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5 Novembre 2020
Due diversi giardini, una sola anima
Monica Lamberti intervista Cinzia Sorlini, Castello di Montegalda (Montegalda, VI) e Parco Villa Trecci (Montepulciano, SI)
ML: Per cominciare può raccontarci la figura di suo padre, Luciano Sorlini, industriale e filantropo. Quanto ha influito sulla sua vita e sulla sua infanzia?
CS: Mio padre è stato l'ultimo “principe del Rinascimento” così io lo definisco. Persona di una cultura e di un gusto raffinato, seppure semplice nelle sue abitudini quotidiane dove il lavoro in azienda era il fulcro di tutto sapeva in ogni piccolo particolare della sua giornata essere sempre in comunione con la bellezza e l'armonia. Grande collezionista di pittura veneta e veneziana sceglieva le opere in base al loro stato di conservazione, epoca e soggetto ritratto, privilegiando la pittura di figura, non ci sono paesaggi nella sua collezione. Io ho condiviso con lui questa passione e i ricordi più belli restano le nostre private conversazioni intorno alla bellezza e l'arte.
ML: La storia del CASTELLO DI MONTEGALDA affonda le sue origini nel lontano 1176 quando venne costruita come fortezza militare a difesa del territorio vicentino. Nel Quattrocento il Castello perde la sua funzione militare per divenire Villa nobiliare della famiglia vicentina Chiericati, per essere poi ceduto nei secoli successivi alle nobili famiglie veneziane Contarini, Donà, Grimani e Marcello e divenire residenza estiva. La vostra famiglia ne diviene proprietaria a metà anni Settanta intervenendo con importanti opere che hanno restituito al Castello il suo antico splendore. Quali sono stati gli interventi restaurativi e/o conservativi che la sua famiglia ha sostenuto?
CS: Il CASTELLO DI MONTEGALDA, acquisito dalla mia famiglia negli anni ‘70, era in condizioni assai gravi, un incendio aveva distrutto un'ala interna della villa circoscritta nel castello con il crollo del coronamento e gli affreschi esposti alle intemperie. I lavori sono durati circa tre anni e accanto a mio padre c'è stato sempre mio marito che lo ha assistito in questo importante lavoro di recupero.
ML: Da quando il Castello è visitabile?
CS: Il Castello è sempre stato visitabile, al momento ho sospeso le aperture che erano gratuite per lavori di conservazione dell'immobile e del giardino, ma riapriremo appena possibile.
Abbiamo sempre messo a disposizione di chi lo desiderasse il Castello così come la ''Fondazione Luciano Sorlini'' ora ''Museo Martes'': l'arte non può essere una proprietà privata noi ne siamo solo i conservatori per il futuro, tante generazioni prima di noi, tante speriamo dopo di noi.
ML: Può descriverci l'incantevole giardino all'italiana che si apre oltre il ''cancello fiorito”?
CS: Il giardino di Montegalda è un classico esempio di giardino all'italiana che si può collocare come ideazione sul finire del Seicento, ma che conserva gli stilemi propri del giardino di delizia cui si aggiungono, sempre presi da una tradizione toscana, grandi vasi di limoni posti agli incroci delle aiuole o lungo i sentieri.
ML: Oltre al CASTELLO DI MONTEGALDA, Lei è proprietaria, insieme a suo marito, il paesaggista Adelmo Barlesi, del PARCO VILLA TRECCI a Montepulciano in provincia di Siena. Rispetto al Castello, che come abbiamo detto nasce come fortezza militare per poi trasformarsi in villa nobiliare nel corso dei secoli, il PARCO è di recente progettazione. Può raccontarci la sua genesi? L'azienda agricola è nata insieme alla creazione ex novo del Parco?
