Cenni storici
L'Orto botanico dell'Università di Padova è il più antico orto botanico universitario al mondo (1545). Istituito a fini scientifici e didattici per la coltivazione di piante medicinali, ha conservato intatte la propria collocazione originaria e le caratteristiche dell'impianto cinquecentesco.
Molte specie furono introdotte per la prima volta in Italia e in Europa attraverso l'Orto botanico di Padova, che beneficiava del ruolo cruciale della Repubblica di Venezia, dei suoi possedimenti e delle sue rotte commerciali.
Dal 1997 è inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco con la seguente motivazione: “l'Orto botanico di Padova è all'origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l'ecologia e la farmacia”.
Nel 2014 l'Orto botanico ha ampliato il proprio patrimonio botanico realizzando il Giardino della biodiversità: cinque grandi serre che simulano le condizioni climatiche dei biomi del pianeta (tropicale, sub-umido, temperato, mediterraneo, arido), in un percorso che intreccia storie di piante e di popoli (temporaneamente chiuso per lavori).
Nel 2023 è stato inaugurato il nuovo Museo botanico, una selezione del patrimonio storico dell'Università di Padova prima non visibile al grande pubblico, che racconta la storia dell'Orto, delle sue piante e di chi le ha raccolte.
Oggi l'Orto botanico di Padova conta oltre 3.500 specie e 6.000 esemplari tra cui la Palma di Goethe, messa a dimora nel 1585 e così chiamata perché fu fonte di ispirazione per il celebre autore tedesco, che l'aveva ammirata nel 1786.