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21 Giugno 2019
Villa Carlotta: un tripudio di colori e profumi, tra sfarzo ed eleganza
Monica Lamberti intervista Maria Vittoria Bianchini di Villa Carlotta a Tremezzina sul Lago di Como
ML: Quando la sua famiglia ha deciso di impegnarsi nella gestione di Villa Carlotta?
MVB: Faccio una piccola storia della villa. Costruita alla fine del 700 dal banchiere milanese Clerici (si aprirà da noi il 22 giugno una interessantissima mostra ad illustrazione della famiglia Clerici e il loro tempo - consiglio una visita) nell'800 la villa passa a Sommariva, collezionista d'arte, per collocare le sue raccolte, di cui alcuni pezzi importanti sono ancora esposti. Sommariva muore senza figli e gli eredi vendono la villa, che diventerà la dimora di piacere, del duca tedesco Georg von Sachs Meiningen a cui dobbiamo l'impianto del parco come si può vedere ancora oggi. Allo scoppio della prima guerra mondiale lo Stato Italiano confisca la villa perché bene del nemico. Incomincia un periodo che durerà circa 10 anni in cui la villa viene amministrata con scarsi mezzi da funzionari statali che fanno lo stretto necessario; non si sa cosa farne, quando un funzionario suggerisce di regalare la villa all'opera nazionale combattenti per edificare casette per i reduci. I Comuni del territorio capiscono che è una proposta inaccettabile per il territorio e cercano di unirsi per chiedere al demanio la concessione di custodia e amministrazione. Il progetto non si concretizza. Nel 1927 mio nonno, avv. Giuseppe Bianchini, che aveva affiancato quanto fatto, senza risultato, dai comuni, istituisce un ente autonomo e senza scopo di lucro, va a Roma e riesce ad ottenere la concessione dal demanio per custodire la villa, aprirla regolarmente al pubblico e usare gli introiti dei biglietti per la manutenzione. Da qui inizia la rinascita di Villa Carlotta ed è da allora che un membro della nostra famiglia è nel comitato direttivo dell'Ente e cerca di mantenere alla gestione una impronta dettata dall'esigenza di preservare la bellezza non solo delle collezioni botaniche, dei fabbricati ma anche quella specificità di eleganza e armonia che viene dalle sue origini. Non posso negare che nella nostra famiglia la villa è diventata come si dice a Napoli “nu pezzo e core”. È forse utile dire che tutto il comitato direttivo presta gratuitamente la propria opera, ma forse per questo, io sostengo che lo facciamo tutti per amore.
ML: Siete stati i primi privati in Italia ad assumervi la responsabilità di un bene demaniale?
MVB: Onestamente non lo so, ma siamo spesso stati indicati come esempio virtuoso di gestioni di beni demaniali.
ML: In che stato era la Villa e il Giardino quando avete iniziato a occuparvene? La sua famiglia aveva già avuto esperienze simili?
MVB: No, non era certo in ottime condizioni.
ML: Sin dall'inizio avete creduto fondamentale investire nelle persone per avere uno staff permanente piuttosto che un organico di volontari? Se sì, perché?
MVB: Sì, io non ero ancora nata ma Ho sentito dai discorsi del mio nonno che per avere successo bisognava avere una conduzione imprenditoriale. Oggi abbiamo anche un gruppo di bravissimi e generosi volontari ma che ci affiancano quando hanno disponibilità di tempo.
ML: Qual è stato l'investimento maggiore in termini economici: il giardino botanico o la Villa?
MVB: Dipende dagli anni ma direi che si equivalgono. Tutto deve essere mantenuto.
ML: Quanto della fama odierna di Villa Carlotta si deve all'altissimo livello dell'offerta culturale e quanto, invece, al vostro piano di marketing e di promozione?
MVB: La promozione è fondamentale. Avendo superato 220.000 visitatori con un'incidenza di ritorni del 28% dobbiamo farci conoscere in tutto il mondo e poi però mandare a casa i visitatori con la soddisfazione di aver visto uno splendido complesso e anche di aver ricevuto molto altro.
