Storia
Nel 1946 arriva a Ischia il duca Luigi Silvestro Camerini; umanista e viaggiatore, è alla ricerca di un luogo dove realizzare un parco che esprima la sua passione per la botanica. L'incanto del posto e la sorprendente analogia con la baia di Negombo, da lui ammirata a Ceylon, fanno cadere la scelta sulla baia di San Montano. Qui la natura trova una delle sue più significative espressioni nelle sorgenti termali, testimonianza della storia vulcanica dell'isola d'Ischia che è possibile utilizzare secondo una tradizione che ha radici nell'età classica.
L'attuale fisionomia del parco deve molto all'intervento appassionato del paesaggista Ermanno Casasco. Il suo impegno è stato di creare un giardino profondamente ancorato alla millenaria cultura del luogo, ma ricco di sorprese e soluzioni inaspettate. Dal 1998 Casasco inserisce nel paesaggio del parco importanti sculture di artisti contemporanei: “Arc-en-ciel” e ''Riva dei mari'' di Arnaldo Pomodoro, “Strale per il Negombo” di Lucio del Pezzo, “Gli occhi di Nesti e di Neri” di Laura Panno, “Volo” di Giuseppe Maraniello, ''Incontri'' di Simona Uberto e ''Sprigionamenti'' di Gianfranco Pardi. Nel giardino il paesaggio si integra con la magnificenza di piante fatte arrivare da Australia, Giappone, Sud Africa, Brasile. Si segnalano esemplari di Orbea variegata (sin. Stapelia variegata), Hakea, Encephalartos, Macrozamia, Cycas media, Dasylirion, Erythrina, Schinus terebindifloria, un possente, monumentale Ficus magnolioides centenario e spettacolari Eucaliptus ficifolia. Il luogo conserva memorie antichissime. Nella baia di San Montano è ubicata infatti la necropoli dell'antica Pithecusa, uno dei più antichi stanziamenti greci d'Occidente: attorno al 770 a.C. vi erano sbarcati gli Eubei, attratti dalla posizione protetta della baia che offriva riparo da venti e mareggiate.