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11 Gennaio 2019
Sul parco mostruosamente bello alle porte di Viterbo
Monica Lamberti intervista Roberto Bettini, Sacro Bosco di Bomarzo (Bomarzo, VT)
ML: A quando risalgono i suoi primi ricordi relativi al ''Sacro Bosco di Bomarzo''?
RB: Sono cresciuto all'interno del Sacro Bosco, mio padre acquistò la proprietà quando avevo 9 anni.
ML: Quali sono stati i primi problemi da risolvere?
RB: Poichè il sito era completamente sommerso dalla vegetazione, i primi problemi sono stati far riaffiorare e riposizionare le statue minori disseminate per tutto il bosco. L'intervento è stato effettuato con l'aiuto del professor Crespi, allora sovrintendente ai beni culturali di Roma.
ML: Quale parte del Giardino preferisce e perché?
RB: La parte che preferisco é il gruppo scultoreo che comprende Anfiteatro, Venere e Ninfeo, quest'ultimo evidente riferimento letterario dell'opera di ''Francesco Colonna'', ''Il sogno di Polifilo'', introduce il visitatore verso l'anfiteatro, l'ingresso originario del parco (1554), e secondo la chiave di interpretazione ermetica é l'inizio di un percorso iniziatico di purificazione e unione tra l'uomo, dio e l'universo.
Sovente, passeggiando in quest'area si puo' avvertire una forte carica elettrostatica, che conferma e avvalora la denominazione di Sacro bosco.
ML: Per Lei qual è l'opera che identifica nell'immaginario collettivo il Sacro Bosco di Bomarzo e perché?
RB: La statua che rappresenta l'Orco, diventato involontariamente il simbolo del giardino di Bomarzo, ne racchiude tutto il suo enigma e il suo fascino.
ML: Il ''Sacro Bosco di Bomarzo'' ha una fama che valica i confini nazionali. Quale fetta di pubblico estero è più attratta dalle sue bellezze?
RB: Francesi, Inglesi e Tedeschi.
ML: Il ''Sacro Bosco'' ha ispirato una fervente produzione artistica che spazia dall'ambito letterario a quello scientifico passando per quello cinematografico. Tra le varie creazioni artistiche, quale ha apprezzato maggiormente?
RB: Sono un appassionato di arte contemporanea e la produzione artistica che ho piu' apprezzato é quella pittorica, in particolare nelle opere surrealiste di Salvator Dalì ''Le tentazioni di Sant' Agostino'' e ''SpaceElephant'', la scultura che ha come soggetto l'elefante presente all'interno del ''Sacro Bosco''.
ML: Il ''Sacro Bosco di Bomarzo'' è considerato uno dei primi follies nella Storia dell'Arte. Ha avuto modo di vistarne altri?
RB: Ho avuto il piacere di visitare il ''Parco Scherrer'' di Morcote, splendida cornice per un'interessantissima conferenza proprio sui follies da voi, Grandi Giardini Italiani, magnificamente organizzata, e ''La Scarsuola'',
detta anche ''Citta ideale'' costruita tra il 1958 e il 1978 in Umbria, dall'architetto Tommaso Buzzi.
ML: Come immagina lo sviluppo futuro del sito?
RB: In questo periodo ci stiamo occupando di botanica e di valorizzazione delle aree verdi del sito, introducendo piante autoctone, in pericolo di estinzione, appartenenti al sottobosco della Tuscia, con l'aiuto di un team di potatori ecoelici che adottano metodi rigorosamente biologici per la cura del verde nel rispetto dell'ecosistema. In un prossimo futuro spero che questo progetto venga valorizzato al meglio con collaborazioni da parte delle università pertinenti.
ML: Da alcuni anni, nella gestione del complesso, è affiancato da sua figlia e dai suoi nipoti, la generazione che in futuro curerà il Sacro Bosco di Bomarzo. Quale contributo hanno apportato le “nuove leve” nella gestione della proprietà?
RB: Mia figlia mi affianca nei lavori di restauro, di botanica del giardino e nella gestione amministrativa; i miei nipoti si occupano del settore ristorazione ‘food and beverage' che si trova all'interno della struttura di
ingresso.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani le piacerebbe visitare e perché?
RB: Sono un amante della botanica, e avrei piacere di visitare l' ''Orto Botanico dell' Universita' di Catania''.
ML: Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato alla sua proprietà?
RB: Il Principe Orsini, amico di mio padre, nel 1962 accompagnò la Principessa Margaret di Inghilterra in visita al ''Sacro Bosco di Bomarzo''. In seguito a quella visita la Principessa Margaret mostrò molto interesse nei confronti del ''bosco'' e iniziò una corrispondenza epistolare con mio padre per conoscere gli sviluppi dei restauri incorso in quel periodo.
