Grandi Giardini Italiani Srl

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12 Giugno 2020

Giardini di Villa della Pergola: il prestigioso scrigno botanico di Alassio

Monica Lamberti intervista Silvia Arnaud Ricci, Giardini di Villa della Pergola (Alassio, SV)

ML: Quale evento l'ha spinta ad acquistare Villa della Pergola e perché?
SAR: Avevamo letto, su un quotidiano locale, che Villa della Pergola sarebbe andata all'asta. Abbiamo chiesto informazioni e abbiamo deciso di partecipare all'asta, con il solo fine di salvaguardare una parte della collina di Alassio, ancora incontaminata. Eravamo nel pieno della bolla speculativa immobiliare e volevamo evitare che a questa Proprietà toccasse la sorte di beni simili in Liguria. Infatti vari erano i progetti che avrebbero modificato le Ville aumentando le unità abitative e cementificando il Parco.

ML: Salvare dalla speculazione edilizia Villa della Pergola è stato un atto molto coraggioso, che fa onore a Lei e a suo marito. Nel farlo avete potuto contare sul sostegno dell'amministrazione pubblica?
SAR: Inizialmente non abbiamo avuto sostegno da parte dell'amministrazione pubblica, ma solo da amici che ci hanno appoggiato e supportato nella fase iniziale. Al contrario, però, alcuni anni dopo, quando ci fu un blitz sotto Ferragosto da parte dello Stato per cercare inesistenti abusi, fummo difesi a spada tratta dall'Amministrazione Comunale e da tutte le Associazioni Ambientaliste.

ML: Nel momento in cui è entrata in possesso della Villa e del suo splendido Parco, aveva già chiaro in mente l'attuale sviluppo?
SAR: Assolutamente no! Avevo visto, in anni precedenti durante degli eventi a cui ero stata invitata, solo una piccola parte della proprietà. In occasione dell'asta non siamo andati a visionarla, abbiamo solo visto la perizia del Tribunale con le descrizioni e le foto (poche!). D'altra parte lo spirito e la volontà che ci hanno spinto in questa operazione era quello di salvare la Proprietà da ogni idea e progetto di speculazione, senza avere in mente l'attuale sviluppo.
Villa della Pergola era ed è una delle poche testimonianze ancora esistenti e non modificate, della presenza degli Inglesi ad Alassio. Comunità importante, presente dalla seconda metà del XIX sec., che diede un grande impulso ad Alassio, trasformandola da borgo di pescatori ed agricoltori a cittadina turistica.
Alassio, come Sanremo e Bordighera, divenne, in pochi anni, una piccola “città inglese”. Nel periodo tra ottobre e maggio i cittadini britannici arrivavano ad essere fino a tremila e più. Gli Inglesi potevano contare su due riviste in lingua ed avevano una propria Chiesa Anglicana, una Biblioteca inglese, l'Hanbury Hall, il Tennis Club e numerose ville costruite sulla prima collina con vista sulla baia di Alassio, racchiusa tra Capo Santa Croce e Capo Mele ed esposte a Sud per poter prendere sempre il sole.

ML: In che stato avete trovato la proprietà appartenuta al secondogenito di Thomas Hanbury, rampollo di una delle famiglie più note nel mondo dei giardini e del collezionismo botanico?
SAR: I Giardini, appartenuti a Daniel Hanbury, figlio di Thomas, giacevano in uno stato di abbandono tranne che nelle aiuole vicine alle Ville. Sotto una spessa ed alta coltre di arbusti, rovi, foglie e rami secchi abbiamo scoperto una miriade di muretti a secco distrutti, piante soffocate, piante secche…. La pulitura del Parco è durata circa 6 mesi, solo allora abbiamo chiamato l'architetto del paesaggio Paolo Pejrone, nostro caro amico, ed insieme abbiamo deciso da dove iniziare con il restauro e come procedere con i lavori.
Contemporaneamente abbiamo iniziato il recupero delle due Ville (Villa della Pergola e il Villino della Pergola), della Casa del Sole e del Cottage, affidando il restauro all'Architetto Ettore Mocchetti, anche lui un nostro caro amico.
Naturalmente, nel Parco, abbiamo cercato di salvare il più possibile: le piante d'alto fusto sono state pulite e potate, abbiamo rimosso solo le piante ormai secche e morte ma poi sostituite con delle nuove e della stessa varietà. Gli ulivi, i carrubi e gli agrumi potati e concimati.
Diverso discorso per le fioriture ormai quasi scomparse nel Parco.
Dopo un attento esame di ciò che ancora sopravviveva, attraverso un attento studio delle testimonianze scritte, fotografiche ed orali di cui eravamo in possesso abbiamo cercato di non stravolgere l'identità del giardino.

