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18 Febbraio 2021
La Cittadella del Vate: "un libro di pietre vive"
Monica Lamberti intervista il Prof. Giordano Bruno Guerri, Il Vittoriale degli Italiani (Gardone Riviera, BS)
ML: Professor Giordano Bruno Guerri dirigere un bene culturale come IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI richiede più le sue doti di scrittore, storico o giornalista?
GBG: Il 1° gennaio 2010, poco più di un anno dopo la mia nomina alla presidenza, il Vittoriale è stato privatizzato, cioè ha rinunciato ai finanziamenti pubblici in cambio di una maggiore agilità di gestione. Nel nuovo statuto è stata finalmente inserita la figura del direttore generale, che si occupa di gestire l'”azienda” Vittoriale, incarico per il quale occorrono capacità manageriali e che al momento svolgo io, valendomi della mia esperienza di direzione di giornali e case editrici. Il presidente svolge la politica culturale, e per questa mi valgo dei miei studi su d'Annunzio; il giornalista è un ponte fra le due figure, data l'importanza della comunicazione.
ML: Se per Gabriele d'Annunzio il Parco del Vittoriale è stato “un libro di pietre vive” da leggere e far rivivere ad ogni visita, cosa significa, invece, per Lei occuparsi della casa del Vate donata al popolo italiano già nel 1923?
GBG: La stessa cosa, farlo rivivere a ogni visita.
ML: La Prioria, l'ultima casa di Gabriele d'Annunzio, riflette nell'arredo e nel decoro il suo gusto di “tappezziere incomparabile”. Nelle stanze si conservano ancora oggi circa 10.000 oggetti e oltre 30.000 libri, che si abbinano a frasi enigmatiche e motti, leggibili su architravi e camini, in un gioco continuo di rimandi simbolici. Qual è tra tutte la sua stanza preferita e perché?
GBG: La Zambracca. Per una suggestione (d'Annunzio è morto lì, al tavolo da lavoro) e perché era forse il suo luogo più intimamente umano: lì teneva la sua farmacia, i vestiti di maggiore uso, lì spesso mangiava e lavorava, tutto in una piccolissima stanza straripante del suo gusto.
ML: Entrando nella casa del Sommo Poeta il visitatore entra in contatto con la sua dimensione più intima: un viaggio affascinante che racconta gli ultimi anni di vita di Gabriele d'Annunzio con i suoi vizi e i suoi amori. Dalla Sala delle Cheli o Sala da pranzo dove troneggia sul lungo tavolo il carapace di una tartaruga morta per un'indigestione, come monito per i suoi ospiti, passando per la Stanza del Mascheraio, piccolo ambiente destinato agli ospiti più sgraditi, fino alla Clausura, la parte più nascosta della Prioria, nella quale vivevano le sue donne e le ospiti importanti: in che modo la visita aiuta il visitatore a capire la produzione creativa del poeta?
GBG: “Tutto qui reca l'impronta del mio stile”, scrive d'Annunzio nell'atto di donazione agli italiani. La Prioria è Gabriele d'Annunzio fatto casa, la sua parte estetica, sensuale e intellettuale; il guerriero, l'eroe, l'amante della natura – l'altra parte di lui – sono nel parco. Le due parti sono inscindibili.
ML: Girare la Cittadella del Vate è un'avventura straordinaria ricca di luoghi diversi che ci parlano d'Annunzio: dal Museo l'Automobile è femmina passando dal MAS 96, motoscafo-anti-sommergibile, con il quale d'Annunzio aveva “osato l'inosabile” e dalla Nave Puglia fino a raggiungere il Mausoleo in cima al parco. Quanti visitatori scelgono ogni anno di visitare il complesso?
GBG: Oltre 279.000 nel 2019. Al 28 febbraio 2020, prima della chiusura per Covidd, eravamo già a più 42 per cento in più rispetto al 2019 e certamente avremmo superato i 300.000. Torneremo a quelle cifre.
ML: Alla Rosa, fiore dei fiori per eccellenza, presenza costante nell'opera poetica e letteraria di Gabriele d'Annunzio quale simbolo di amore e bellezza, sempre teso tra sacro e profano, Il Vittoriale ha dedicato un progetto culturale multidisciplinare “L-ODO-ROSA”, ideato da Lei insieme a Sabina Antonini e finanziato da Regione Lombardia. Può raccontare agli Amici dei Grandi Giardini Italiani la genesi e gli sviluppi futuri del progetto?
