Grandi Giardini Italiani Srl

c/o Villa Erba
Largo Luchino Visconti, 4
22012 Cernobbio (COMO)
Italy

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

© Castello di Pralormo

Piemonte

Castello di Pralormo

Pralormo, Torino

Giardino botanico
Dove dormire
Dove mangiare
Eco friendly
Parzialmente accessibile ai disabili
Pet Friendly

Appunti di viaggio

Nel cuore del Piemonte, tra Torino e Alba, facilmente raggiungibile dall'autostrada sorge il Castello di Pralormo, un feudo di origine medievale risalente al XIII secolo che vanta, in aprile, la fioritura di oltre 75.000 tulipani e narcisi. L'evento è celebrato ogni anno con la mostra Messer Tulipano che coinvolge tutto il villaggio di Pralormo.

Raggiungere il Castello non sarà difficile per il forestiero a cui basterà seguire lo sciame di tulipani che adornano i balconi della ridente cittadina per tutto il mese di aprile.
Da maggio a novembre il Castello e il suo splendido parco sono visitabili solo la domenica e nei giorni festivi.

Oggi il Castello è dimora dei Conti di Pralormo che aprono le porte ai visitatori per mostrare loto l'intero feudo, dalle cantine alle ampie cucine, passando per i saloni aulici, lo studio del Ministro, il salotto della musica, fino a salire al terzo piano, custode di una preziosa rarità: la collezione di treni in miniatura frutto della passione che il conte Edoardo Beraudo di Pralormo coltivò a partire dal 1896 e per tutta la vita.

Come arrivare

In auto
A21 Torino-Piacenza uscita SANTENA, proseguire per ALBA-POIRINO
A21 Piacenza-Torino, uscita VILLANOVA D'ASTI. Poi seguire le indicazioni per ALBA-POIRINO
A6 Torino-Savona, uscita CARMAGNOLA. Poi seguire le indicazioni per PRALORMO


In treno
In treno stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, metropolitana fino a Piazza Carducci e poi autobus GTT Torino – Poirino – Alba

In bus
Linea GGT Torino – Poirino – Alba
Informazioni: 800 019152 - www.gtt.to.it

Cenni storici

Il castello, di origini medievali, è stato trasformato nel corso dei secoli in una piacevole residenza, circondata da un sontuoso parco all'inglese progettato nel XIX secolo dal paesaggista di corte Xavier Kurten.
Questi diede vita a un ''percorso di delizie'' con effetti scenografici, sapienti cannocchiali prospettici tra gli alberi, per dare risalto al magnifico panorama di montagne che abbraccia il giardino, e una continua alternanza di colori, fioriture e profumi nel corso delle stagioni.
Il progetto del Kurten è stato completamente realizzato e l'impianto si è conservato fino ai giorni nostri con limitati cambiamenti legati ai mutamenti del gusto alla fine del XIX secolo.
Nel parco, dominato da imponenti cedri del Libano, furono introdotti i bambù e una rara specie arbustiva (clerodendrum Perbungei), ma anche una serra per le specie tropicali ed un giardino con fioriture a rotazione di calicantus, forsitzie, spiree, boules de neige, biancospini, lillà, maggiociondoli, iris e Koelreuteria.
Una delle meraviglie di questo giardino sono le grandi, vellutate peonie e le rose, presenti a Pralormo già nel 1500. Di recente è stato messo a dimora un viale di ciliegi rosa giapponesi, ai piedi dei quali sono state create aiuole di tulipani dello stesso colore.

In questa straordinaria cornice fioriscono ogni primavera oltre 100.000 tulipani: morbide aiuole costeggiano i viali e gli alberi secolari e, per tutto il mese di aprile, le fioriture delle bulbose si associano a quelle del parco. In occasione di questa fioritura apre al pubblico un grande evento, ormai molto amato e atteso: “Messer Tulipano”.
La visita del castello, tuttora residenza abituale dei conti di Pralormo, offre due itinerari. Oltre alla visita della dimora, che comprende cantine, dispense, ampie cucine e poi i saloni aulici, lo studio del Ministro, il salotto della musica, è stato recentemente inaugurato un nuovo itinerario dedicato ad un plastico realizzato a fine Ottocento sul quale corrono trenini d'epoca attraversando gallerie scavate nei muri, paesaggi e stazioni.

Il castello dispone di eleganti pertinenze, a disposizione per matrimoni ed eventi, e di alcune rural suites dedicate ai mestieri indispensabili alla vita nel castello: il cocchiere, la giardiniera, l'ortolano, l'erborista e il boscaiolo. Occasioni per vivere un'esperienza unica!

Eco friendly

Per l'irrigazione del parco non si attinge né all'acqua potabile né ai pozzi, grazie al sistema progettato e realizzato da Xavier Kurten nel XIX secolo e oggetto di continue e attente manutenzioni: le acque piovane sono raccolte dai tetti del castello, dell'Orangerie, del fabbricato rurale confinante con il parco e dai viali del giardino confluendo attraverso tubature sotterranee in terracotta in due specchi d'acqua realizzati dal Kurten nel parco. Questo sistema improntato al risparmio delle risorse idriche, essenziale in una zona tanto arida, permette ancora oggi di sopperire al fabbisogno del giardino.
Nelle vecchie fotografie si vedono giardinieri con il carretto a botticella che bagnano i fiori e i bambini di casa Pralormo in posa a cavalcioni dell'asinello che trainava il carretto. Oggi si usa la stessa preziosa riserva d'acqua, ma con un moderno impianto d'irrigazione sotterraneo. Esperienza antica e tecnologia moderna.
L'azienda agricola che circonda il parco storico, tuttora gestita dalla famiglia anche allo scopo di preservare il paesaggio circostante è ora destinata a prato stabile per 5 anni, al fine di favorire l'arricchimento naturale del suolo, senza utilizzo di fertilizzanti chimici. Caratterizzata da un impianto fortemente paesaggistico, quasi una prosecuzione del parco del castello, l'azienda agricola è dotata di un lago creato nel 1820 per l'irrigazione, nel quale tinche e carpe sono ormai naturalizzate.

