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28 Aprile 2017
Le rose di Palazzo Patrizi
Quando agli inizi degli anni ottanta Umberta Montoro giunse a Palazzo Patrizi, a Castel Giuliano, la dimora storica necessitava di un deciso intervento di recupero. Antico insediamento etrusco romano, proprietà dei Marchesi Patrizi dal Cinquecento, il Palazzo è arrivato sino ai nostri giorni mantenendo l'impianto originario realizzato tra il ‘600 e il ‘700 dall'Architetto Cipriani con l'aggiunta al nucleo più antico di un grande scalone e di una galleria affrescata da Giovanni Battista Passeri. Adiacente al palazzo si trova una chiesa padronale del 1700 che fu parrocchia per moltissimi anni intitolata a S. Filippo Neri.
Tanta era la bellezza del luogo e il fascino dei Monti della Tolfa, che sembravano quasi abbracciare l'antica dimora, che la marchesa si attivò da subito per far tornare il Palazzo al fasto di un tempo restituendo dignità al piano nobile trasformato negli anni in un pollaio. I lavori procedettero speditamente e una volta terminati, poté guardarsi attorno con occhi nuovi e fu allora che notò da una finestra del terzo piano del Castello un giardino segreto. Era ingiallito e spoglio, solo qualche rosa faceva capolino e si sforzava tenacemente di sopravvivere e di mostrare la propria bellezza. In quell'attimo prese corpo nella mente e nel cuore di Umberta un intento: quello di riportare in vita quel giardino sbiadito che nascondeva potenzialità inespresse. Il problema principale era l'assenza di acqua, eppure la marchesa era certa che in una terra abitata dagli etruschi prima e dai romani poi, quella linfa vitale non poteva mancare, era solo nascosta da qualche parte. Grazie all'aiuto di un rabdomante furono individuate delle antiche condotte romane che ancora oggi apportano l'acqua necessaria alla vitalità del giardino. Furono poi piantate rose, alberi e piante aromatiche. E piano piano il giardino segreto crebbe e riprese vigore. Oggi il parco mantiene intatta la sua struttura originaria e sembra sfumare dolcemente negli attigui boschi della Tolfa, che lo circondano e lo proteggono. Se lo si dovesse descrivere in una sola parola, lo si potrebbe definire un giardino armonico: una successione di elementi affini che creano una sinfonia che inebria l'animo dello spettatore. Protagonista assoluta è la rosa, che avvolge persino le mura del Castello. Se per alcuni fu un azzardo la loro posa, per noi spettatori di questo mirabile spettacolo fu un'intuizione geniale della sua ideatrice. È grazie alla Marchesa se oggi restiamo ammaliati nel vederle arrampicarsi fiere su di esse.
Tutto ebbe inizio con una rosa e tutt'oggi la passione per le rose che lega Umberta al suo giardino segreto, è un valzer d'amore che si rinnova ogni anno nella “Festa delle Rose”, un appuntamento capace di richiamare migliaia di visitatori attratti dalla possibilità di vivere la magia di questo luogo. Quest'anno la magia si ripete sabato 13 e domenica 14 Maggio quando le porte del giardino segreto si apriranno ed esso potrà mostrarsi in tutto il suo splendore.
Se vuoi saperne di più sul giardino di Palazzo Patrizi, ti invito a leggere il libro di Umberta Patrizi Montoro, edito da Grandi Giardini Italiani, dal titolo ''Il Giardino di Pensieri'' (disponibile sul nostro sito).
Monica Lamberti
Tanta era la bellezza del luogo e il fascino dei Monti della Tolfa, che sembravano quasi abbracciare l'antica dimora, che la marchesa si attivò da subito per far tornare il Palazzo al fasto di un tempo restituendo dignità al piano nobile trasformato negli anni in un pollaio. I lavori procedettero speditamente e una volta terminati, poté guardarsi attorno con occhi nuovi e fu allora che notò da una finestra del terzo piano del Castello un giardino segreto. Era ingiallito e spoglio, solo qualche rosa faceva capolino e si sforzava tenacemente di sopravvivere e di mostrare la propria bellezza. In quell'attimo prese corpo nella mente e nel cuore di Umberta un intento: quello di riportare in vita quel giardino sbiadito che nascondeva potenzialità inespresse. Il problema principale era l'assenza di acqua, eppure la marchesa era certa che in una terra abitata dagli etruschi prima e dai romani poi, quella linfa vitale non poteva mancare, era solo nascosta da qualche parte. Grazie all'aiuto di un rabdomante furono individuate delle antiche condotte romane che ancora oggi apportano l'acqua necessaria alla vitalità del giardino. Furono poi piantate rose, alberi e piante aromatiche. E piano piano il giardino segreto crebbe e riprese vigore. Oggi il parco mantiene intatta la sua struttura originaria e sembra sfumare dolcemente negli attigui boschi della Tolfa, che lo circondano e lo proteggono. Se lo si dovesse descrivere in una sola parola, lo si potrebbe definire un giardino armonico: una successione di elementi affini che creano una sinfonia che inebria l'animo dello spettatore. Protagonista assoluta è la rosa, che avvolge persino le mura del Castello. Se per alcuni fu un azzardo la loro posa, per noi spettatori di questo mirabile spettacolo fu un'intuizione geniale della sua ideatrice. È grazie alla Marchesa se oggi restiamo ammaliati nel vederle arrampicarsi fiere su di esse.
Tutto ebbe inizio con una rosa e tutt'oggi la passione per le rose che lega Umberta al suo giardino segreto, è un valzer d'amore che si rinnova ogni anno nella “Festa delle Rose”, un appuntamento capace di richiamare migliaia di visitatori attratti dalla possibilità di vivere la magia di questo luogo. Quest'anno la magia si ripete sabato 13 e domenica 14 Maggio quando le porte del giardino segreto si apriranno ed esso potrà mostrarsi in tutto il suo splendore.
Se vuoi saperne di più sul giardino di Palazzo Patrizi, ti invito a leggere il libro di Umberta Patrizi Montoro, edito da Grandi Giardini Italiani, dal titolo ''Il Giardino di Pensieri'' (disponibile sul nostro sito).
Monica Lamberti
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È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante- Antoine de Saint-Exupery - |
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