ML: Villa Carlotta ha sviluppato nel corso degli ultimi anni diversi progetti per garantire l'abbattimento delle barriere architettoniche e rendere fruibile a tutti il proprio patrimonio storico artistico e botanico. Avete altri progetti in serbo per il futuro?
MVB: Cerchiamo di migliorare.
ML: Villa Carlotta è uno tra i più visitati beni culturali del Lago di Como e della Lombardia. Quali sfide vi attendono nel futuro?
MVB: Uso una brutta parola che non si addice ai beni culturali ma rende l'idea “concorrenza”. Rispetto al passato anche sul Lago di Como si stanno moltiplicando le aperture di belle ville e piccoli musei. Non possiamo dormire sugli allori, e quindi sforzarci di mantenere al massimo le nostre specificità: eleganza, ordine, pulizia, e perdonate la presunzione ...l'atmosfera magica.
ML: Villa Carlotta in primavera è un vero spettacolo di colori grazie alla fioritura delle collezioni di azalee e rododendri. Dietro a questo meraviglioso spettacolo naturale immagino ci sia un costante lavoro dei vostri giardinieri. Quanti se ne contano al momento?
MVB: Abbiamo diverse fioriture e coltivazioni particolari: azalee, rododendri, collezione di bambù, ortensie, rose, piante aromatiche e altro. Dietro a tutto questo ci sta un lavoro tecnico importante, abbiamo molti nemici: insetti, malattie, eventi atmosferici; alcuni anni fa una tromba d'aria ci ha abbattuto 45 alberi per esempio; abbiamo anche una vegetazione che ha tanti anni che richiede una sapiente manutenzione. Contiamo, infatti, su un'equipe di 12 giardinieri e un Fitopatologo della regione che ci segue.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani le piacerebbe visitare nel prossimo futuro e perché?
MVB: Tutti, ogni giardino curato con amore è un mondo che vale la pena di esplorare.
INFORMAZIONI
Villa Carlotta - Via Regina, 2 - 22016 Tremezzina (CO) - T. +39 0344 40405 - www.grandigiardini.it
ML: Quando la sua famiglia ha deciso di impegnarsi nella gestione di Villa Carlotta?
MVB: Faccio una piccola storia della villa. Costruita alla fine del 700 dal banchiere milanese Clerici (si aprirà da noi il 22 giugno una interessantissima mostra ad illustrazione della famiglia Clerici e il loro tempo - consiglio una visita) nell'800 la villa passa a Sommariva, collezionista d'arte, per collocare le sue raccolte, di cui alcuni pezzi importanti sono ancora esposti. Sommariva muore senza figli e gli eredi vendono la villa, che diventerà la dimora di piacere, del duca tedesco Georg von Sachs Meiningen a cui dobbiamo l'impianto del parco come si può vedere ancora oggi. Allo scoppio della prima guerra mondiale lo Stato Italiano confisca la villa perché bene del nemico. Incomincia un periodo che durerà circa 10 anni in cui la villa viene amministrata con scarsi mezzi da funzionari statali che fanno lo stretto necessario; non si sa cosa farne, quando un funzionario suggerisce di regalare la villa all'opera nazionale combattenti per edificare casette per i reduci. I Comuni del territorio capiscono che è una proposta inaccettabile per il territorio e cercano di unirsi per chiedere al demanio la concessione di custodia e amministrazione. Il progetto non si concretizza. Nel 1927 mio nonno, avv. Giuseppe Bianchini, che aveva affiancato quanto fatto, senza risultato, dai comuni, istituisce un ente autonomo e senza scopo di lucro, va a Roma e riesce ad ottenere la concessione dal demanio per custodire la villa, aprirla regolarmente al pubblico e usare gli introiti dei biglietti per la manutenzione. Da qui inizia la rinascita di Villa Carlotta ed è da allora che un membro della nostra famiglia è nel comitato direttivo dell'Ente e cerca di mantenere alla gestione una impronta dettata dall'esigenza di preservare la bellezza non solo delle collezioni botaniche, dei fabbricati ma anche quella specificità di eleganza e armonia che viene dalle sue origini. Non posso negare che nella nostra famiglia la villa è diventata come si dice a Napoli “nu pezzo e core”. È forse utile dire che tutto il comitato direttivo presta gratuitamente la propria opera, ma forse per questo, io sostengo che lo facciamo tutti per amore.