GBG: E' molto semplice. Il nostro sforzo è arricchire il Vittoriale con offerte sempre nuove, rendere omaggio al padrone di casa e invogliare il pubblico a una visita. Il progetto di creare una rosa Gabriele d'Annunzio e di impiantare una vastissima varietà di rose nei nostri giardini nasce da lì. La nuova rosa, portando quel nome, doveva essere la più bella di tutte, e credo che ci siamo riusciti, insieme al vivaio Barni, dopo anni di prove e di innesti. Ha già vinto il premio per la rosa più bella alla fiera di Roma e quello per la rosa più profumata a Madrid. Amo l'enorme quantità dei suoi petali, e il suo colore rossovittoriale.
ML: A Lei si deve la fondazione di GARDAMUSEI, una rete territoriale del Garda, che opera per valorizzare e promuovere le bellezze artistiche, culturali e naturali del territorio. Quali sono le opportunità nel creare sinergie con attori diversi e quanto in questa scelta ha influito l'esperienza positiva di far parte della rete dei Grandi Giardini Italiani?
GBG: GardaMusei è nata dall'opportunità che forniscono tutte le reti di strutture simili: comunicazione comune, scambi, valorizzazione, sinergie. GardaMusei è riuscita perfettamente nello scopo, tanto che ormai abbiamo associati anche ben oltre il Garda: in Emilia, Toscana, e presto in Sicilia, per non dire dei nostri Istituti Italia di cultura e Montreal e Amsterdam.
ML: Come saggista Lei ha avuto modo di correggere un'inesattezza storica, ovvero di chiarire il rapporto che d'Annunzio aveva con il fascismo. Quanto della figura di d'Annunzio patriota, del periodo di Fiume e della Beffa di Buccari, ha offuscato nel dopoguerra la sua popolarità come poeta e scrittore?
GBG: Non sono state le imprese belliche e postbelliche a inquinarne la fama, bensì il suo accostamento con il fascismo. Che era strumentale, sia da parte di Mussolini sia da parte di d'Annunzio: non si amavano ma si usavano a vicenda. D'Annunzio ha pagato con la fama di fascista, ma non lo era. Gran parte del mio lavoro – come storico e come presidente – è fare chiarezza su questo punto.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani le piacerebbe visitare prossimamente?
GBG: Voglio vedere tutti quelli in Sicilia, che non conosco.
INFORMAZIONI
IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI - Via del Vittoriale, 12 - 25083 Gardone Riviera (BS) - T. +39 0365 296511
ML: Professor Giordano Bruno Guerri dirigere un bene culturale come IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI richiede più le sue doti di scrittore, storico o giornalista?
GBG: Il 1° gennaio 2010, poco più di un anno dopo la mia nomina alla presidenza, il Vittoriale è stato privatizzato, cioè ha rinunciato ai finanziamenti pubblici in cambio di una maggiore agilità di gestione. Nel nuovo statuto è stata finalmente inserita la figura del direttore generale, che si occupa di gestire l'”azienda” Vittoriale, incarico per il quale occorrono capacità manageriali e che al momento svolgo io, valendomi della mia esperienza di direzione di giornali e case editrici. Il presidente svolge la politica culturale, e per questa mi valgo dei miei studi su d'Annunzio; il giornalista è un ponte fra le due figure, data l'importanza della comunicazione.
ML: Se per Gabriele d'Annunzio il Parco del Vittoriale è stato “un libro di pietre vive” da leggere e far rivivere ad ogni visita, cosa significa, invece, per Lei occuparsi della casa del Vate donata al popolo italiano già nel 1923?
GBG: La stessa cosa, farlo rivivere a ogni visita.
ML: La Prioria, l'ultima casa di Gabriele d'Annunzio, riflette nell'arredo e nel decoro il suo gusto di “tappezziere incomparabile”. Nelle stanze si conservano ancora oggi circa 10.000 oggetti e oltre 30.000 libri, che si abbinano a frasi enigmatiche e motti, leggibili su architravi e camini, in un gioco continuo di rimandi simbolici. Qual è tra tutte la sua stanza preferita e perché?
GBG: La Zambracca. Per una suggestione (d'Annunzio è morto lì, al tavolo da lavoro) e perché era forse il suo luogo più intimamente umano: lì teneva la sua farmacia, i vestiti di maggiore uso, lì spesso mangiava e lavorava, tutto in una piccolissima stanza straripante del suo gusto.