ML: Il suo giardino vanta una straordinaria collezione di glicini e agapanti. Quali sono le varietà che le danno più soddisfazione, e cosa l'ha spinta a prediligere queste due fioriture tra tutte?
SAR: L'idea di fare le collezioni ci è stata suggerita da Paolo Pejrone. Vicino a Villa della Pergola eravamo riusciti a salvare numerosi Glicini (''Wisteria Sinensis'') e così abbiamo deciso di aggiungerne degli altri sia vicino a quelli ancora esistenti che lungo le pergole che uniscono i vari livelli del Parco. Attualmente abbiamo 34 varietà diverse e di ogni varietà più esemplari.
La stessa cosa è stata per gli Agapanti. Avevamo trovato alcune piante di ''Agaphantus Africanus'' in un'aiuola vicino alla Villa, forse servivano per recidere i fiori per la casa, e così abbiamo incominciato ad aggiungerne: prima solo Africanus bianchi e blu poi, piano piano, altre varietà. Attualmente abbiamo una collezione, riconosciuta dal ''SOI - Società Ortoflorofrutticoltura Italiana'' di quasi 500 varietà diverse, di cui almeno 12 per varietà e un numero non quantificabile di agapanti africani bianchi e blu.
Le varietà che preferisco tra i glicini sono il classico e più comune ''Wisteria Sinensis'', per la sua potenza e ricchezza quando fiorisce, e il ''Wisteria Macrobotrys'' per la sua leggerezza, per i lunghi e sottili grappoli che possono raggiungere oltre un metro di lunghezza e che dondolano elegantemente al vento.
Tra gli agapanti prediligo, per la loro altezza e per la fioritura possente ed elegante, il ''Queen Mum'' con il colore sfumato che va dal violetto pallido al bianco e il ''Regal Beauty'', con un colore deciso blu-viola intenso.

ML: La sua passione per le piante la porta tutti gli anni a partecipare al famoso “Chelsea Flower Show” di Londra. È lì che compra le piante per Villa della Pergola?
SAR: Sono ormai tanti anni che nel mese di maggio mi reco con tutta la famiglia a Londra per il ''Chelsea Flower Show''. È sicuramente una delle più belle e importanti manifestazioni dedicate al Verde e ci dà l'occasione di vedere e scoprire novità. Ad esempio lo scorso anno è stato presentato dalla ''Fairweather's Nursery'' un nuovo agapanthus, Fireworks, che ha vinto il terzo premio. Inoltre ogni anno, visitiamo un paio di Parchi e giardini inglesi nel pieno della fioritura primaverile.
Al Chelsea ho sicuramente trovato qualche indirizzo interessante ma la gran parte della collezione l'ho acquistata da vivaisti italiani specializzati.
Per i glicini mi sono rivolta per l'acquisto esclusivamente a Francesco VIGNOLI, noto vivaista toscano. Alcuni sono stati donati da Marc Libert della ''Ghent University Botanical Garden'' (Belgio) che era venuto a visitare il Parco.
Per gli agapanti la maggior parte proviene da Pedro Minto (Raziel), alcuni da Priola e altri provengono da vari vivaisti specializzati come il ''Pépinière de l'ile'' o l'''Hoyland Plant Center''.

ML: Immagino che creare un albergo così raffinato a Villa della Pergola non sia stato un lavoro semplice. Quali sono stati i momenti più difficili? Quali, invece, i momenti più belli?
SAR: Il fare accoglienza e l'apertura del Parco al pubblico sono nati dalla necessità di dare al luogo una sua realtà e di rispondere alla nostra idea di rendere fruibili questi beni anche alla cittadinanza ed a un più vasto pubblico. Fin dai tempi dell'Università, prima nello studio e poi per lavoro, mi sono occupata della tutela e della salvaguardia del patrimonio storico artistico italiano e questo salvataggio risponde esattamente a quello in cui ho sempre creduto e condiviso con mio marito: salvare, conservare un bene e renderlo fruibile alla comunità.
Pertanto l'idea di partenza è stata quella di conservare e restaurare gli edifici, cercando di riportare quell'atmosfera British che li caratterizzava, cercando di salvare tutto ciò che era rimasto di originale.
Il lavoro è stato sicuramente più complicato ma, anche in questa operazione, ci hanno aiutano le testimonianze storiche, fotografiche ed orali e l'esperienza dell'architetto Ettore Mocchetti che ha condiviso con noi l'idea di cercare di mantenere tutto ciò che fosse possibile senza stravolgere. Molto più facile sarebbe stato demolire e ricostruire sia come tempi che dal punto di vista economico.
In quest'ottica sono stati salvati tutti i pavimenti, le scale di marmo, le vecchie porte delle parti comuni, non è stata cambiata la suddivisione delle stanze in tutti gli immobili. L'intervento più difficoltoso è stato sicuramente quello degli impianti. Mettere l'aria condizionata e il riscaldamento, il rifacimento degli impianti elettrici e telefonici e tutti i gli altri servizi senza “violentare” gli immobili come pure il restauro della cupola che caratterizza Villa della Pergola. È stata un'impresa ardua!
I momenti più belli? Vedere rinascere, piano piano, gli edifici. Vedere che i nostri sforzi e di tutti quelli che lavoravano per questo progetto si concretizzavano, giorno dopo giorno, ridando vita a tutto il complesso.

