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10 Novembre 2017
Appunti di viaggio: il Castello di San Pelagio
A pochi chilometri da Padova nel borgo di Due Carrare sorge il Castello di San Pelagio, uno scrigno custode di un'eredità storica ultra centenaria.
Il complesso, così come lo conosciamo oggi, è frutto di interventi compiuti in epoche diverse. Dell'antico castello medievale è rimasta intatta la caratteristica Torre merlata, ricordo della famiglia dei Carresi, signori di Padova dal 1318 al 1405. La parte abitativa, invece, è stata riadattata a Villa attorno al 1775 dai conti Zaborra, che ancora oggi ne sono i proprietari. In epoca mderna, intorno al 1970, il Castello è stato oggetto di un sapiente lavoro di restauro che ha portato nel 1980 all'inaugurazione del ''Museo del Volo'', frutto dell'impegno della proprietà di aprire le porte dell'antico maniero al pubblico invitandolo a vivere un luogo che profuma di storia passeggiando nel giardino, visitando l'area museale, partecipando ad un evento o organizzando qui il proprio.
La visita ha inizio dal ''Viale delle Rose'' che ci accompagna dall'ingresso della proprietà alla biglietteria. In questa stagione si può solo immaginare il tripudio di colori e di essenze che pervadono il tunnel, all'apice della sua superba bellezza in maggio.
Superata la biglietteria, è il giardino di rappresentanza a stupire. Suddiviso in quattro parti, rappresentazione simbolica dei quattro elementi naturali – acqua, fuoco, aria e terra – è dominato al centro da una vasca di ninfee e costeggiato su di un lato da uno spazio un tempo utilizzato come ricovero di attrezzi agricoli.
Da qui, oltrepassato il cancello in ferro battuto, i colori dell'autunno esplodono con tutta la loro forza dirompente lungo il ''Viale dei Carpini centenari'' che conduce all'antica ''Ghiacciaia'', un ambiente in cui in passato veniva immagazzinato il ghiaccio per preservare i cibi. Alla sua destra si apre la ''Peschiera'', ora interessata da lavori di sistemazione. In particolare, in Primavera, il bersò realizzato con antiche eliche di veicoli storici sarà ricoperto da glicini, e ancora glicini rampicanti si intravedono sullo splendido colonnato che introduce all'isolotto che domina il laghetto e che nella prossima stagione sarà sede di eventi esclusivi.
Alla sinistra del Viale la scena è dominata dalle rigorose geometrie del “Labirinto del Minotauro” e di quello del “Forse che sì, forse che no” che con le loro simbologie incuriosiscono, attraggono e affascinano i visitatori di ogni età. Se il primo è dominato dal tema del volo rappresentato dal mito di Icaro, il secondo, più giovane e più piccolo, è univiario con il cuore disseminato da specchi. Alla fine della ''Carpinata'', si apre dinanzi agli occhi del visitatore il ''Campo di Volo'' da cui Gabriele D'Annunzio partì con i suoi compagni, il 9 agosto 1918, per compiere l'eroico e simbolico volo su Vienna.
Ed è proprio il tema del volo quel sottile filo rosso che lega interno ed esterno e che rende questo luogo unico nel suo genere, in omaggio al poeta Gabriele D'Annunzio. Non c'è da stupirsi allora se passeggiando nei vari ambienti del Giardino, troverete dei cimeli aeronautici quasi abbracciati dalle fronde degli alberi.
A terminare il percorso, il Giardino Segreto, quello di famiglia in cui si coltivavano un tempo piante e erbe aromatiche, e il Brolo, un incrocio tra un giardino ornamentale e un orto/frutteto dedicato alla sperimentazione dei piccoli botanici ospiti della Villa.
Lasciato il giardino è l'interno, il Castello, oggi sede del ''Museo del Volo'' a divenire protagonista, nato per volontà dei suoi proprietari di tramandare la storia di questo epico avvenimento. Qui sono conservate ancora intatte quattro stanze riservate a Gabriele D'Annunzio, in memoria del suo storico soggiorno, tra il 1917 e il 1918. Dall'arredo ai cimeli più preziosi fino al mobilio, tutto è conservato come si presentava allora. Un percorso che si snoda lungo 35 ambienti e che si presenta come un racconto cronologico della storia del volo che spazia dalla mitologia al volo degli uccelli, da Leonardo da Vinci alle conquiste spaziali. La novità del prossimo anno sarà l'arricchimento del percorso museale con contenuti multimediali per far immergere il visitatore in un'esperienza del Volo a 360°.
Se vi ho incuriosito vi invito a scoprire voi stessi questo scrigno poliedrico e apprezzarne la splendida colorazione autunnale domenica 12 e 19 novembre. Due appuntamenti dedicati al fall foliage, con inizio alle ore 15, dedicati a tutta la famiglia e organizzati in collaborazione con l'Associazione Volo d'Icaro. Prendetevi almeno tre ore di tempo per apprezzare le eclettiche sfaccettature del luogo.
