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16 Novembre 2023
Giornata Nazionale degli Alberi
Martedì 21 novembre 2023
Eleganti, maestosi, imponenti, flessibili, fioriti, sempreverdi, in una sola parola ALBERI, il polmone verde della Terra. Per promuovere l'importanza del nostro patrimonio arboreo e valorizzare le tradizioni legate all'albero il Ministero dell'Ambiente con la Legge n.10 nel 2013 ha istituito la Giornata Nazionale degli Alberi, che da dieci anni cade il 21 novembre.
Una normativa importante che da un lato fornisce la prima definizione univoca a livello nazionale di “albero monumentale”, e dall'altro propone una serie di misure ad hoc di salvaguardia e tutela gli alberi inseriti nell'”Elenco degli alberi monumentali d'Italia” dove ogni Regione e Comune aggiunge quelli presenti sul proprio territorio, dopo averli censiti in coordinamento con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Tutti ormai comprendiamo il ruolo fondamentale degli alberi nel contrastare il cambiamento climatico o nella riduzione dell'inquinamento delle nostre città, ne apprezziamo la frescura dell'ombra che ci regalano le loro folte chiome nelle torride giornate estive, ma sappiamo davvero cosa si intende per “albero monumentale”?
Gli alberi monumentali possono essere considerati a pieno titolo testimoni della storia, protagonisti del passaggio del tempo e delle tradizioni dei luoghi in cui vivono. Il lungo filare di Cipressi reso celebre da Giosuè Carducci è un'immagine vivida nell'immaginario collettivo, un percorso oggi tutelato, per mantenere viva una memoria storica.
Quali sono allora i criteri di attribuzione del carattere di monumentalità di un albero?
Sono 7 e si considerano in modo aggiuntivo o alternativo in relazione al contesto ambientale, storico e paesaggistico in cui l'albero vive:
a) Pregio naturalistico legato all'età e alle dimensioni
Elemento di filtro nella selezione iniziale, anche se non imprescindibile, è un aspetto che attiene alle peculiarità genetiche di ogni specie e alle condizioni ecologiche in cui si trovano a vivere i singoli esemplari di una specie.
b) Pregio naturalistico legato a forma e portamento
La forma e il portamento degli alberi sono alla base del loro successo biologico ma testimoniano anche l'importanza che ad essi è stata sempre attribuita dall'uomo nel corso della storia, sia per motivi produttivi che per ragioni puramente estetiche e funzionali.
c) Valore ecologico
Il valore ecologico di un albero fa riferimento alle presenze faunistiche e vegetali che si insediano al suo interno e nelle sue immediate vicinanze: quanto più sono rare o in pericolo di estinzione tanto più sono da tutelare e considerate motivo di interesse comunitario.
d) Pregio naturalistico legato alla rarità botanica
Per rarità botanica si intende sia quella assoluta sia quella relativa, in termini sia di specie sia di entità intraspecifiche. Ai fini della valutazione della rarità botanica si considereranno, oltre le specie che, seppur coerenti in termini di areale di distribuzione, sono poco rappresentate numericamente, anche quelle estranee all'area geografica di riferimento, quando queste siano di una certa rarità nel nostro Paese.
e) Pregio naturalistico legato all'architettura vegetale
Si riferisce a particolari esemplari arborei, filari, alberature o gruppi organizzati in architetture vegetali basate su di un progetto architettonico unitario e riconoscibile, in sintonia o meno con i manufatti architettonici. Le architetture vegetali sono caratterizzate da una notevole complessità che deriva sia dai rapporti esistenti con gli elementi architettonici a cui si associano che con il contesto più generale in cui sono inserite.
f) Pregio paesaggistico
Il pregio paesaggistico è da attribuirsi ad un albero o ad un insieme di alberi (componente naturale) quando vengono soddisfatti l'aspetto percettivo, seppur questo caratterizzato da una certa soggettività, e/o quello legato alla presenza incisiva dell'opera dell'uomo come fautore del paesaggio e come fruitore dello stesso.
