e cristalli; la stanza dei domestici, dove il personale del Castello aveva il proprio tavolo da pranzo, l'armadio delle livree, la Stireria con la speciale stufa per i ferri da stiro; la Cucina, con pentole di rame, mortai di pietra, tosta caffé, ghiacciaie, forme per i dolci e altri innumerevoli strumenti che servivano ai cuochi e ai pasticceri per confezionare i loro prelibati e scenografici piatti; il grande Salone d'Onore, uno degli ambienti più spettacolari, con il pavimento in mosaico alla veneziana che riprende i colori delle facciate interne, mentre un sontuoso lampadario a candele rievoca le feste e i balli vissuti per più di 300 anni dalla stessa famiglia, che ancora oggi vive nel castello.
Infine la Camera da Pranzo in stile neoclassico dove è apparecchiata la tavola per un'occasione importante; lo studio del Ministro Carlo Beraudo di Pralormo (1784-1855), ambasciatore a Vienna e a Parigi, decorata in stile
pompeiano e ricca di testimonianza storiche; il Salotto Azzurro dove si conclude la visita le cui pareti e la volta, completamente dipinti a trompe l'oeil a motivo di tendaggio, danno all'ambiente un'atmosfera di intimità e
rievocano pomeriggi trascorsi fra amiche a eseguire il ricamo bandera (antica tradizione barocca piemontese) per gli arredi delle dimore, ma anche ad ascoltare momenti musicali al pianoforte. Una curiosità: da New York nel 1901 giunse al Castello una pianola che riproduce le musiche più famose!
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L’itinerario ‘’Il Trenino del Conte’’

Il terzo piano del castello custodisce una preziosa rarità, frutto della passione per i treni in miniatura che il conte Edoardo Beraudo di Pralormo coltivò a partire dal 1896 e per tutta la vita. Su di un grande stupefacente impianto d'epoca, che occupa tre sale, viaggiano trenini in scala attraversando paesaggi dipinti sulle pareti, gallerie scavate nei muri, stazioni passeggeri ricche di dettagli e un colossale scalo merci.
La visita inizia con la visione della collezione dei trenini a molla del periodo 1895-1914, di cui due circolano su un anello loro dedicato. Segue poi l'esibizione di un treno mosso da vapore vivo, che dimostra la forza di quel sistema di trazione. Infine si resta stupefatti dal grande circuito, elettrificato tra il 1020 ed il 1940, che permette di ammirare gli splendidi esemplari di locomotive e locomotori Märklin e di 130 vagoni e carri merci prodotti da Märklin e da Hornby. Non mancano documenti e cartografie dedicati alla costruzione delle ferrovie e dei tunnel, innovazioni tecnologiche che entusiasmarono i nostri nonni e di cui i modellini sono preziose testimonianze.
La collezione del materiale rotabile si divide in due parti: i pezzi più antichi che risalgono al periodo 1896 – 1915, con locomotive mosse da movimento ad orologeria; i treni elettrici collezionati tra il 1920 ed il 1939, composti da 12 tra locomotive, locomotori e circa 140 tra vagoni merci e vetture passeggeri. La collezione dei trenini ad orologeria conta 13 locomotive, 25 vetture passeggeri, 25 vagoncini merci. Sono rappresentate le principali marche tedesche del periodo 1895-1915, in particolare Märklin e Bing.
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Tra i vagoni merci di quel periodo sono esposti alcuni di quelli riportati nel catalogo Märklin del 1909: il progenitore dei carri cisterna per prodotti petroliferi ed il vagone cisterna per l'acqua; il vagone con tre bombole di gas; il vagone per il trasporto del foraggio sciolto; le carrozze passeggeri con esemplari dotati di arredo interno e di passeggeri in gesso colorato.
Dipinti sui settecenteschi soffitti a cassettoni, folletti, elfi e alchimisti paiono sorvegliare e custodire questa meraviglia segreta che allietò quattro generazioni di adulti e bambini della famiglia Beraudo di Pralormo e che oggi viene proposta per gruppi di appassionati, di collezionisti e per le scuole.
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Informazioni

Castello di Pralormo
Via Umberto I, 26 - 10040 Pralormo (TO) - T. +39 011 884870

9 maggio - 31 ottobre 2021, dalle 10:00 alle 18:00
Chiuso in agosto

Apertura straordinaria sabato 8 maggio

Parco
Adulti: € 8.00
Bambini (fino ai 12 anni) e accompagnatori disabili: gratuito

Visita guidata al Castello
Adulti: € 8.00
Bambini (fino ai 12 anni) e accompagnatori disabili: gratuito

Visita ‘'Il Trenino del Conte''
Adulti: € 12.00
Bambini (6-12 anni): € 8.00
(la visita è sconsigliata sotto i 6 anni)
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