Oggi mi congedo da voi non con la solita allegria, ma salutando con immenso dispiacere Bona Zanuso, storico baluardo di Villa Trissino Marzotto, che ci ha lasciato in questi giorni e a lei dedico questo pensiero:
“Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell'erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto i tuoi piedi...” (Walt Whitman)
Monica Lamberti
Il complesso, così come lo conosciamo oggi, è frutto di interventi compiuti in epoche diverse. Dell'antico castello medievale è rimasta intatta la caratteristica Torre merlata, ricordo della famiglia dei Carresi, signori di Padova dal 1318 al 1405. La parte abitativa, invece, è stata riadattata a Villa attorno al 1775 dai conti Zaborra, che ancora oggi ne sono i proprietari. In epoca mderna, intorno al 1970, il Castello è stato oggetto di un sapiente lavoro di restauro che ha portato nel 1980 all'inaugurazione del ''Museo del Volo'', frutto dell'impegno della proprietà di aprire le porte dell'antico maniero al pubblico invitandolo a vivere un luogo che profuma di storia passeggiando nel giardino, visitando l'area museale, partecipando ad un evento o organizzando qui il proprio.
La visita ha inizio dal ''Viale delle Rose'' che ci accompagna dall'ingresso della proprietà alla biglietteria. In questa stagione si può solo immaginare il tripudio di colori e di essenze che pervadono il tunnel, all'apice della sua superba bellezza in maggio.
Superata la biglietteria, è il giardino di rappresentanza a stupire. Suddiviso in quattro parti, rappresentazione simbolica dei quattro elementi naturali – acqua, fuoco, aria e terra – è dominato al centro da una vasca di ninfee e costeggiato su di un lato da uno spazio un tempo utilizzato come ricovero di attrezzi agricoli.
Da qui, oltrepassato il cancello in ferro battuto, i colori dell'autunno esplodono con tutta la loro forza dirompente lungo il ''Viale dei Carpini centenari'' che conduce all'antica ''Ghiacciaia'', un ambiente in cui in passato veniva immagazzinato il ghiaccio per preservare i cibi. Alla sua destra si apre la ''Peschiera'', ora interessata da lavori di sistemazione. In particolare, in Primavera, il bersò realizzato con antiche eliche di veicoli storici sarà ricoperto da glicini, e ancora glicini rampicanti si intravedono sullo splendido colonnato che introduce all'isolotto che domina il laghetto e che nella prossima stagione sarà sede di eventi esclusivi.
Alla sinistra del Viale la scena è dominata dalle rigorose geometrie del “Labirinto del Minotauro” e di quello del “Forse che sì, forse che no” che con le loro simbologie incuriosiscono, attraggono e affascinano i visitatori di ogni età. Se il primo è dominato dal tema del volo rappresentato dal mito di Icaro, il secondo, più giovane e più piccolo, è univiario con il cuore disseminato da specchi. Alla fine della ''Carpinata'', si apre dinanzi agli occhi del visitatore il ''Campo di Volo'' da cui Gabriele D'Annunzio partì con i suoi compagni, il 9 agosto 1918, per compiere l'eroico e simbolico volo su Vienna.
Ed è proprio il tema del volo quel sottile filo rosso che lega interno ed esterno e che rende questo luogo unico nel suo genere, in omaggio al poeta Gabriele D'Annunzio. Non c'è da stupirsi allora se passeggiando nei vari ambienti del Giardino, troverete dei cimeli aeronautici quasi abbracciati dalle fronde degli alberi.
A terminare il percorso, il Giardino Segreto, quello di famiglia in cui si coltivavano un tempo piante e erbe aromatiche, e il Brolo, un incrocio tra un giardino ornamentale e un orto/frutteto dedicato alla sperimentazione dei piccoli botanici ospiti della Villa.
Lasciato il giardino è l'interno, il Castello, oggi sede del ''Museo del Volo'' a divenire protagonista, nato per volontà dei suoi proprietari di tramandare la storia di questo epico avvenimento. Qui sono conservate ancora intatte quattro stanze riservate a Gabriele D'Annunzio, in memoria del suo storico soggiorno, tra il 1917 e il 1918. Dall'arredo ai cimeli più preziosi fino al mobilio, tutto è conservato come si presentava allora. Un percorso che si snoda lungo 35 ambienti e che si presenta come un racconto cronologico della storia del volo che spazia dalla mitologia al volo degli uccelli, da Leonardo da Vinci alle conquiste spaziali. La novità del prossimo anno sarà l'arricchimento del percorso museale con contenuti multimediali per far immergere il visitatore in un'esperienza del Volo a 360°.
Se vi ho incuriosito vi invito a scoprire voi stessi questo scrigno poliedrico e apprezzarne la splendida colorazione autunnale domenica 12 e 19 novembre. Due appuntamenti dedicati al fall foliage, con inizio alle ore 15, dedicati a tutta la famiglia e organizzati in collaborazione con l'Associazione Volo d'Icaro. Prendetevi almeno tre ore di tempo per apprezzare le eclettiche sfaccettature del luogo.
Oggi mi congedo da voi non con la solita allegria, ma salutando con immenso dispiacere Bona Zanuso, storico baluardo di Villa Trissino Marzotto, che ci ha lasciato in questi giorni e a lei dedico questo pensiero:
“Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell'erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto i tuoi piedi...” (Walt Whitman)
Monica Lamberti
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Bisogna capire la cosa che si vuol far crescere, capirla nel vero senso della parola. “Avere il pollice verde” non è un semplice modo di dire, è un fatto che rimane incomprensibile solo a chi è inesperto. Per “avere un pollice verde”, tuttavia, è necessario avere anche “un cuore verde”.- Russell Page, The Education of a Gardener - |
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