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4 Maggio 2018
Lo scrigno botanico di Lady Walton
Monica Lamberti intervista Alessandra Vinciguerra, Presidente della ''Fondazione William Walton e La Mortella'' e Direttrice dei ''Giardini La Mortella''
ML: Qual è il percorso professionale che l'ha portata ad essere oggi Trustee della Fondazione William Walton ed erede spirituale di Lady Susana Walton?
AV: Ho iniziato a lavorare in questo mondo fin da ragazza, facendo la guida per i visitatori dei ''Giardini di Ninfa'', ma la passione per la botanica e per il giardinaggio praticato, attivo, mi accompagnano dalla prima infanzia. A Ninfa ho poi collaborato in alcuni settori specifici, quali l'inventario delle piante e i corsi di preparazione per le nuove guide. Successivamente fui incaricata dall'''American Academy in Rome'' del restauro e la gestione dei giardini della loro sede di Roma, sul Gianicolo: 5 ettari di verde che circondano i vari edifici della proprietà. Ancora oggi sono consulente dell'''Accademia Americana'' per la gestione e sviluppo di questi giardini, in una attività di curatela ininterrotta che prosegue da più di 25 anni. Proprio l'Accademia, nel 1997, mi diede l'incarico di organizzare una mostra sui Giardini Italiani disegnati da ''Russell Page'', ed in quella occasione conobbi Lady Walton e visitai ''La Mortella'' per la prima volta.
ML: Quando ha conosciuto Susana Walton era già vedova del famoso compositore britannico William Walton? Quale fu la sua impressione di questa signora argentina dal formidabile temperamento e tenacia? In cosa la percepiva simile a Lei e in cosa profondamente distante?
AV: William Walton è scomparso nel 1983, e Lady Walton dopo la morte del marito si è dedicata con leggendaria energia a realizzare i suoi ultimi desideri: garantire un futuro alla Mortella, creare una Fondazione che ereditasse le proprietà, aiutare i giovani musicisti. Quando la conobbi, Susana da soli 5 anni aveva aperto al pubblico il giardino, e si iniziava appena a parlarne tra gli specialisti. Il mio incontro con Susana è indimenticabile: fu una connessione immediata, un istantaneo riconoscersi su molti piani. Io riconobbi un'anima affine, che aveva il mio stesso amore totalizzante per il mondo verde, con una visione, obiettivi e valori che rispecchiavano il mio modo di essere. Lei trovò in me il braccio destro che cercava da tanto tempo, la persona alla quale affidare il futuro del giardino. Ci accumunava la passione fervida per le piante e un approccio entusiasta al lavoro, il senso del dovere, l'umorismo e la curiosità per il mondo. Lady Walton era dotata di un carisma e di una comunicativa eccezionali, era spiritosa ed intelligente, di una generosità immensa spesso celata dietro atteggiamenti ironici e a volte caustici; era capace di occupare la ribalta e scatenare partigianerie, e non si tirava mai indietro. Una figura di grande impatto mediatico, come si direbbe oggi, legata anche al ricordo di un mondo, una società e di uno stile di vita circondati da un alone quasi fiabesco.
ML: Quando è stata inaugurata la prima stagione concertistica ai Giardini La Mortella e per volere di chi?
AV: Lady Walton ha iniziato ad organizzare le attività musicali alla Mortella anche prima di completare le operazioni necessarie per aprire il giardino al pubblico, quindi la musica ha preceduto l'apertura del giardino (1992). Dal 1990 al 2000, la signora organizzò Masterclass per cantanti d'opera, uno all'anno, gratuiti per i giovani studenti, che potevano godere di insegnanti d'eccezione in un contesto stimolante ed evocativo. Durante i masterclass Lady Walton notò l'incredibile successo che avevano i concerti di fine corso che i giovani offrivano al pubblico, e capì che c'era un grande desiderio di musica tra i visitatori del giardino. Così stabilì i primi contatti con i conservatori di Roma, Napoli e Fiesole e nel 1998 inaugurò la prima stagione di musica da camera. Negli anni l'attività concertistica è diventata preponderante, e oggi ''La Mortella'' organizza annualmente più di 60 concerti, in collaborazione con scuole ed istituzioni musicali di tutta Europa. Questi concerti impegnano esclusivamente musicisti giovani, per realizzare il desiderio di William Walton che ''La Mortella'' potesse aiutare i giovani talenti a spiccare il volo.
