Grandi Giardini Italiani Srl

c/o Villa Erba
Largo Luchino Visconti, 4
22012 Cernobbio (COMO)
Italy

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2 Novembre 2018

In ricordo degli amici di Grandi Giardini Italiani

Mi fa piacere ricordare oggi degli amici che ho conosciuto grazie al mio lavoro in questi ultimi vent'anni.

Il ricordo più struggente è legato a German Lissidini, un giovane proiettato verso la vita con il quale ho avuto l'onore di lavorare fianco a fianco in ufficio. Il suo entusiasmo e la sua contagiosa simpatia rendevano ogni progetto un'avventura da condividere. Era laureato in filosofia, amava viaggiare e scoprire i giardini e segretamente speravo che fosse lui a portare avanti ''Grandi Giardini Italiani'' dopo di me. Il cancro, affrontato con coraggio a viso scoperto, l'ha portato via giovanissimo e tutti i giorni sulla mia scrivania ho il suo libro ''iLive'' un gesto di generosità per noi che lo abbiamo conosciuto colleghi di lavoro e compagni di un troppo breve viaggio assieme.

Litta Medri è stata tra le molte altre cose Direttore dei ''Giardini di Boboli''. Storica dell'arte, persona di eccezionale energia vitale si buttava nei progetti realizzando alcune iniziative davvero innovative nel settore dei Beni culturali. Fra tutte non si può non ricordare che fu Litta a portare Igor Mitoraj a Boboli, a cui si deve Tindaro Screpolato, un'enorme testa in bronzo realizzata dall'artista 1998 e situata stabilmente dal 2010 sul lato est del Prato dei Castagni nel Giardino di Boboli.

Giannino Marzotto fu il primo proprietario a cui mi rivolsi 20 anni fa per creare ''Grandi Giardini Italiani''. Mi fece fare il giro della sua collezione di statue del Marinali a ''Villa Trissino'' a bordo di una fuori serie. Abbiamo steso le linea guida del progetto sul tavolo da pranzo della Villa davanti ad un buon bicchiere. Grande imprenditore, è spesso ricordato per il suo stile di vita, io invece ho potuto conoscere il suo grande impegno lavorativo: la sua analisi era sempre indipendente e spesso contro tendenza sia sulle persone sia riguardo ai mercati. Giannino mi presentò sua nipote ''Bona Zanuso'' che aveva fatto un'esperienza importante nella catena alberghiera di famiglia il ''Jolly Hotels''. Invidiavo la sua magnifica chioma, era una delle mie amiche più sportive sempre in partenza per qualche discesa sugli sci con l'adorato figlio. Fu sua l'idea della rete veneta ''Grand Tour'', nata per portare il turismo oltre Venezia. Era una persona piena di gioia, professionale e molto leale.

Ho incontrato due volte l'anno, per 17 anni consecutivi, Letizia e Viviana Pecci Blunt: un invito a ''Villa Reale di Marlia'' d'estate per fare un bagno in piscina; l'altro a Roma d'inverno a Palazzo Pecci Blunt di fronte al Campidoglio. Sbrigavamo velocemente le questioni pratiche per parlare più ampiamente del mercato del turismo. A tutti gli appuntamenti seguiva una colazione alla quale Donna Letizia invitava persone interessate all'arte dei giardini, ricreando un salotto colto ed internazionale. Mi manca la sua classe e la sua naturale arte nel mettere le persone in contatto tra di loro.

Arrivo a parlare di Giuseppe Paterno di San Giuliano con ancora un groppo in gola. Giuseppe ha vissuto credo ogni giorno della sua vita da esteta. Viveva nel bello e creava il bello ovunque andasse. Ha avuto una vita avventurosa e ha vissuto molti anni lontano dalla sua terra la Sicilia alla quale però era legatissimo. La sua eredità più preziosa è il giardino che lui e sua moglie Fiammetta Ferragamo hanno creato a San Giuliano: un particolare e unico esempio di buon gusto classico e al contempo mediterraneo curato con dedizione da Rachel Lamb.

Ricordo oggi volentieri anche Anna Maria Botticelli, biologa e scrittrice che portò le sue conoscenze scientifiche nel mondo dell'editoria così detto ''verde''. Fu pioniera in tante cose e scrisse per noi il Garden Book dedicato al Negombo, il giardino botanico di Fulceri Camerini ad Ischia, da lei tanto amato.

Gerard Olivier l'ho conosciuto a Roma e in giro per le fiere florovivaiste. Con il sole o con la pioggia, armato di un microfono e di una telecamera, fece uno dei primi programmi Tv dedicato al nostro settore. Lo precedeva sempre un simpaticissimo jack russell. Mi piaceva confrontarmi con lui sulla cura dei giardini: era un botanico competente, ma anche un giardiniere praticissimo. È venuto a mancare improvvisamente, molto giovane, e mi sono accorta solo allora che la sua famiglia non lo conosceva, ovvero conosceva poco di questo gentiluomo francese, dai modi garbati ed intelligenti.

Un saluto miei cari amici,
Judith Wade

Spero di poter essere come la foglia d'autunno, che ha guardato il cielo e vissuto. E quando era ora di andarsene, con grazia sapeva che la vita era un dono.

- Dodinsky -

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