SACRO BOSCO DI BOMARZO
Località Giardino - 01020 Bomarzo (VT) - Tel. +39 0761 924029
Vedi scheda dettagliata sul sito www.grandigiardini.it
ML: A quando risalgono i suoi primi ricordi relativi al ''Sacro Bosco di Bomarzo''?
RB: Sono cresciuto all'interno del Sacro Bosco, mio padre acquistò la proprietà quando avevo 9 anni.
ML: Quali sono stati i primi problemi da risolvere?
RB: Poichè il sito era completamente sommerso dalla vegetazione, i primi problemi sono stati far riaffiorare e riposizionare le statue minori disseminate per tutto il bosco. L'intervento è stato effettuato con l'aiuto del professor Crespi, allora sovrintendente ai beni culturali di Roma.
ML: Quale parte del Giardino preferisce e perché?
RB: La parte che preferisco é il gruppo scultoreo che comprende Anfiteatro, Venere e Ninfeo, quest'ultimo evidente riferimento letterario dell'opera di ''Francesco Colonna'', ''Il sogno di Polifilo'', introduce il visitatore verso l'anfiteatro, l'ingresso originario del parco (1554), e secondo la chiave di interpretazione ermetica é l'inizio di un percorso iniziatico di purificazione e unione tra l'uomo, dio e l'universo.
Sovente, passeggiando in quest'area si puo' avvertire una forte carica elettrostatica, che conferma e avvalora la denominazione di Sacro bosco.
ML: Per Lei qual è l'opera che identifica nell'immaginario collettivo il Sacro Bosco di Bomarzo e perché?
RB: La statua che rappresenta l'Orco, diventato involontariamente il simbolo del giardino di Bomarzo, ne racchiude tutto il suo enigma e il suo fascino.
ML: Il ''Sacro Bosco di Bomarzo'' ha una fama che valica i confini nazionali. Quale fetta di pubblico estero è più attratta dalle sue bellezze?
RB: Francesi, Inglesi e Tedeschi.
ML: Il ''Sacro Bosco'' ha ispirato una fervente produzione artistica che spazia dall'ambito letterario a quello scientifico passando per quello cinematografico. Tra le varie creazioni artistiche, quale ha apprezzato maggiormente?
RB: Sono un appassionato di arte contemporanea e la produzione artistica che ho piu' apprezzato é quella pittorica, in particolare nelle opere surrealiste di Salvator Dalì ''Le tentazioni di Sant' Agostino'' e ''SpaceElephant'', la scultura che ha come soggetto l'elefante presente all'interno del ''Sacro Bosco''.
ML: Il ''Sacro Bosco di Bomarzo'' è considerato uno dei primi follies nella Storia dell'Arte. Ha avuto modo di vistarne altri?
RB: Ho avuto il piacere di visitare il ''Parco Scherrer'' di Morcote, splendida cornice per un'interessantissima conferenza proprio sui follies da voi, Grandi Giardini Italiani, magnificamente organizzata, e ''La Scarsuola'',
detta anche ''Citta ideale'' costruita tra il 1958 e il 1978 in Umbria, dall'architetto Tommaso Buzzi.
ML: Come immagina lo sviluppo futuro del sito?
RB: In questo periodo ci stiamo occupando di botanica e di valorizzazione delle aree verdi del sito, introducendo piante autoctone, in pericolo di estinzione, appartenenti al sottobosco della Tuscia, con l'aiuto di un team di potatori ecoelici che adottano metodi rigorosamente biologici per la cura del verde nel rispetto dell'ecosistema. In un prossimo futuro spero che questo progetto venga valorizzato al meglio con collaborazioni da parte delle università pertinenti.
ML: Da alcuni anni, nella gestione del complesso, è affiancato da sua figlia e dai suoi nipoti, la generazione che in futuro curerà il Sacro Bosco di Bomarzo. Quale contributo hanno apportato le “nuove leve” nella gestione della proprietà?
RB: Mia figlia mi affianca nei lavori di restauro, di botanica del giardino e nella gestione amministrativa; i miei nipoti si occupano del settore ristorazione ‘food and beverage' che si trova all'interno della struttura di
ingresso.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani le piacerebbe visitare e perché?
RB: Sono un amante della botanica, e avrei piacere di visitare l' ''Orto Botanico dell' Universita' di Catania''.
ML: Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato alla sua proprietà?
RB: Il Principe Orsini, amico di mio padre, nel 1962 accompagnò la Principessa Margaret di Inghilterra in visita al ''Sacro Bosco di Bomarzo''. In seguito a quella visita la Principessa Margaret mostrò molto interesse nei confronti del ''bosco'' e iniziò una corrispondenza epistolare con mio padre per conoscere gli sviluppi dei restauri incorso in quel periodo.
SACRO BOSCO DI BOMARZO
Località Giardino - 01020 Bomarzo (VT) - Tel. +39 0761 924029
Vedi scheda dettagliata sul sito www.grandigiardini.it
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L'amore per il giardinaggio è un seme che una volta seminato non muore mai- Gertrude Jekyll - |
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