ML: Lei aveva già una conoscenza delle specie subtropicali prima di occuparsi dei Giardini de ''La Mortella''?
AV: Ne avevo una conoscenza più teorica che pratica: le conoscevo attraverso i miei studi, i libri, le visite negli orti botanici, e qualcuna la avevo coltivata come pianta da appartamento. Ricordo bene la sorpresa di vedere ambientate in giardino, dove avevano raggiunto dimensioni anche imponenti, le specie che avevo coltivato in vaso dietro ad un vetro per anni!
ML: Quale esemplare le piace di più e perché?
AV: Una pianta alla quale sono molto legata è lo ''Strongylodon macrobotrys'', la cosiddetta “Liana di Giada” delle Filippine, che coltiviamo nella Serra della Victoria. Oltre ad essere di una bellezza memorabile, con i suoi lunghi racemi di fiori turchesi, mi coinvolge in modo particolare perché ricordo ancora l'emozione che ci regalò quando produsse il primo fiore, nel 2003. Lady Walton l'aveva piantata nel 1998 e la pianta ha impiegato 5 anni per raggiungere uno sviluppo tale da permetterle di fiorire. Quell'anno i fiori non furono molti, ma adesso fiorisce ogni primavera con una generosità che non manca di sorprenderci ogni volta.
ML: Quale parte del giardino ama di più e perché?
AV: Questa è una domanda alla quale è difficile dare una risposta: per ogni area del giardino ho un tesoro di immagini, ricordi, storie, considerazioni, idee e sogni, per cui non posso fare una classifica. Alcune zone richiedono maggiore impegno, altre devono ancora essere portate a compimento, altre ancora pur essendo in sé concluse sono passibili di nuovi sviluppi e quindi le guardo con l'occhio del domani. Un merito che mi ascrivo è quello di aver lavorato in tutti questi anni per accentuare il carattere peculiare di ogni zona, diversificandone gli elementi: rendendo ad esempio sempre più orientale la zona della Sala Thai, accentuando il carattere tropicale della Valle, arricchendo la gamma di piante della zona Mediterranea, cercando e trovando una identità anche per il Tempio del Sole. Questo lavoro di ricerca è fonte di grande appagamento e stimolo.
ML: Quali conoscenze bisogna possedere per gestire efficacemente uno scrigno botanico come quello che Lei dirige? E quanto ha influito la sua formazione nella capacità di saper valorizzare e mantenere nel tempo vivo l'interesse per quest'oasi verde?
AV: Penso che sia necessaria una conoscenza appassionata e vasta del mondo delle piante, unita ad un approccio molto concreto, operativo; l'umiltà di capire quando e come avvalersi delle consulenze ed i consigli dei professionisti; almeno una infarinatura delle tematiche gestionali ed amministrative; la capacità di circondarsi di collaboratori in gamba e saper lavorare con diverse persone, creando un senso di appartenenza ed uno spirito di squadra; doti organizzative e una visione per il futuro e una solida fiducia nei valori della cultura e della natura. La mia formazione trasversale mi ha di sicuro aiutato a gestire un luogo che è costituito dal binomio inscindibile musica e giardino. Il background umanistico credo favorisca una visione articolata dei vari problemi e conferisca la capacità di armonizzare punti di vista contrastanti, insieme a quel pizzico di visionarietà che permette di proiettarsi nel futuro mentre l'approccio pragmatico di stampo anglosassone di sicuro aiuta nella gestione del quotidiano.
ML: Quali sono gli elementi fondamentali per una buona manutenzione del Giardino?
AV: In generale, la manutenzione costante e continua, quotidiana, affidata NON ad elementi esterni ma a giardinieri fissi, che sentano il giardino come qualcosa di proprio e che lo curino con dedizione ed amore. Poi è fondamentale la presenza assidua di un curatore, che sia il proprietario o una persona incaricata, che viva di continuo nel giardino e non permetta mai che si abbassino gli standard qualitativi. Ovviamente una grande passione è la forza motrice dietro a tutto ciò.
ML: Quanti giardinieri ha al momento?
AV: In questo momento abbiamo 5 giardinieri e 3 manutentori (che si occupano di impianti, muratura, pittura, falegnameria, etc). Purtroppo lo scorso anno abbiamo perso per una malattia improvvisa un bravissimo giardiniere, che ci manca molto.