ML: Siete stati i primi privati in Italia ad assumervi la responsabilità di un bene demaniale?
MVB: Onestamente non lo so, ma siamo spesso stati indicati come esempio virtuoso di gestioni di beni demaniali.
ML: In che stato era la Villa e il Giardino quando avete iniziato a occuparvene? La sua famiglia aveva già avuto esperienze simili?
MVB: No, non era certo in ottime condizioni.
ML: Sin dall'inizio avete creduto fondamentale investire nelle persone per avere uno staff permanente piuttosto che un organico di volontari? Se sì, perché?
MVB: Sì, io non ero ancora nata ma Ho sentito dai discorsi del mio nonno che per avere successo bisognava avere una conduzione imprenditoriale. Oggi abbiamo anche un gruppo di bravissimi e generosi volontari ma che ci affiancano quando hanno disponibilità di tempo.
ML: Qual è stato l'investimento maggiore in termini economici: il giardino botanico o la Villa?
MVB: Dipende dagli anni ma direi che si equivalgono. Tutto deve essere mantenuto.
ML: Quanto della fama odierna di Villa Carlotta si deve all'altissimo livello dell'offerta culturale e quanto, invece, al vostro piano di marketing e di promozione?
MVB: La promozione è fondamentale. Avendo superato 220.000 visitatori con un'incidenza di ritorni del 28% dobbiamo farci conoscere in tutto il mondo e poi però mandare a casa i visitatori con la soddisfazione di aver visto uno splendido complesso e anche di aver ricevuto molto altro.
ML: Villa Carlotta ha sviluppato nel corso degli ultimi anni diversi progetti per garantire l'abbattimento delle barriere architettoniche e rendere fruibile a tutti il proprio patrimonio storico artistico e botanico. Avete altri progetti in serbo per il futuro?
MVB: Cerchiamo di migliorare.
ML: Villa Carlotta è uno tra i più visitati beni culturali del Lago di Como e della Lombardia. Quali sfide vi attendono nel futuro?
MVB: Uso una brutta parola che non si addice ai beni culturali ma rende l'idea “concorrenza”. Rispetto al passato anche sul Lago di Como si stanno moltiplicando le aperture di belle ville e piccoli musei. Non possiamo dormire sugli allori, e quindi sforzarci di mantenere al massimo le nostre specificità: eleganza, ordine, pulizia, e perdonate la presunzione ...l'atmosfera magica.
ML: Villa Carlotta in primavera è un vero spettacolo di colori grazie alla fioritura delle collezioni di azalee e rododendri. Dietro a questo meraviglioso spettacolo naturale immagino ci sia un costante lavoro dei vostri giardinieri. Quanti se ne contano al momento?
MVB: Abbiamo diverse fioriture e coltivazioni particolari: azalee, rododendri, collezione di bambù, ortensie, rose, piante aromatiche e altro. Dietro a tutto questo ci sta un lavoro tecnico importante, abbiamo molti nemici: insetti, malattie, eventi atmosferici; alcuni anni fa una tromba d'aria ci ha abbattuto 45 alberi per esempio; abbiamo anche una vegetazione che ha tanti anni che richiede una sapiente manutenzione. Contiamo, infatti, su un'equipe di 12 giardinieri e un Fitopatologo della regione che ci segue.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani le piacerebbe visitare nel prossimo futuro e perché?
MVB: Tutti, ogni giardino curato con amore è un mondo che vale la pena di esplorare.
INFORMAZIONI
Villa Carlotta - Via Regina, 2 - 22016 Tremezzina (CO) - T. +39 0344 40405 - www.grandigiardini.it
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Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella.- Galielo Galilei - |
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