Pernottamento

Lungo il muro di cinta del Castello si affacciano Le case della giardiniera, appartamenti recentemente ristrutturati e personalizzati in base ai personaggi che un tempo qui vi abitavano e lavoravano.

Si abiterà quindi nella casa del cocchiere, dell'ortolano, del boscaiolo, della giardiniera o ancora in quella dell'erborista, perché proprio lì sorgeva la farmacia/erboristeria del paese.
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La tulipanomania nei Grandi Giardini Italiani

Testo di Giusi Galimberti

È storia. I tulipani con le loro corolle a coppa o, come definirono i turchi ottomani a “turbante'' (il nome viene dal termine “tulbendè” usato per questo copricapo) sono amatissimi. O meglio, piacciono proprio da impazzire, come si racconta di uomini che pur di averli nel loro giardino persero quasi la ragione. A cominciare dal sultano Solimano il Magnifico (1494-1566), che fece portare a Costantinopoli queste Liliacee dal loro luogo di origine: l'Anatolia e il mitico Pamir, il “tetto del mondo” dei russi, le “montagne celesti” dei cinesi.

In Europa fu il botanico olandese Carulus Clusius (1526-1609) che per primo coltivò questi fiori a Leiden, facendo scoppiare in quel Paese, nel Seicento, una tale mania per questi fiori da provocare una vera bolla economica. Gli olandesi, popolo pragmatico, seri calvinisti e commercianti abili non amano parlare di quegli anni, quando molti ricchi e nobili persero tutto per quell'effimera “febbre” floreale. Stesero un velo di silenzio storico.
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Kurten Xavier

Brühl, 28 dicembre 1769 – Racconigi, 8 dicembre 1840

Architetto di giardini tedesco, originario di Bruhl (Colonia), fu un esperto conoscitore di piante, ma anche di ingegneria idraulica. I suoi progetti sono tutti legati alla moda ‘inglese', che egli tradusse in una serie di stilemi (gruppi di alberi disposti in circolo, prati ‘all'olandese', laghetto con isola, e così via) facilmente percepibili in tutte le sue opere italiane. Egli, infatti, lavorò a lungo in Piemonte, fra il 1812 e il 1840, dove gli furono commissionati incarichi prestigiosi sia presso la corte sabauda (nei castelli di Racconigi, Pollenzo, Aglié e Govone) sia in proprietà private appartenenti alla nobiltà piemontese, come il castello Cavour di Santena, il Castello dei conti di Pralormo, il Torrione dei marchesi Doria Lamba di Pinerolo, ecc.). La sua competenza botanica gli consentì di utilizzare una gran varietà di specie, sfruttandone appieno dimensioni, forme e colori. Collaborò in modo stretto con gli architetti Ernesto Melano e Pelagio Palagi.
Informazioni
Orari di apertura
Stagione 2024
30 Marzo - 1 Maggio, MESSER TULIPANO
tutti i giorni, dalle 10:00 alle 19:00

5 Maggio - 27 Ottobre
tutte le domeniche, dalle 10:00 alle 18:00
Ingresso
  • Tariffe in vigore dal 30 Marzo al 1 Maggio
    - Visita di MESSER TULIPANO
    Intero feriale: € 10,00
    Intero weekend: € 9,00
    Gruppi (min. 15 persone): € 8,00
    Bambini (4 - 12 anni): € 5.00
    Bambini (fino ai 4 anni) e accompagnatori gruppo:
    - Visita guidata del Castello
    Intero: € 8,00
    Gruppi (min. 15 persone): € 8,00
    Bambini (4 - 12 anni) e disabili: € 5,00
    Bambini (fino ai 4 anni) e accompagnatori gruppo: gratuito
    - Visita guidata del Castello con l'itinerario ''Il trenino del Conte''
    Intero: € 12,00
    Bambini (4 - 12 anni) e disabili: € 8,00
    Bambini (fino ai 4 anni) e accompagnatori gruppo: gratuito
    - Visita abbinata Castello + ''Il trenino del Conte''
    Intero: € 15,00
    Bambini (4 - 12 anni) e disabili: € 10,00
    Bambini (fino ai 4 anni) e accompagnatori gruppo: gratuito
  • Tariffe in vigore dal 5 maggio al 27 ottobre
    - Visita guidata del Castello
    Intero: € 9,00
    Gruppi (min. 15 persone): € 8,00
    Bambini (4 - 12 anni) e disabili: € 5,00
    Bambini (fino ai 4 anni) e accompagnatori gruppo: gratuito
    - Visita al terzo piano del Castello con l'itinerario ''Il trenino del Conte''
    Intero: € 12,00
    Bambini (4 - 12 anni) e disabili: € 8,00
    Bambini (fino ai 4 anni) e accompagnatori gruppo: gratuito
    - Visita abbinata Castello + ''Il trenino del Conte''
    Intero: € 15,00
    Bambini (4 - 12 anni) e disabili: € 10,00
    Bambini (fino ai 4 anni) e accompagnatori gruppo: gratuito
Contatti
Via Umberto I, 26
10040 Pralormo (TO)

T. +39 011 884870 (feriali)
T. +39 011 8140981 (feriali)
T. +39 011 9481117 (sabato e festivi)

www.castellodipralormo.com
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Castello di Pralormo
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