ML: L'amore di Susana per le piante e l'amore di William per la musica hanno trasformato una cava di pietra in un giardino famoso in tutto il mondo. Quali progetti ha per i prossimi anni per La Mortella e qual è il suo sogno nel cassetto?
AV: Il mio progetto più caro è realizzare la “fontana dell'Abbeveratoio” che Lady Walton voleva fare in ricordo della sua nativa Argentina. Poi vorrei rendere l'Archivio parzialmente fruibile anche al grande pubblico (oggi è consultabile solo da studiosi accreditati) organizzando display di foto e documenti. Inoltre vorrei realizzare all'interno del museo una zona dedicata a Lady Walton, mettendo in mostra i suoi cimeli a fianco a quelli del marito.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani preferisce e perché?
AV: Sono legata da amicizia, stima e contiguità geografica con i giardini della nostra zona – ''Villa San Michele'' a Capri, il ''Negombo'' qui ad Ischia, la ''Reggia di Caserta''. Ho nel cuore ''La Landriana'', con cui mi legano cari ricordi ed un rapporto di amicizia che dura da anni, e con cui collaboro alla organizzazione delle fiere. Un giardino che mi riprometto di visitare al più presto è ''La Pergola'', forse perché si affaccia sul mare come noi.
ML: Per chiudere, può raccontarmi un aneddoto legato al suo giardino?
AV: Mi diverte ricordare della volta in cui finalmente aprimmo il parcheggio al pubblico, dopo aver acquistato in mezzo a mille difficoltà un uliveto abbandonato adiacente al giardino. Lady Walton era seduta su una panchina a contemplare il lavoro realizzato, quando arrivò un visitatore, chiedendo notizie ed informazioni, e fu talmente soddisfatto della disponibilità della signora che le diede la mancia! Lei per non imbarazzarlo accettò senza battere ciglio, e successivamente raccontava a tutti di questo suo exploit.
Giardini La Mortella
Via Francesco Calise, 45 - 80075 Forio d'Ischia (NA)
Tel. +39 081 986220 - Sito web www.lamortella.org
ML: Qual è il percorso professionale che l'ha portata ad essere oggi Trustee della Fondazione William Walton ed erede spirituale di Lady Susana Walton?
AV: Ho iniziato a lavorare in questo mondo fin da ragazza, facendo la guida per i visitatori dei ''Giardini di Ninfa'', ma la passione per la botanica e per il giardinaggio praticato, attivo, mi accompagnano dalla prima infanzia. A Ninfa ho poi collaborato in alcuni settori specifici, quali l'inventario delle piante e i corsi di preparazione per le nuove guide. Successivamente fui incaricata dall'''American Academy in Rome'' del restauro e la gestione dei giardini della loro sede di Roma, sul Gianicolo: 5 ettari di verde che circondano i vari edifici della proprietà. Ancora oggi sono consulente dell'''Accademia Americana'' per la gestione e sviluppo di questi giardini, in una attività di curatela ininterrotta che prosegue da più di 25 anni. Proprio l'Accademia, nel 1997, mi diede l'incarico di organizzare una mostra sui Giardini Italiani disegnati da ''Russell Page'', ed in quella occasione conobbi Lady Walton e visitai ''La Mortella'' per la prima volta.
ML: Quando ha conosciuto Susana Walton era già vedova del famoso compositore britannico William Walton? Quale fu la sua impressione di questa signora argentina dal formidabile temperamento e tenacia? In cosa la percepiva simile a Lei e in cosa profondamente distante?