ML: Entrando nella casa del Sommo Poeta il visitatore entra in contatto con la sua dimensione più intima: un viaggio affascinante che racconta gli ultimi anni di vita di Gabriele d'Annunzio con i suoi vizi e i suoi amori. Dalla Sala delle Cheli o Sala da pranzo dove troneggia sul lungo tavolo il carapace di una tartaruga morta per un'indigestione, come monito per i suoi ospiti, passando per la Stanza del Mascheraio, piccolo ambiente destinato agli ospiti più sgraditi, fino alla Clausura, la parte più nascosta della Prioria, nella quale vivevano le sue donne e le ospiti importanti: in che modo la visita aiuta il visitatore a capire la produzione creativa del poeta?
GBG: “Tutto qui reca l'impronta del mio stile”, scrive d'Annunzio nell'atto di donazione agli italiani. La Prioria è Gabriele d'Annunzio fatto casa, la sua parte estetica, sensuale e intellettuale; il guerriero, l'eroe, l'amante della natura – l'altra parte di lui – sono nel parco. Le due parti sono inscindibili.
ML: Girare la Cittadella del Vate è un'avventura straordinaria ricca di luoghi diversi che ci parlano d'Annunzio: dal Museo l'Automobile è femmina passando dal MAS 96, motoscafo-anti-sommergibile, con il quale d'Annunzio aveva “osato l'inosabile” e dalla Nave Puglia fino a raggiungere il Mausoleo in cima al parco. Quanti visitatori scelgono ogni anno di visitare il complesso?
GBG: Oltre 279.000 nel 2019. Al 28 febbraio 2020, prima della chiusura per Covidd, eravamo già a più 42 per cento in più rispetto al 2019 e certamente avremmo superato i 300.000. Torneremo a quelle cifre.
ML: Alla Rosa, fiore dei fiori per eccellenza, presenza costante nell'opera poetica e letteraria di Gabriele d'Annunzio quale simbolo di amore e bellezza, sempre teso tra sacro e profano, Il Vittoriale ha dedicato un progetto culturale multidisciplinare “L-ODO-ROSA”, ideato da Lei insieme a Sabina Antonini e finanziato da Regione Lombardia. Può raccontare agli Amici dei Grandi Giardini Italiani la genesi e gli sviluppi futuri del progetto?
GBG: E' molto semplice. Il nostro sforzo è arricchire il Vittoriale con offerte sempre nuove, rendere omaggio al padrone di casa e invogliare il pubblico a una visita. Il progetto di creare una rosa Gabriele d'Annunzio e di impiantare una vastissima varietà di rose nei nostri giardini nasce da lì. La nuova rosa, portando quel nome, doveva essere la più bella di tutte, e credo che ci siamo riusciti, insieme al vivaio Barni, dopo anni di prove e di innesti. Ha già vinto il premio per la rosa più bella alla fiera di Roma e quello per la rosa più profumata a Madrid. Amo l'enorme quantità dei suoi petali, e il suo colore rossovittoriale.
ML: A Lei si deve la fondazione di GARDAMUSEI, una rete territoriale del Garda, che opera per valorizzare e promuovere le bellezze artistiche, culturali e naturali del territorio. Quali sono le opportunità nel creare sinergie con attori diversi e quanto in questa scelta ha influito l'esperienza positiva di far parte della rete dei Grandi Giardini Italiani?
GBG: GardaMusei è nata dall'opportunità che forniscono tutte le reti di strutture simili: comunicazione comune, scambi, valorizzazione, sinergie. GardaMusei è riuscita perfettamente nello scopo, tanto che ormai abbiamo associati anche ben oltre il Garda: in Emilia, Toscana, e presto in Sicilia, per non dire dei nostri Istituti Italia di cultura e Montreal e Amsterdam.
ML: Come saggista Lei ha avuto modo di correggere un'inesattezza storica, ovvero di chiarire il rapporto che d'Annunzio aveva con il fascismo. Quanto della figura di d'Annunzio patriota, del periodo di Fiume e della Beffa di Buccari, ha offuscato nel dopoguerra la sua popolarità come poeta e scrittore?
GBG: Non sono state le imprese belliche e postbelliche a inquinarne la fama, bensì il suo accostamento con il fascismo. Che era strumentale, sia da parte di Mussolini sia da parte di d'Annunzio: non si amavano ma si usavano a vicenda. D'Annunzio ha pagato con la fama di fascista, ma non lo era. Gran parte del mio lavoro – come storico e come presidente – è fare chiarezza su questo punto.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani le piacerebbe visitare prossimamente?
GBG: Voglio vedere tutti quelli in Sicilia, che non conosco.
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IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI - Via del Vittoriale, 12 - 25083 Gardone Riviera (BS) - T. +39 0365 296511
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Difendete la Bellezza! È questo il vostro unico officio.- Gabriele d'Annunzio - |
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