Grandi Giardini Italiani Srl

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Italy

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9 Marzo 2018

Un giardino technicolor nel cuore del Veneto

Monica Lamberti intervista il Conte Giuseppe Sigurtà

M.L.: Fu suo nonno ad acquistare la proprietà? Quale mestiere faceva? Qual era la sua visione?
G.S.: Sì fu mio nonno Carlo Sigurtà che era un industriale farmaceutico. Decise di acquistare questo immenso terreno poiché considerava la terra come un bene che non avrebbe subito una svalutazione. Poi si innamorò del Parco e decise nel 1978 di aprirlo al pubblico. Il prossimo 19 marzo sono 40 anni che il Parco Giardino Sigurtà accoglie gli amanti della Natura.

M.L.: Da quando si occupa Lei del Parco Sigurtà? È un lavoro o una scelta di vita?
G.S.: Mi occupo di questo tesoro verde dal 2000 ed è non solo una scelta di vita e un lavoro, ma anche un divertimento.

M.L.: Lei ha sempre fatto delle scelte innovative, vuole condividere con noi alcune di esse?
G.S.: Ho cercato di rendere “dinamico” il Parco, introducendo differenti fioriture che si susseguono nel corso delle stagioni. Come Tulipanomania, la fioritura più importante di tulipani in Italia con più di un milione di bulbi. Inoltre dall'anno 2000 sono state introdotte diverse modalità di visita al Parco come i golf-cart elettrici, il trenino panoramico, lo shuttle elettrico, le biciclette e quest'anno avremo anche modelli di bici a pedalata assistita.

M.L:: Quale importanza dà al personale e alla loro formazione?
G.S.: Molta, bisogna investire nelle risorse umane e valorizzarle.

M.L.: Sappiamo che Lei è uno dei proprietari che investe in piante somme considerevoli. Dove le acquista? Qual è la fioritura di cui è più fiero?
G.S.: Tulipanomania è la fioritura a cui sono più affezionato e acquisto i bulbi in Olanda e Turchia. Per le altre piante mi affido a diversi vivai anche locali, tra cui Canneto sull'Oglio (MN).

M.L.: Parco Sigurtà è un Parco in technicolor poiché offre in ogni stagione fioriture diverse. Avete una programmazione già stabilita oppure sperimentate?
G.S.: Abbiamo una programmazione stabilita a cui introduciamo elementi di novità.

M.L.: Quanti giardinieri avete? Dove si sono formati?
G.S.: Ne abbiamo 20 e si sono formati lavorando al Parco, abbiamo inoltre dei consulenti botanici a supporto.

M.L.: Il vostro è uno tra i giardini del Network più grandi per estensione. Come avviene l'irrigazione? Quali prodotti usate per la cura e manutenzione del verde?
G.S.: L'irrigazione si effettua prelevando l'acqua dal fiume Mincio e grazie a 100 km di tubature. È un processo che avviene a scorrimento, un antico sistema che vede i giardinieri direzionare l'acqua con assi di legno, ad esempio nel Grande Tappeto Erboso, oppure l'acqua viene distribuita attraverso getti. Per quanto riguarda la manutenzione utilizziamo motoseghe, tagliaerba e tutti i mezzi necessari per un giardino.

M.L.: Quando siete entrati nella rete Grandi Giardini Italiani? Qual è il giardino che amate di più nel Network?
G.S.: Siamo entrati nel 2006 e l'Italia è il giardino d'Europa quindi tante sono le bellezze verdi: non mi sento di dire di preferire uno piuttosto che un altro.

M.L.: Il Parco Sigurtà mostra un'attenzione particolare per le persone diversamente abili. In che modo si concretizza questa sensibilità?
G.S.: Il Parco Giardino Sigurtà è un paradiso naturale accessibile a tutti, privo di barriere architettoniche e con diverse possibilità di visita lungo i 20 chilometri di viali in porfido. Gli ospiti con difficoltà di movimento troveranno un'area riservata a bordo dei trenini panoramici, dotati di apposita pedana elettrica, che permette anche ai visitatori in carrozzina di godersi comodamente il tour lungo l' ''Itinerario degli Incanti''. All'interno del Parco si trovano tre toilette prive di barriere architettoniche, posizionate lungo l'itinerario principale.

M.L.: Avete aperto da poco un ristorante annesso al Parco, quale altre novità sono in arrivo?
G.S.: Per il 2018 le novità saranno la panchina degli innamorati, le biciclette a pedalata assistita e altre novità (che non sveliamo ancora) per i tulipani. Il Ristorante Sigurtà ha arricchito la sua offerta e propone piatti della tradizione e prodotti locali di prima qualità.

M.L.: Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato al suo Parco?
G.S.: Un ricordo che risale a quando ero bambino: era il momento di realizzare le vasche dei Giardini Acquatici e si voleva “portare” il Castello Scaligero di Valeggio s/M dentro questi specchi d'acqua; rammento i tecnici che con i teli imbevuti d'acqua tentavano di cercare l'immagine riflessa della fortezza per così trovare la posizione esatta dove realizzare i laghetti. L'obiettivo era creare questo fantastico effetto ottico che ancora oggi affascina milioni di visitatori.

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- Steve Maraboli -

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