CS: Si io sono la proprietaria di PARCO VILLA TRECCI. Quello che è importante è che mio marito è stato il creatore di questa bellezza dal punto di vista architettonico ingegneristico e botanico; io ho compilato il catalogo e seguito con lui i lavori, ma lui è colui che ne ha saputo organizzare tanta bellezza. Il Parco è nato nel nostro giardino come dono di mio marito, ha voluto dedicarmi il suo ultimo progetto di paesaggista: “Ti volevo regalare un fiore bellissimo, non l'ho trovato, ti regalo un giardino”. Che posso aggiungere? Un giardino che nasce per amore deve distribuire amore ed è quello che fa. L'azienda agricola è di molto precedente risale più o meno all'acquisto della Villa Trecci nei primi anni '90.
ML: Quanto è stato determinante nella sua vita l'amore per le piante e la natura?
CS: L'amore per le piante e la natura così come per l'arte, sono uno storico dell'arte, sono nati con me. In un certo modo io assomiglio a mio padre, molti dicono che io sia la sua immagine al femminile e questo mi onora molto. Un altro nostro grande amore sono gli animali: non abbiamo mai vissuto senza cani o gatti come parte integrante della famiglia.
ML: Come riesce a curare due giardini di epoche e stili diversi: uno a Montepulciano in Toscana, l'altro a Montegalda, vicino a Vicenza, nel Veneto?
CS: Riesco a curare entrambi i giardini perché le persone che li seguono se ne prendono cura con dedizione e se anche io mi assento tutto viene seguito con amore. Sono consci di custodire qualcosa che è particolare e prezioso: la vita delle piante.
ML: È tra le prime proprietarie di giardini a parlare di ''wellness: giardini come luoghi non solo belli ma che fanno bene anche alla salute e allo spirito”. Qual è la sua filosofia?
CS: Sono una delle apripista nella concezione che la bellezza, l'armonia, la natura sono una potente fonte di energia per il nostro cuore, il nostro pensiero, il cervello è un'arma potente che può farci vivere bene o male indipendentemente dalle condizioni esterne, bene la natura è in diretto collegamento basta rilassarsi e lasciarsi penetrare dalla sua meraviglia e l'animo si placa tutto si alleggerisce e la nostra vita respira fortificandoci per affrontare con più leggerezza le nostre difficoltà ecco perché PARCO VILLA TRECCI non chiude mai neppure in inverno, solo la domenica così lo godo un po' io con i miei animaletti.
ML: Quale vivaio le ha fornito la gran parte di piante del Parco di Villa Trecci?
CS: Le piante del PARCO VILLA TRECCI hanno molte provenienze sono piante mediterranee spontanee quindi non proprio, tranne alcune, da vivaio comunque tra le persone che ci hanno aiutato a trovare qualche pianta particolare è Alberto Margheriti vivai di Chiusi.
ML: In quale delle due proprietà ha passato il periodo del lockdown? Ha qualche aneddoto da raccontarci di quel periodo così particolare?
CS: Il periodo di chiusura (io sono molto patriottica e non amo i barbarismi o parole anglofoni) l'ho trascorso a Montepulciano. Aneddoti non è ho di certo legati ad un periodo in cui veramente non ho visto quasi nessuno, ma il tempo a disposizione è sempre prezioso e quindi ho continuato il mio lavoro: ho tre ristoranti e due strutture di ricevimento di livello in ADSI, una villa e un numero elevato di dipendenti cui pensare in un periodo in cui eravamo piuttosto abbandonati. Dovevo difendere e sostenere tante famiglie che dipendono da me, e nell'isolamento la mia preoccupazione è stata che nessuno andasse in difficoltà. Questi periodi sono molto difficili per chi ha una famiglia da mantenere, ma anche per un imprenditore che abbia coscienza delle persone di cui si è assunto la responsabilità.
ML: Quale proprietà del network Grandi Giardini Italiani vorrebbe visitare e perché?
CS: Non chiedetemi di scegliere un giardino non potrei mai. Ognuno ha il suo cuore e la sua anima, le piante vivono felici nei nostri giardini perché le amiamo e loro lo sanno perché esse sono esseri intelligenti e sensibili: non solo dei vegetali e su questo io aprirei con voi volentieri un capitolo.