g) Pregio storico-culturale-religioso
È un criterio antropologico-culturale che fa riferimento al senso di appartenenza e riconoscibilità dei luoghi da parte della comunità locale. L'albero o l'insieme di alberi che rispondono a tale criterio sono quelli che rappresentano il valore testimoniale di una cultura, della memoria collettiva, delle tradizioni, degli usi del suolo ma anche delle pratiche agricole e selvicolturali. Si tratta di esemplari, non necessariamente secolari, legati a particolari eventi della storia locale, a dei personaggi, a tradizioni, a leggende, a fatti religiosi ma anche resi noti dall'arte. Tale valenza è generalmente nota a livello locale e si tramanda per tradizione orale o è riscontrabile in iconografie, documenti scritti o audiovisivi.
Sono circa un centinaio gli alberi monumentali presenti nei Grandi Giardini Italiani e censiti nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia e spaziano da esemplari più comuni come il Platano, che caratterizza il paesaggio del Parco di Villa Erba a Cernobbio, a quelli unici come l'Albero della Canfora di Isola Bella (Stresa, VB), il Cipresso del Cashmere di Isola Madre (Stresa, VB), l'Albero dei fazzoletti di Villa Taranto, il Noce Nero del Parco della Reggia di Monza, la Sofora del Giappone di Villa Parco Bolasco (Castelfranco Veneto, TV) e ancora scendendo più a sud Falso Kapok, Melaleuca Glabra, Fico Magnolioide, Albero del Drago, Cycas dell'Orto Botanico di Palermo.
L'invito che ti rivolgiamo è quello di passeggiare nei Grandi Giardini Italiani alla scoperta degli alberi monumentali che li abitano, alcuni dei quali non ancora censiti.
A Como Villa del Grumello anticipa la ricorrenza della Giornata Nazionale degli Alberi con l'inaugurazione, domenica 19 novembre, delle targhe di riconoscimento degli alberi monumentali del Parco storico donate da Regione Lombardia grazie a fondi del Ministero dell'Agricoltura. Qui potrai ammirare un esemplare maestoso di Ginco Biloba, Cedro del Libano e Magnolia.
Buona passeggiata nei Grandi Giardini Italiani.
Una normativa importante che da un lato fornisce la prima definizione univoca a livello nazionale di “albero monumentale”, e dall'altro propone una serie di misure ad hoc di salvaguardia e tutela gli alberi inseriti nell'”Elenco degli alberi monumentali d'Italia” dove ogni Regione e Comune aggiunge quelli presenti sul proprio territorio, dopo averli censiti in coordinamento con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Tutti ormai comprendiamo il ruolo fondamentale degli alberi nel contrastare il cambiamento climatico o nella riduzione dell'inquinamento delle nostre città, ne apprezziamo la frescura dell'ombra che ci regalano le loro folte chiome nelle torride giornate estive, ma sappiamo davvero cosa si intende per “albero monumentale”?
Gli alberi monumentali possono essere considerati a pieno titolo testimoni della storia, protagonisti del passaggio del tempo e delle tradizioni dei luoghi in cui vivono. Il lungo filare di Cipressi reso celebre da Giosuè Carducci è un'immagine vivida nell'immaginario collettivo, un percorso oggi tutelato, per mantenere viva una memoria storica.
Quali sono allora i criteri di attribuzione del carattere di monumentalità di un albero?
Sono 7 e si considerano in modo aggiuntivo o alternativo in relazione al contesto ambientale, storico e paesaggistico in cui l'albero vive:
a) Pregio naturalistico legato all'età e alle dimensioni
Elemento di filtro nella selezione iniziale, anche se non imprescindibile, è un aspetto che attiene alle peculiarità genetiche di ogni specie e alle condizioni ecologiche in cui si trovano a vivere i singoli esemplari di una specie.
b) Pregio naturalistico legato a forma e portamento
La forma e il portamento degli alberi sono alla base del loro successo biologico ma testimoniano anche l'importanza che ad essi è stata sempre attribuita dall'uomo nel corso della storia, sia per motivi produttivi che per ragioni puramente estetiche e funzionali.