AV: William Walton è scomparso nel 1983, e Lady Walton dopo la morte del marito si è dedicata con leggendaria energia a realizzare i suoi ultimi desideri: garantire un futuro alla Mortella, creare una Fondazione che ereditasse le proprietà, aiutare i giovani musicisti. Quando la conobbi, Susana da soli 5 anni aveva aperto al pubblico il giardino, e si iniziava appena a parlarne tra gli specialisti. Il mio incontro con Susana è indimenticabile: fu una connessione immediata, un istantaneo riconoscersi su molti piani. Io riconobbi un'anima affine, che aveva il mio stesso amore totalizzante per il mondo verde, con una visione, obiettivi e valori che rispecchiavano il mio modo di essere. Lei trovò in me il braccio destro che cercava da tanto tempo, la persona alla quale affidare il futuro del giardino. Ci accumunava la passione fervida per le piante e un approccio entusiasta al lavoro, il senso del dovere, l'umorismo e la curiosità per il mondo. Lady Walton era dotata di un carisma e di una comunicativa eccezionali, era spiritosa ed intelligente, di una generosità immensa spesso celata dietro atteggiamenti ironici e a volte caustici; era capace di occupare la ribalta e scatenare partigianerie, e non si tirava mai indietro. Una figura di grande impatto mediatico, come si direbbe oggi, legata anche al ricordo di un mondo, una società e di uno stile di vita circondati da un alone quasi fiabesco.
ML: Quando è stata inaugurata la prima stagione concertistica ai Giardini La Mortella e per volere di chi?
AV: Lady Walton ha iniziato ad organizzare le attività musicali alla Mortella anche prima di completare le operazioni necessarie per aprire il giardino al pubblico, quindi la musica ha preceduto l'apertura del giardino (1992). Dal 1990 al 2000, la signora organizzò Masterclass per cantanti d'opera, uno all'anno, gratuiti per i giovani studenti, che potevano godere di insegnanti d'eccezione in un contesto stimolante ed evocativo. Durante i masterclass Lady Walton notò l'incredibile successo che avevano i concerti di fine corso che i giovani offrivano al pubblico, e capì che c'era un grande desiderio di musica tra i visitatori del giardino. Così stabilì i primi contatti con i conservatori di Roma, Napoli e Fiesole e nel 1998 inaugurò la prima stagione di musica da camera. Negli anni l'attività concertistica è diventata preponderante, e oggi ''La Mortella'' organizza annualmente più di 60 concerti, in collaborazione con scuole ed istituzioni musicali di tutta Europa. Questi concerti impegnano esclusivamente musicisti giovani, per realizzare il desiderio di William Walton che ''La Mortella'' potesse aiutare i giovani talenti a spiccare il volo.
ML: Lei aveva già una conoscenza delle specie subtropicali prima di occuparsi dei Giardini de ''La Mortella''?
AV: Ne avevo una conoscenza più teorica che pratica: le conoscevo attraverso i miei studi, i libri, le visite negli orti botanici, e qualcuna la avevo coltivata come pianta da appartamento. Ricordo bene la sorpresa di vedere ambientate in giardino, dove avevano raggiunto dimensioni anche imponenti, le specie che avevo coltivato in vaso dietro ad un vetro per anni!
ML: Quale esemplare le piace di più e perché?
AV: Una pianta alla quale sono molto legata è lo ''Strongylodon macrobotrys'', la cosiddetta “Liana di Giada” delle Filippine, che coltiviamo nella Serra della Victoria. Oltre ad essere di una bellezza memorabile, con i suoi lunghi racemi di fiori turchesi, mi coinvolge in modo particolare perché ricordo ancora l'emozione che ci regalò quando produsse il primo fiore, nel 2003. Lady Walton l'aveva piantata nel 1998 e la pianta ha impiegato 5 anni per raggiungere uno sviluppo tale da permetterle di fiorire. Quell'anno i fiori non furono molti, ma adesso fiorisce ogni primavera con una generosità che non manca di sorprenderci ogni volta.
ML: Quale parte del giardino ama di più e perché?
AV: Questa è una domanda alla quale è difficile dare una risposta: per ogni area del giardino ho un tesoro di immagini, ricordi, storie, considerazioni, idee e sogni, per cui non posso fare una classifica. Alcune zone richiedono maggiore impegno, altre devono ancora essere portate a compimento, altre ancora pur essendo in sé concluse sono passibili di nuovi sviluppi e quindi le guardo con l'occhio del domani. Un merito che mi ascrivo è quello di aver lavorato in tutti questi anni per accentuare il carattere peculiare di ogni zona, diversificandone gli elementi: rendendo ad esempio sempre più orientale la zona della Sala Thai, accentuando il carattere tropicale della Valle, arricchendo la gamma di piante della zona Mediterranea, cercando e trovando una identità anche per il Tempio del Sole. Questo lavoro di ricerca è fonte di grande appagamento e stimolo.