ML: Per cominciare può raccontarci la figura di suo padre, Luciano Sorlini, industriale e filantropo. Quanto ha influito sulla sua vita e sulla sua infanzia?
CS: Mio padre è stato l'ultimo “principe del Rinascimento” così io lo definisco. Persona di una cultura e di un gusto raffinato, seppure semplice nelle sue abitudini quotidiane dove il lavoro in azienda era il fulcro di tutto sapeva in ogni piccolo particolare della sua giornata essere sempre in comunione con la bellezza e l'armonia. Grande collezionista di pittura veneta e veneziana sceglieva le opere in base al loro stato di conservazione, epoca e soggetto ritratto, privilegiando la pittura di figura, non ci sono paesaggi nella sua collezione. Io ho condiviso con lui questa passione e i ricordi più belli restano le nostre private conversazioni intorno alla bellezza e l'arte.
ML: La storia del CASTELLO DI MONTEGALDA affonda le sue origini nel lontano 1176 quando venne costruita come fortezza militare a difesa del territorio vicentino. Nel Quattrocento il Castello perde la sua funzione militare per divenire Villa nobiliare della famiglia vicentina Chiericati, per essere poi ceduto nei secoli successivi alle nobili famiglie veneziane Contarini, Donà, Grimani e Marcello e divenire residenza estiva. La vostra famiglia ne diviene proprietaria a metà anni Settanta intervenendo con importanti opere che hanno restituito al Castello il suo antico splendore. Quali sono stati gli interventi restaurativi e/o conservativi che la sua famiglia ha sostenuto?
CS: Il CASTELLO DI MONTEGALDA, acquisito dalla mia famiglia negli anni ‘70, era in condizioni assai gravi, un incendio aveva distrutto un'ala interna della villa circoscritta nel castello con il crollo del coronamento e gli affreschi esposti alle intemperie. I lavori sono durati circa tre anni e accanto a mio padre c'è stato sempre mio marito che lo ha assistito in questo importante lavoro di recupero.
ML: Da quando il Castello è visitabile?
CS: Il Castello è sempre stato visitabile, al momento ho sospeso le aperture che erano gratuite per lavori di conservazione dell'immobile e del giardino, ma riapriremo appena possibile.
Abbiamo sempre messo a disposizione di chi lo desiderasse il Castello così come la ''Fondazione Luciano Sorlini'' ora ''Museo Martes'': l'arte non può essere una proprietà privata noi ne siamo solo i conservatori per il futuro, tante generazioni prima di noi, tante speriamo dopo di noi.
ML: Può descriverci l'incantevole giardino all'italiana che si apre oltre il ''cancello fiorito”?
CS: Il giardino di Montegalda è un classico esempio di giardino all'italiana che si può collocare come ideazione sul finire del Seicento, ma che conserva gli stilemi propri del giardino di delizia cui si aggiungono, sempre presi da una tradizione toscana, grandi vasi di limoni posti agli incroci delle aiuole o lungo i sentieri.
ML: Oltre al CASTELLO DI MONTEGALDA, Lei è proprietaria, insieme a suo marito, il paesaggista Adelmo Barlesi, del PARCO VILLA TRECCI a Montepulciano in provincia di Siena. Rispetto al Castello, che come abbiamo detto nasce come fortezza militare per poi trasformarsi in villa nobiliare nel corso dei secoli, il PARCO è di recente progettazione. Può raccontarci la sua genesi? L'azienda agricola è nata insieme alla creazione ex novo del Parco?
CS: Si io sono la proprietaria di PARCO VILLA TRECCI. Quello che è importante è che mio marito è stato il creatore di questa bellezza dal punto di vista architettonico ingegneristico e botanico; io ho compilato il catalogo e seguito con lui i lavori, ma lui è colui che ne ha saputo organizzare tanta bellezza. Il Parco è nato nel nostro giardino come dono di mio marito, ha voluto dedicarmi il suo ultimo progetto di paesaggista: “Ti volevo regalare un fiore bellissimo, non l'ho trovato, ti regalo un giardino”. Che posso aggiungere? Un giardino che nasce per amore deve distribuire amore ed è quello che fa. L'azienda agricola è di molto precedente risale più o meno all'acquisto della Villa Trecci nei primi anni '90.