c) Valore ecologico
Il valore ecologico di un albero fa riferimento alle presenze faunistiche e vegetali che si insediano al suo interno e nelle sue immediate vicinanze: quanto più sono rare o in pericolo di estinzione tanto più sono da tutelare e considerate motivo di interesse comunitario.
d) Pregio naturalistico legato alla rarità botanica
Per rarità botanica si intende sia quella assoluta sia quella relativa, in termini sia di specie sia di entità intraspecifiche. Ai fini della valutazione della rarità botanica si considereranno, oltre le specie che, seppur coerenti in termini di areale di distribuzione, sono poco rappresentate numericamente, anche quelle estranee all'area geografica di riferimento, quando queste siano di una certa rarità nel nostro Paese.
e) Pregio naturalistico legato all'architettura vegetale
Si riferisce a particolari esemplari arborei, filari, alberature o gruppi organizzati in architetture vegetali basate su di un progetto architettonico unitario e riconoscibile, in sintonia o meno con i manufatti architettonici. Le architetture vegetali sono caratterizzate da una notevole complessità che deriva sia dai rapporti esistenti con gli elementi architettonici a cui si associano che con il contesto più generale in cui sono inserite.
f) Pregio paesaggistico
Il pregio paesaggistico è da attribuirsi ad un albero o ad un insieme di alberi (componente naturale) quando vengono soddisfatti l'aspetto percettivo, seppur questo caratterizzato da una certa soggettività, e/o quello legato alla presenza incisiva dell'opera dell'uomo come fautore del paesaggio e come fruitore dello stesso.
g) Pregio storico-culturale-religioso
È un criterio antropologico-culturale che fa riferimento al senso di appartenenza e riconoscibilità dei luoghi da parte della comunità locale. L'albero o l'insieme di alberi che rispondono a tale criterio sono quelli che rappresentano il valore testimoniale di una cultura, della memoria collettiva, delle tradizioni, degli usi del suolo ma anche delle pratiche agricole e selvicolturali. Si tratta di esemplari, non necessariamente secolari, legati a particolari eventi della storia locale, a dei personaggi, a tradizioni, a leggende, a fatti religiosi ma anche resi noti dall'arte. Tale valenza è generalmente nota a livello locale e si tramanda per tradizione orale o è riscontrabile in iconografie, documenti scritti o audiovisivi.
Sono circa un centinaio gli alberi monumentali presenti nei Grandi Giardini Italiani e censiti nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia e spaziano da esemplari più comuni come il Platano, che caratterizza il paesaggio del Parco di Villa Erba a Cernobbio, a quelli unici come l'Albero della Canfora di Isola Bella (Stresa, VB), il Cipresso del Cashmere di Isola Madre (Stresa, VB), l'Albero dei fazzoletti di Villa Taranto, il Noce Nero del Parco della Reggia di Monza, la Sofora del Giappone di Villa Parco Bolasco (Castelfranco Veneto, TV) e ancora scendendo più a sud Falso Kapok, Melaleuca Glabra, Fico Magnolioide, Albero del Drago, Cycas dell'Orto Botanico di Palermo.
L'invito che ti rivolgiamo è quello di passeggiare nei Grandi Giardini Italiani alla scoperta degli alberi monumentali che li abitano, alcuni dei quali non ancora censiti.
A Como Villa del Grumello anticipa la ricorrenza della Giornata Nazionale degli Alberi con l'inaugurazione, domenica 19 novembre, delle targhe di riconoscimento degli alberi monumentali del Parco storico donate da Regione Lombardia grazie a fondi del Ministero dell'Agricoltura. Qui potrai ammirare un esemplare maestoso di Ginco Biloba, Cedro del Libano e Magnolia.
Buona passeggiata nei Grandi Giardini Italiani.
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Quando gli uomini vivevano dentro la natura, gli alberi erano un tramite di comunicazione della terra con il cielo e del cielo con la terra.- Mario Rigoni Stern - |
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