ML: Da quando fate parte del network Grandi Giardini Italiani? Qual è il giardino del network che preferisce e perché?
SAR: Facciamo parte di Grandi Giardini Italiani dal settembre 2012.
Abbiamo incontrato Judith Wade il 5 maggio 2012.
L'inaugurazione del Parco, patrocinata dal FAI e gemellata con la Tre Giorni per il Giardino di Masino, è avvenuta il 5 maggio 2012 alla presenza dell'Ambasciatore del Regno Unito. In quell'occasione abbiamo incontrato Judith Wade e da allora è nato un rapporto che ancora oggi ci gratifica e ci aiuta.
Difficile scegliere un Giardino del nostro Network. Non conosco ancora personalmente tutti i Giardini. Ogni giardino è bello perché diverso, perché ha collezioni, fioriture, alberi diversi ed ognuno è ricco di storia, la sua Storia che lo rende unico.

ML: Ha in mente una nuova collezione per Villa della Pergola?
SAR: Stiamo lavorando! Oltre alla collezione degli agapanti e dei glicini abbiamo una piccola collezione di agrumi e per il prossimo anno dovremmo riuscire ad aprire una serra dedicata al botanico Hugh Low, morto ad Alassio nel 1905, con piante carnivore ed orchidee da lui scoperte nel Borneo.
A maggio abbiamo dedicato una zona dei Giardini ai mirti, con l'acquisizione di otto mirti secolari da cui eravamo rimasti affascinati tempo fa appena visti. Il mirto è legato alla positività, alla vita. Gli antichi romani pensavano che all'interno del suo tronco scorresse la gioia. È una pianta portafortuna simbolica.

ML: Ha qualche sogno nel cassetto?
SAR: Il mio sogno nel cassetto? Ho una segreta follia bulimica: riuscire ad espandermi nei terreni limitrofi aumentare le attuali collezioni, cercando di allargare questo polmone verde.

ML: Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato alla Sua proprietà?
SAR: Gli episodi più piacevoli che sono accaduti dopo l'acquisto di Villa della Pergola, soprattutto nei primi anni, sono stati gli arrivi improvvisi di cittadini britannici, eredi delle varie famiglie che avevano avuto in proprietà le Ville (Macmurdo - Darlymple -Hanbury) suonando semplicemente il campanello senza nessun preavviso.
Così abbiamo conosciuto Nina Docking Mac Murdo, in giro per l'Europa per ricostruire la storia della sua famiglia, due cugine degli Hanbury che stavano facendo un viaggio in Italia e avevano saputo che stavamo restaurando la Proprietà ….
Siamo stati contattati anche semplicemente con degli scritti.
Phil Garret, docente all'Università di Oxford, prima di venire a visitare Villa della Pergola ci inviò le copie delle lettere che suo nonno e Sylvia Hanbury, prima moglie di Daniel, si erano scambiati. In questa corrispondenza abbiamo trovato molti dettagli della vita di tutti i giorni in Villa e addirittura l'elenco dei mobili antichi, acquistati a Firenze, con la piantina della camera da letto.
E poi, pian piano gli eredi della famiglia Darlymple e degli Hanbury che ci hanno aiutato nella ricostruzione della storia di Villa della Pergola, dandoci informazioni, documenti, fotografie ed oggetti appartenuti ai loro avi.
E poi ancora i giovani Mac Murdo in viaggio di nozze dalla Nuova Zelanda che hanno prenotato senza farsi riconoscere oppure lo scrittore inglese William Darlymple, che vive in India, e che è venuto con tutta la famiglia per far conoscere Alassio e Villa della Pergola ai suoi figli.
Questo interesse ancora vivo e questa grande partecipazione ci ha dato forza ed aiuto nel proseguire questa avventura o meglio questa “pazzia” come l'ho sempre definita io!

INFORMAZIONI
Giardini di Villa della Pergola - Via Privata Montagu, 9 - 17021 Alassio (SV) - T. +39 0182 646130
www.grandigiardini.it - Facebook @giardinidivilladellapergola - Instagram @giardinivilladellapergola

Ingresso: dal 13 giugno ad Ottobre con visite guidate da martedì a domenica alle 9.30, 11.30, 15.00, 17.00
(Prenotazione obbligatoria)
Biglietto: Intero: € 12; Soci FAI: € 10; Bambini sotto i 6 anni (accompagnati da un adulto): gratuito; Bambini/ragazzi (6-14 anni): € 10

Gli uomini si dividono in quelli che costruiscono e quelli che piantano. I costruttori concludono il loro lavoro e, presto o tardi, sono colti dalla noia. Quelli che piantano sono soggetti a piogge o tempeste, ma il giardino non cesserà mai di crescere.

- Paulo Coelho -

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