ML: Quali conoscenze bisogna possedere per gestire efficacemente uno scrigno botanico come quello che Lei dirige? E quanto ha influito la sua formazione nella capacità di saper valorizzare e mantenere nel tempo vivo l'interesse per quest'oasi verde?
AV: Penso che sia necessaria una conoscenza appassionata e vasta del mondo delle piante, unita ad un approccio molto concreto, operativo; l'umiltà di capire quando e come avvalersi delle consulenze ed i consigli dei professionisti; almeno una infarinatura delle tematiche gestionali ed amministrative; la capacità di circondarsi di collaboratori in gamba e saper lavorare con diverse persone, creando un senso di appartenenza ed uno spirito di squadra; doti organizzative e una visione per il futuro e una solida fiducia nei valori della cultura e della natura. La mia formazione trasversale mi ha di sicuro aiutato a gestire un luogo che è costituito dal binomio inscindibile musica e giardino. Il background umanistico credo favorisca una visione articolata dei vari problemi e conferisca la capacità di armonizzare punti di vista contrastanti, insieme a quel pizzico di visionarietà che permette di proiettarsi nel futuro mentre l'approccio pragmatico di stampo anglosassone di sicuro aiuta nella gestione del quotidiano.
ML: Quali sono gli elementi fondamentali per una buona manutenzione del Giardino?
AV: In generale, la manutenzione costante e continua, quotidiana, affidata NON ad elementi esterni ma a giardinieri fissi, che sentano il giardino come qualcosa di proprio e che lo curino con dedizione ed amore. Poi è fondamentale la presenza assidua di un curatore, che sia il proprietario o una persona incaricata, che viva di continuo nel giardino e non permetta mai che si abbassino gli standard qualitativi. Ovviamente una grande passione è la forza motrice dietro a tutto ciò.
ML: Quanti giardinieri ha al momento?
AV: In questo momento abbiamo 5 giardinieri e 3 manutentori (che si occupano di impianti, muratura, pittura, falegnameria, etc). Purtroppo lo scorso anno abbiamo perso per una malattia improvvisa un bravissimo giardiniere, che ci manca molto.
ML: L'amore di Susana per le piante e l'amore di William per la musica hanno trasformato una cava di pietra in un giardino famoso in tutto il mondo. Quali progetti ha per i prossimi anni per La Mortella e qual è il suo sogno nel cassetto?
AV: Il mio progetto più caro è realizzare la “fontana dell'Abbeveratoio” che Lady Walton voleva fare in ricordo della sua nativa Argentina. Poi vorrei rendere l'Archivio parzialmente fruibile anche al grande pubblico (oggi è consultabile solo da studiosi accreditati) organizzando display di foto e documenti. Inoltre vorrei realizzare all'interno del museo una zona dedicata a Lady Walton, mettendo in mostra i suoi cimeli a fianco a quelli del marito.
ML: Quale giardino del network Grandi Giardini Italiani preferisce e perché?
AV: Sono legata da amicizia, stima e contiguità geografica con i giardini della nostra zona – ''Villa San Michele'' a Capri, il ''Negombo'' qui ad Ischia, la ''Reggia di Caserta''. Ho nel cuore ''La Landriana'', con cui mi legano cari ricordi ed un rapporto di amicizia che dura da anni, e con cui collaboro alla organizzazione delle fiere. Un giardino che mi riprometto di visitare al più presto è ''La Pergola'', forse perché si affaccia sul mare come noi.
ML: Per chiudere, può raccontarmi un aneddoto legato al suo giardino?
AV: Mi diverte ricordare della volta in cui finalmente aprimmo il parcheggio al pubblico, dopo aver acquistato in mezzo a mille difficoltà un uliveto abbandonato adiacente al giardino. Lady Walton era seduta su una panchina a contemplare il lavoro realizzato, quando arrivò un visitatore, chiedendo notizie ed informazioni, e fu talmente soddisfatto della disponibilità della signora che le diede la mancia! Lei per non imbarazzarlo accettò senza battere ciglio, e successivamente raccontava a tutti di questo suo exploit.
Giardini La Mortella
Via Francesco Calise, 45 - 80075 Forio d'Ischia (NA)
Tel. +39 081 986220 - Sito web www.lamortella.org
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Il giardinaggio è il più puro dei piaceri umani- Francis Bacon - |
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