ML: Quanto è stato determinante nella sua vita l'amore per le piante e la natura?
CS: L'amore per le piante e la natura così come per l'arte, sono uno storico dell'arte, sono nati con me. In un certo modo io assomiglio a mio padre, molti dicono che io sia la sua immagine al femminile e questo mi onora molto. Un altro nostro grande amore sono gli animali: non abbiamo mai vissuto senza cani o gatti come parte integrante della famiglia.
ML: Come riesce a curare due giardini di epoche e stili diversi: uno a Montepulciano in Toscana, l'altro a Montegalda, vicino a Vicenza, nel Veneto?
CS: Riesco a curare entrambi i giardini perché le persone che li seguono se ne prendono cura con dedizione e se anche io mi assento tutto viene seguito con amore. Sono consci di custodire qualcosa che è particolare e prezioso: la vita delle piante.
ML: È tra le prime proprietarie di giardini a parlare di ''wellness: giardini come luoghi non solo belli ma che fanno bene anche alla salute e allo spirito”. Qual è la sua filosofia?
CS: Sono una delle apripista nella concezione che la bellezza, l'armonia, la natura sono una potente fonte di energia per il nostro cuore, il nostro pensiero, il cervello è un'arma potente che può farci vivere bene o male indipendentemente dalle condizioni esterne, bene la natura è in diretto collegamento basta rilassarsi e lasciarsi penetrare dalla sua meraviglia e l'animo si placa tutto si alleggerisce e la nostra vita respira fortificandoci per affrontare con più leggerezza le nostre difficoltà ecco perché PARCO VILLA TRECCI non chiude mai neppure in inverno, solo la domenica così lo godo un po' io con i miei animaletti.
ML: Quale vivaio le ha fornito la gran parte di piante del Parco di Villa Trecci?
CS: Le piante del PARCO VILLA TRECCI hanno molte provenienze sono piante mediterranee spontanee quindi non proprio, tranne alcune, da vivaio comunque tra le persone che ci hanno aiutato a trovare qualche pianta particolare è Alberto Margheriti vivai di Chiusi.
ML: In quale delle due proprietà ha passato il periodo del lockdown? Ha qualche aneddoto da raccontarci di quel periodo così particolare?
CS: Il periodo di chiusura (io sono molto patriottica e non amo i barbarismi o parole anglofoni) l'ho trascorso a Montepulciano. Aneddoti non è ho di certo legati ad un periodo in cui veramente non ho visto quasi nessuno, ma il tempo a disposizione è sempre prezioso e quindi ho continuato il mio lavoro: ho tre ristoranti e due strutture di ricevimento di livello in ADSI, una villa e un numero elevato di dipendenti cui pensare in un periodo in cui eravamo piuttosto abbandonati. Dovevo difendere e sostenere tante famiglie che dipendono da me, e nell'isolamento la mia preoccupazione è stata che nessuno andasse in difficoltà. Questi periodi sono molto difficili per chi ha una famiglia da mantenere, ma anche per un imprenditore che abbia coscienza delle persone di cui si è assunto la responsabilità.
ML: Quale proprietà del network Grandi Giardini Italiani vorrebbe visitare e perché?
CS: Non chiedetemi di scegliere un giardino non potrei mai. Ognuno ha il suo cuore e la sua anima, le piante vivono felici nei nostri giardini perché le amiamo e loro lo sanno perché esse sono esseri intelligenti e sensibili: non solo dei vegetali e su questo io aprirei con voi volentieri un capitolo.
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Ti volevo regalare un fiore bellissimo, non l’ho trovato, ti regalo un giardino- Adelmo Barlesi - |
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