Guida Villa Cicogna Mozzoni
Guida alla dimora a cura di Marianna Cogni.
Introduzione di Giovanni Agosti
Fotografie e illustrazioni: Mauro Magliani
«se si va lì, liberi dai paraocchi, quante scoperte a villa cicogna mozzoni: un luogo incantato della valceresio, tra il lago di lugano e varese, nell'alta lombardia, che dal 1957 è aperta al pubblico, pur restando nelle mani dei discendenti degli antichi proprietari. quanto intenso sia stato nei secoli il rapporto tra il paese e la famiglia cicogna mozzoni stanno a dirlo, con evidenza, la parrocchiale di san giorgio, completata nel 1603, che ospita un capolavoro di camillo procaccini, e la mastodontica cappella funeraria, eretta nel 1860 su progetto di giuseppe balzaretto e completata nel 1867 da emilio alemagna, che sovrasta il piccolo cimitero. Non sono mancati nei secoli i visitatori illustri, né le lodi di questa villa: già celebrata al momento della sua erezione, nel pieno del xvi secolo, da bonaventura castiglioni e bartolomeo taegio, non è sfuggita al vedutismo ottocentesco né agli esteti stranieri fin de siècle in giro per i'italia. Bastano a confermarlo le belle pagine di edith wharton, nel suo italian villas & their gardens pubblicato nel 1904, con gli acquerelli di maxfield parrish; per cui non sorprende che il libro delle firme di chi è passato di qui annoveri anche - e per due volte, nel 1902 e nel 1904 - mary logan berenson, la moglie di bernard. di questa fortuna sono testimoni anche le tante fotografie - e degli esterni e degli interni e del magnifico giardino - realizzate fin dagli esordi del novecento: da quelle dello studio montabone a quelle della ditta ricordi. Chissà invece a che occasione si devono le riprese del grande paolo monti. Nonostante questi successi, mancava fino a oggi una pubblicazione specifica che desse conto delle indagini compiute sull'edificio e sulle sue decorazioni e, contemporaneamente, mettesse a disposizione di studiosi e amatori un consistente nucleo d'immagini su cui proseguire le ricerche o semplicemente coltivare il ricordo di una visita.»
Dall'introduzione di Giovanni Agosti