Cenni storici
Il parco di Villa Annoni venne probabilmente progettato dallo Zanoia - progettista della Villa - anche se la forma attuale venne raggiunta non immediatamente al termine della costruzione della villa, ma nel corso degli anni successivi. Il parco si estende su di un'area di circa 23 ettari e si organizza in due grandi spazi: il lato sinistro è occupato dal giardino “all'italiana”, mentre sul lato destro si sviluppa il giardino “all'inglese”. La grande diversità dei due stili consiste nella modalità con cui la vegetazione si è sviluppata. Infatti, se da un lato la piantumazione e il controllo della crescita arborea seguono uno schema geometrico preciso; dall'altro, il giardino “all'inglese”, molto in voga nel periodo neoclassico per via delle atmosfere “romantiche” che evocava, è maggiormente denso e contorto poiché si è lasciato che le specie crescessero in una quasi completa autonomia. Presso il giardino “all'inglese”, è anche presente una grotta sovrastata da una ricca vegetazione.
Lo spazio creato tra i due parchi è lasciato libero alla vista del visitatore, questo allo scopo di creare il cosiddetto “cannocchiale prospettico”: uno spazio immaginario che consente di godere della prospettiva che ha origine dal tempietto neoclassico e si sviluppa lungo le due linee laterali della vegetazione. Il tempietto, collocato su un piano rialzato verso il lato opposto del parco, ospita il mezzo busto dedicato ad Alessandro Annoni.
Presso il parco sono diffuse anche curiose capanne, un tempo destinate all'osservazione degli uccelli e alla caccia, oltre che al ricovero dei molti mammiferi che vivevano presso il parco come i daini o i caprioli.
Il parco di Villa Annoni è prezioso anche per la varietà delle specie arboree presenti. Primo fra tutti vi è il Cedro del Libano alto 24 metri e largo 5 metri che è tutelato come albero monumentale e che venne probabilmente piantumato nel 1809. Da questo arbusto prende il via il percorso botanico che si sviluppa presso tutto il parco. Acero Giapponese, Cedro Atlantico, e il Tasso sono solo alcune delle innumerevoli specie che si possono osservare camminando. L'offerta vegetale si completa con un vigneto tradizionale, uno sperimentale, e un altro ancora da cui annualmente è possibile produrre circa cento bottiglie di un vino locale tipico chiamato “baragipeu”.