Grandi Giardini Italiani Srl

c/o Villa Erba
Largo Luchino Visconti, 4
22012 Cernobbio (COMO)
Italy

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26 Gennaio 2023

I Grandi Giardini Italiani continuano a crescere

Il 2023 vede crescere ancora la rete di Grandi Giardini Italiani, il network dei più bei giardini d'Italia, che registra l'ingresso nel circuito di quattro capolavori di botanici, ognuno portatore di una diversa eredità storica, artistica e botanica: Horti - Almo Collegio Borromeo (Pavia), il Giardino Bortolotti (Lavis, TN), il Giardino di Ninfa (Cisterna di Latina, LT) e Villa Schuler (Taormina, ME).

Scopriamoli insieme.

L' Almo Collegio Borromeo fu fondato a Pavia nel 1561 da Carlo Borromeo, dell'illustre famiglia aristocratica Borromeo, per dare l'opportunità ai ragazzi, dei ceti sociali meno abbienti, di poter studiare.
Oltrepassando il magnifico cortile del palazzo disegnato da Pellegrino Tibaldi si scoprono gli Horti, un giardino progettato in chiave assolutamente contemporanea dove sono ospitate opere d'arte del calibro di Arnaldo Pomodoro, Gianfranco Pardi, Nicola Carrino, Luigi Mainolfi, Mauro Staccioli e David Tremlett.
L'attuale rettore, Alberto Lolli, animato dalla convinzione che la bellezza abbia una forza redentrice e pedagogica, è riuscito a realizzare proprio nel centro cittadino un giardino che non ti aspetti che si caratterizza come luogo di inclusione sociale aperto agli studenti del Collegio, ai cittadini e ai visitatori di ogni età.

In Trentino fa il suo ingresso il Giardino Bortolotti. Il complesso porta il nome del suo creatore, Tommaso Bortolotti (Lavis, 1796-1872), che destinò ogni risorsa alla realizzazione del suo visionario progetto.
La costruzione, iniziata negli anni Trenta dell'Ottocento, lo portò a creare a Lavis in Trentino un giardino dei terrazzamenti. Un'impresa che ha quasi dell'impossibile e che lo portò a disegnare uno straordinario paesaggio verticale appoggiato sul porfido vivo di una cava medievale. Noto anche come ''Giardino dei Ciucioi'' in dialetto ''alla dogana'' accoglie oltre 2000 piante.
Oggi di proprietà del Comune di Lavis questo 'folly' gode di un recente restauro e di una rinnovata attenzione per la collezione di nuove piante, per la gioia dei cittadini e dei visitatori. 

Percorrendo lo Stivale da Nord a Sud si arriva nel fiabesco Giardino di Ninfa a Cisterna di Latina, in provincia di Latina. La storia della creazione del Giardino di Ninfa si intreccia con quella di tre donne: Ada Bootle Wilbraham, moglie di Onorato Caetani, Margherite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, e la loro figlia Lelia.
L'opera inizia nel 1920 con Gelasio Caetani che fece di un possedimento medievale in rovina la sua residenza estiva; riorganizzò il sistema idrico e sfruttò la potenza delle acque per realizzare delle suggestive vie fluide formate dal susseguirsi di laghetti, cascate e ruscelli che si insinuano nella vegetazione. Confrontandosi con la madre inglese, Ada Bootle Wilbraham, impiantò un grande numero di essenze.
Alla sua scomparsa, avvenuta nel 1934, ad occuparsi del Giardino sono il fratello Roffredo, musicista e compositore, e la moglie Marguerite Chapin, americana e instancabile mecenate, letterata, giornalista e collezionista d'arte oltre che editore di due importanti riviste letterarie: Commerce e Botteghe Oscure.
Se Ada si dilettava a creare orti e a piantare alberi, fu Marguerite a trasformarlo in un giardino paesaggistico all'inglese.
L'ultima erede e giardiniera fu Lelia, figlia di Roffredo e Marguerite. Donna sensibile e delicata, curò il giardino come un grande quadro, essendo lei una pittrice, accostando colori e assecondando il naturale sviluppo delle piante, contribuendo a far di questo gioiello botanico, uno dei giardini italiani più conosciuti al mondo.

Dulcis in fundo il 2023 segna l'ingresso nei Grandi Giardini Italiani di Villa Schuler a Taormina.
Nel 1886 Eugen Schuler, tedesco di origine, scelse di vivere a Taormina dove la luce ispirò la sua passione per la fotografia. Acquistò un terreno in pieno centro storico e ci costruì una bella Villa con vista sulla baia di Giardini-Naxos e sull'Etna.
Con la prematura morte di Eugen, la sua intraprendente moglie Anna, per mantenere la famiglia, convertì la Villa in albergo superando ben due espropri dovuti alle due guerre mondiali.
Nel giardino a terrazze sovrapposte convivono specie botaniche mediterranee e diverse specie subtropicali e tropicali, un tripudio di colori e di profumi che salgono fino in camera per allietare gli ospiti dell'hotel.
Ormai alla quarta generazione la famiglia Schuler ha una cura amorevole del giardino considerato la più estesa zona verde privata del centro storico di Taormina.

Sulla Terra non c’è il paradiso, ma ci sono dei pezzi di esso.

- Jules Renard -

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