Cenni storici
Nel cuore di una grande tenuta alle pendici dei monti della Tolfa, si trova il suggestivo parco secolare di Castel Giuliano, antico insediamento etrusco e romano divenuto proprietà dei marchesi Patrizi fin dal Cinquecento. Dopo secoli di abbandono i proprietari hanno voluto restituire al parco, al castello e alla chiesa di famiglia un lustro e uno splendore da tempo dimenticati, grazie a lunghi e accurati restauri.
Entrando in questo giardino incantato, dove la natura incontaminata si fonde armoniosamente con una sapiente ricerca botanico-paesaggistica,
si è subito immersi in una vegetazione lussureggiante, governata
con grande maestria. Erbe aromatiche e arbusti fioriti crescono alla base di maestosi e annosi esemplari di Pinus pinea, querce, cedri del Libano, magnolie e aceri, che accentuano il contrasto tra la natura spontanea e il verde governato a scopo ornamentale con superba raffinatezza di toni e colori.
La vera particolarità di questo giardino è rappresentata dalle rose, per le quali la marchesa Umberta Patrizi nutre da anni una vera passione, che le ha consentito di trasformare Castel Giuliano in uno dei maggiori roseti privati italiani. Centinaia di rose antiche, tra le quali restano impressi nella memoria magnifici esemplari di “Albéric Barbier” (varietà del 1821), “Blu Magenta” (risalente al 1900), “Sweet Juliette” (creata nel 1989 dall'inglese Austin prendendo a modello le rose ottocentesche, ma ottenendo la rifiorenza di quelle moderne), si arrampicano sulle mura con risultati strepitosi. Molte altre rose arbustive formano bordure e siepi, condividono gli spazi sapientemente progettati con le digitali, i mirti, le lavande e azzurri Ceanothus.